Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord). "Seconda ondata pandemica come Caporetto. La sanità è al collasso, i cittadini ci aiutino: questo è l'appello proveniente da numerosi Ordin...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).

"Seconda ondata pandemica come Caporetto.
La sanità è al collasso, i cittadini ci aiutino: questo è l'appello proveniente da numerosi Ordini dei Medici nazionali, non ultimo quello di Bologna e se tanti hanno paragonato questa pandemia a una guerra, io riconosco una netta similitudine nella mala gestio di questa seconda ondata virale con la disfatta di Caporetto. Come a Caporetto, serpeggia fra le 'truppe sanitarie' un mix di stanchezza, rabbia, solitudine, angoscia, impotenza e come a Caporetto furono gli Ufficiali di complemento ed i fanti a pagare un tributo altissimo in vite umane.
Esattamente come nella disfatta di Caporetto, anche nella gestione della seconda ondata pandemica c'è stato uno scaricabarile della vergogna e le colpe maggiori di ordine tattico-strategico non possono che essere attribuite, allora al Comando Supremo rappresentato dai vari Cadorna, Badoglio, Capello, ora ai vari Conte, Di Maio, Zingaretti, Regioni, Direzioni sanitarie e nessuno, dico nessuno, che abbia la decenza di fare un mea culpa.
Come i fanti di Caporetto erano stremati dalle undici battaglie dell'Isonzo, il comparto sanitario è stremato dalle 'battaglie di marzo/aprile' e, più che eroi, i sanitari sono vittime sacrificali di un sistema che non ha retto ai tagli scellerati perpetrati negli anni dai vari Governi.
Non esisteva ombra di autocritica nei vertici politici e militari allora come ora e la responsabilità della disfatta di Caporetto fu imputata unicamente alla vigliaccheria delle truppe in prima linea, mentre la responsabilità oggettiva fu legata ad errori tattici, strategici e organizzativi dell’Alto Comando.
Cadorna, Badoglio, Capello, alias Conte e tutti gli esponenti di questo Governo furono e sono i principali responsabili della disfatta e se allora mancò il controllo dell'equipaggiamento dei soldati ed il supporto dell'artiglieria, per quanto riguarda oggi, la nostra artiglieria mancante, sono: i posti letto deficitari, il personale stremato, demotivato, carente e non dotato, a tutt’oggi, di adeguati dispositivi di protezione; della serie, non si impara dagli errori commessi.
Come i fanti a Caporetto andavano a morire demotivati e rassegnati, ora la carne da macello è rappresentata dal personale sanitario, morti inutili allora come ora e siamo arrivati a 186 morti fra i medici e più di 42.000 infetti tra il personale sanitario.
Questa crisi del sistema sanitario non nasce oggi, oggi si compie e dovrebbe essere una classe politica lungimirante a guidarci verso un progetto che si basi su un’analisi della situazione, mentre i decisori politici non indicano né un percorso, né un fine reale, coerente, chiaro! Vedo solo tanta demagogia e non vedo un’alleanza fra scienza e politica.
Mi sono scocciata di sentire pareri, spesso contraddittori dell’OMS, del CTS, del Governo, dei virologi, immunologi, Regioni e tutto il 'Circo Barnum' dell'informazione che l’emergenza la vive esclusivamente tramite deliranti talk show, dove solo gli stupidi sono strasicuri e si sono pure specializzati in scemenze, mentre gli intelligenti sono tutt'ora pieni di dubbi! Non esistono risposte intelligenti a domande stupide e sarebbe indispensabile attuare una grande coalizione contro questa insulsa infodemia.
I sanitari non sono robot programmati per guarire, ma esseri umani empatici che si stancano, si emozionano, che necessitano di supporto morale e, soprattutto devono essere rimpiazzati, in quanto esausti da tante 'battaglie' ed in quanto 'al fronte', ci si ammala e si muore, altroché la retorica degli eroi!
Siamo in guerra contro la pandemia, bene, in contesti emergenziali servono soluzioni emergenziali, quindi è venuto il momento di immettere truppe fresche e motivate anche fra le truppe sanitarie, assumendo personale sanitario, nei vari reparti, al fine di supportare i sanitari allo stremo.
Sempre parafrasando la disfatta di Caporetto, essa fu riscattata quando fu destituito il Generale Cadorna e fu nominato Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il Duca della Vittoria, Armando Diaz e soprattutto quando furono inviate al fronte truppe fresche, ossia i "ragazzi del '99" che il 16 novembre 1917, nella battaglia di Fagarè, combatterono accanto ai fanti veterani della Terza armata; quella fu la prima vittoria da cui scaturì la vittoria del Piave e si vinse perché dietro a quelle truppe stremate si coalizzò un intero Paese che fece fronte comune, supportando le truppe al fronte".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:49
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