Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico). "Aumento delle disuguaglianze: effetto noto ed atteso della crisi.La settimana scorsa, in una udienza conoscitiva svoltasi nella sede della seconda commiss...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico).
"Aumento delle disuguaglianze: effetto noto ed atteso della crisi.
La settimana scorsa, in una udienza conoscitiva svoltasi nella sede della seconda commissione, durante la presentazione dei risultati dell’annuale ricerca sulla qualità della vita percepita dai bolognesi, due dati sono apparsi sopra a tutti gli altri: le disuguaglianze su questo territorio si stanno ampliando e il fatto che a pagarne il prezzo più alto saranno le donne
Sono le bolognesi, nel corso del 2019 a manifestare gli indici più alti di aumento di sfiducia, di aumento di insicurezza e di aumento di malessere e di disagio perché le protagoniste di un maggiore svantaggio in ambito economico, nello spazio della soddisfazione della propria vita e nell’ambito del lavoro pagato.
Quale è il punto che sorprende di più? Una evidente contraddizione: siamo la città con gli indici di occupazione femminili più alti e i servizi per bambini e più complessivi, di welfare, più diffusi. E le donne si sentono in grande sofferenza.
È mia opinione che questi dati vadano meglio conosciuti e meglio affrontati, quindi nominati nel dibattito che si è aperto sulla Crisi Covid e sulle possibile risposte per farvi fronti.
In altre parole, il rassicurante racconto dei dati positivi, deve cedere necessariamente il passo a quello più inquietante (ma anche più denso di nuove risposte positive per tutti), delle donne che da questa crisi, senza interventi che tengano conto di questo aspetto, ne usciranno a pezzi, con le ossa rotte, altro che guerra. Mi spiace dovere rilevare, di non avere ancora trovato parole chiare di piena consapevolezza di questo fatto. Si nomina la questione, questa si, delle crescenti disuguaglianze e lo si fa in ogni parte del mondo.
Joseph Stiglitz, in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi e pubblicata su Robinson, racconta che Rahm Emmanuel, capo dello staff del presidente Obama, sosteneva che non bisognerebbe mai sprecare una crisi: “Io credo – sostiene il premio Nobel per l’economia – che questa crisi abbia molto da insegnarci: l’importanza della scienza; il ruolo strategico del settore pubblico e la necessità delle azioni collettive; le conseguenze disastrose delle diseguaglianze e della negazione dell’accesso all’assistenza sanitaria come diritto umano fondamentale; i pericoli di un’economia di mercato dalla vista corta, incapace di resilienza”.
Il Forum delle Disuguaglianze e delle Diversità, come pure Il Forum dello sviluppo sostenibile hanno manifestato la stessa attenzione al tema.
Ma sono ancora una volta solo le donne a nominarlo: lo hanno fatto, recentemente Chiara Saraceno e Linda Laura Sabatini cui aggiunto il contributo di Marisa Ostolani, Giornalista, dalle pagine di un blog locale quando afferma ” Ed è un bene che Bologna venga candidata – come ha proposto lo storico Fulvio Cammarano – a essere un cantiere di questa nuova Europa che, se ne usciremo migliori, dovrà necessariamente essere più solidale e più integrata, più democratica e più partecipata.” E ha fatto esplicito riferimento all’esperienza delle donne.
La mia opinione è che sempre più ragioni ci spingano a dovere adottare un Piano per l’Uguaglianza e che sia Bologna a doverlo stilare, stante che in gioco, in questa crisi, a mio parere, non ci sono le donne, ma l’identità della nostra città, una città che è unanimemente riconosciuta come quella che molto ha lavorato per tenere stretta la forbice tra chi sta meglio e chi sta peggio, per ridurre quindi le disuguaglianze.
Anticipo qui la richiesta di più udienze conoscitive sull’argomento con la precisa intenzione di far emergere la questione che già c’è e chiedere quali strumenti mettere in atto per farvi fronte".