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Consiglio comunale solenne per la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, l'intervento dell'assessora Susanna Zaccaria

Il Consiglio comunale si è riunito oggi in seduta solenne dedicata alla Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Di seguito l'intervento di chiusura dell'assessora con deleghe a Educazione e scuola Susanna Zaccaria...

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Il Consiglio comunale si è riunito oggi in seduta solenne dedicata alla Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Di seguito l'intervento di chiusura dell'assessora con deleghe a Educazione e scuola Susanna Zaccaria

"Intanto saluto la presidente Guidone, il vicepresidente Piazza, le consigliere e i consiglieri e ringrazio Sabina Tassinari per il suo intervento approfondito e interessante che tanto ci ha detto dei nostri adolescenti. Quest’anno, infatti, abbiamo ritenuto opportuno puntare la nostra attenzione proprio sugli adolescenti anche in riferimento al fatto che sono prevalentemente loro ad avere subito una nuova interruzione della didattica in presenza, quindi a dover affrontare una “nuova interruzione della narrazione” con tutte le gravi conseguenze che ormai abbiamo imparato a conoscere.
Uso queste precise parole citando il dottor Panzardi, Dirigente dell’Ufficio Scolastico quinto per l’ambito territoriale di Bologna, che descrivono bene quanto accaduto nella vita di ragazzi e ragazze quando la socializzazione è venuta meno alla chiusura delle scuole durante il primo lockdown e quanto, purtroppo, sta accadendo nuovamente per studenti e studentesse che frequentano il secondo ciclo scolastico, oltre che, in alcune Regioni, anche per le classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado.
Queste parole sono state usate qualche giorno fa in occasione di un importante seminario durante a cui era presente anche la dottoressa Tassinari, nel quale abbiamo voluto confrontarci sugli interventi e le azioni necessarie a tutela degli adolescenti, partendo dal presupposto che la pandemia e le conseguenti restrizioni hanno amplificato disagi già esistenti, pensiamo al fenomeno della dispersione scolastica, del bullismo, del cyberbullismo, dei ritirati sociali, e ne dico solamente alcuni.
Vi è inoltre un forte timore, che tutte le agenzie educative condividono, circa l’aumento delle disuguaglianze, rischio altissimo dio questo aumento di disuguaglianze in caso di assenza della didattica in presenza, perché sappiamo bene quanto la scuola sia uno strumento fondamentale per combattere le disuguaglianze sociali.
È pertanto necessario conoscere il più possibile e il meglio possibile la reale condizioni degli adolescenti nella nostra città, al fine di capire quali azioni possiamo mettere in campo per far fronte alle loro necessità. Da qui l’importanza dei dati e delle ricerche come quella oggi presentata.
Va detto che il Comune di Bologna da molti anni pone gli adolescenti al centro di numerose azioni che vedono il coinvolgimento e il confronto continuo tra diversi settori dell’Amministrazione, in particolare le aree educativa, sociale e sanitaria. Proprio al fine di sostenere le attività di raccordo e supporto alle funzioni di programmazione e integrazione tra questi diversi ambiti sono stati istituiti cinque tavoli tecnici, di cui uno in particolare denominato “Tavolo per la Promozione del benessere e la prevenzione del rischio in adolescenza”. Questo tavolo vede la partecipazione, oltre che delle aree dell’Amministrazione già citate, anche del terzo settore e della scuola, è attivo da diversi anni, ed è uno strumento molto utile per migliorare e potenziare la rete integrata dei servizi rivolti agli adolescenti, grazie al contributo di tutti questi attori pubblici e privati. Ciò che infatti è chiaro a tutti è che la complessità del tema, già in periodi ordinari ma ancor di più oggi, rende necessaria la partecipazione di più figure, di più punti di vista e di diverse competenze per poter dare risposte efficaci.
Tengo poi a ricordare che, a seguito dell’uscita del “Piano regionale pluriennale per l’adolescenza”, il Comune di Bologna è stato artefice della sua declinazione attraverso la redazione e approvazione del “Piano adolescenza del Comune di Bologna”, che ha individuato alcune priorità, tra cui: la conoscenza della condizione giovanile e degli stili di vita degli adolescenti a Bologna nella loro pluralità; il monitoraggio di servizi, progetti ed esperienze sull’adolescenza (fascia di età 11-18) del territorio comunale, confluito in una specifica mappatura; la valutazione di servizi, progetti ed esperienze realizzati e sperimentazione di azioni di messa in rete degli attori su queste tematiche presenti sul territorio.
Tutte queste priorità sono oggetto di costante attenzione, soprattutto in questa fase pandemica, mettendo al centro i ragazzi della nostra città.
Sono veramente tante le azioni messe in campo dall’Amministrazione in questi anni a tutela degli adolescenti. Penso a tutte le iniziative di incontro, rilevazione e approfondimento di fenomeni complessi quali la dispersione scolastica e i ritirati sociali per evitare che vadano fuori controllo. Penso alla ricerca, già citata dal vicepresidente Piazza, commissionata a Nomisma denominata “Adolescenti. Stili di vita e bisogni” i cui importanti risultati sono oggetto di ulteriori approfondimenti, così come il lavoro svolto in collaborazione con l’Area Programmazione, Controlli e Statistica con la quale si sono fatte ulteriori elaborazioni dei dati al fine di evidenziare comportamenti a rischio dei ragazzi o situazioni a rischio, altro tema che viene molto indagato.
Venendo invece a quanto fatto a fronte dell’emergenza sanitaria, ci tengo a ricordare che in poche settimane durante il primo lockdown, dopo solo alcune settimane, sono stati rimodulati molti servizi tra cui i servizi Socio educativi, i Centri anni verdi, i Centri di Aggregazione giovanile, l’educativa di strada e i servizi integrativi. Tutti questi interventi sono stati riconvertiti in modalità a distanza per supportare famiglie, bambini, bambine e adolescenti in relazione ai bisogni emergenti. Attualmente tutti i servizi stanno funzionando in presenza, ma, anche grazie all’esperienza sviluppata in quel momento, siamo pronti a riconvertirli a distanza in condizioni di lockdown con restrizioni maggiori perché sono servizi di supporto importanti che non possono mancare alle famiglie.
Dal 2012 il Comune di Bologna, in collaborazione con la rete di agenzie educative che si riconoscono nel progetto "Bologna Città delle Bambine e dei Bambini", offre a bambini, ragazzi, famiglie e a tutta la cittadinanza un programma ricco di opportunità, tutte gratuite, per riflettere sui diritti fondamentali sanciti dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. E anche quest’anno con forza, nonostante i limiti imposti dall’emergenza Covid, e quindi in forma ridotta e a distanza, l'iniziativa offrirà occasioni di confronto ed esperienza sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Per ragioni di tempo non cito tutte le azioni attualmente attive e mi scuso, ma da ultimo ci tengo a ricordare il progetto "Metti la mascherina e stacci dentro", perché anch’esso strettamente connesso all’emergenza che stiamo vivendo. In seguito alle restrizioni conseguenti alla diffusione del virus, tutti abbiamo osservato dei comportamenti non idonei da parte di adolescenti nei luoghi di ritrovo, ovvero il mancato utilizzo della mascherina e il mancato rispetto delle distanze di sicurezza. Ritenendo inefficace una risposta repressiva a queste condotte, direi che questa è una regola, è partita la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione co- progettata tra diversi soggetti istituzionali e del terzo settore, rivolta agli adolescenti del territorio bolognese, e relativa proprio ai temi della prevenzione, del contenimento dell’epidemia da Covid-19, dell’utilizzo dei Dispositivi di Protezione. Sono stati coinvolti proprio i ragazzi e le ragazze a scegliere lo slogan della campagna: “Metti la mascherina e stacci dentro”. Hanno inoltre espresso le loro preferenze rispetto ai possibili testimonial da coinvolgere per il lancio della campagna, personaggi in particolare famosi su Youtube, e sono stati realizzati vari laboratori di writing e di rap presso i centri di aggregazione nei quartieri cittadini, i cui prodotti sono stati pubblicati sulle pagine Instagram e Tik-tok. Ci tenevo a citare questa particolare campagna perché credo fortemente nel coinvolgimento degli adolescenti nei progetti che li riguardano e nell’uso dei loro strumenti di comunicazione, fondamentali per il risultato dei progetti stessi. Chiudo dicendo che c’è veramente tanto lavoro da fare per contrastare disagi e disuguaglianze tra i nostri ragazzi e ragazze ma noi ci siamo e continueremo a collaborare con tutti i soggetti del territorio affinché si riesca a far fronte nel migliore dei modi, con tutte le risorse a nostra disposizione, a questo periodo davvero difficile per tutti e tutte, ma questa è stata, è e continuerà ad essere una nostra priorità".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:49
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