Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).“Non sarà un virus a fermare Bologna, ma il settarismo del Pd. Avevo già scritto una lettera aperta all'Assessore Lombardo lamentandomi per il...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).
“Non sarà un virus a fermare Bologna, ma il settarismo del Pd.
Avevo già scritto una lettera aperta all'Assessore Lombardo lamentandomi per il mancato coinvolgimento delle minoranze nel riprogettare la Città metropolitana del post SarsCov2. Ora anche Merola ha istituito una squadra di professionisti impegnati nella ripartenza post emergenza.
Guarda caso nel team non compare nessun esponente delle opposizioni, né del mondo delle PMI, industria, artigianato, commercio, turismo, etc...
Personalmente avrei coinvolto anche le minoranze visto e considerato che abbiamo sempre partecipato attivamente alla vita della città e non vedo perché non si debba essere coinvolti nella rinascita socio-economica del nostro territorio, nel dopo-Covid.
Sicuramente, Sindaco, non è una buona partenza precludere alle minoranze la possibilità di proporre progetti e soluzioni utili per la rinascita cittadina, considerato che il primo comandamento al quale attenersi è: 'Ripartire in sicurezza'.
Non sto discutendo le nomine degli esperti che sono tutte di alto profilo, ma per rielaborare una ripresa economico-sociale, commerciale e culturale è indispensabile l’apporto di tutti, proprio perché la nostra città (ho detto nostra città, non vostra!) ha uno spirito dinamico che si riflette nella elaborazione di idee e progetti da condividere, per ripartire.
Nel piano strategico metropolitano bisognerà considerare che nulla sarà più come prima.
E’ arrivato il momento del coraggio e della determinazione e le Istituzioni hanno l'obbligo di ascoltare quello che propongono le varie componenti del tessuto connettivale economico-sociale cittadino (associazioni di categoria, sindacati, imprenditoria, liberi professionisti, terzo settore, etc…).
Caro Sindaco, gli interventi devono essere rapidi ed incisivi: moratorie sui tributi locali e della TARI, prolungamento al 31 marzo 2021 della moratoria prevista dal Decreto mutui/prestiti/ leasing, sospensione degli indicatori sintetici di affidabilità fiscali, credito d'imposta allargato sulle locazioni commerciali e sui contratti d'affitto d'azienda, indennizzi per danni indiretti da Covid, elargizione indennizzi a fondo perduto e non prestiti, facilitare gli accessi agli ammortizzatori sociali, crediti agevolati, rinvii degli adempimenti burocratici per 9 mesi, allungamento della cassa integrazione da 9 a 18 mesi, rafforzamento delle indennità per i lavoratori autonomi e liberi professionisti, rafforzamento del riconoscimento giuridico dell'impatto dell'epidemia, come 'causa di forza maggiore'.
In questo momento di crisi epocale che peggiorerà, a mio modesto avviso, nel 2021, se muoiono l'artigianato, il turismo, l'alberghiero, se viene perso il reddito ed il fatturato delle PMI, mi chiedo chi pagherà gli stipendi della Pubblica Amministrazione, dei Ministeri, dei pensionati, chi assicurerà i servizi?
Onde evitare conflitti sociali che potrebbero divenire esplosivi è indispensabile agire subito.
Caro Sindaco, c’è un tempo per ogni cosa e l'epidemia ci ha insegnato a nuovi modi di passare le giornate, il tempo non ha solo una valenza in termini economici ma è l'occasione per ridare valore alle relazioni interpersonali. Implementare la circolazione delle idee, riaprendo gradualmente ed in sicurezza, Biblioteche, Musei, imprese, fabbriche, botteghe, negozi, centri sportivi all'aperto, parchi cittadini, osservando il distanziamento sociale, in maniera tale da rivivere la città.
Ripensare la città significa riappropriarsi di riti quotidiani, comprando il libro che vogliamo leggere, il cappuccino da assaporare al bar, il rito della Piazzola, nel fine settimana.
E’ indispensabile recuperare anche l'aspetto psicologico creato da questo isolamento sociale che passa attraverso un ritorno progressivo verso la normalità, rieducare la cittadinanza ai piccoli gesti.
Sindaco, è indispensabile una nuova idea di città, promuovendo la rigenerazione urbana, senza consumo di suolo, valorizzando il patrimonio immobiliare pubblico in disuso, superando i vincoli dei Piani Regolatori sulle destinazioni d'uso, in quanto gli specifici utilizzi di un edificio recuperato devono essere decisi dal mercato coniugando le esigenze dei cittadini. Esiste un vecchio decreto ministeriale, il 1444/68, che assegna la dotazione minima di 9 mq di verde pubblico ad abitante, che è appunto la soglia minima per abitante, che deve essere innalzata per il benessere psico- fisico del cittadino: 'Mens sana in corpore sano', diceva Giovenale.
Caro Sindaco, ripartire anche da un progetto di conservazione ed integrazione del patrimonio arboreo che coinvolga la Città metropolitana e che unisca il tema ambientale a quello sanitario, in quanto piantumare alberi e conservare l'esistente significa respirare meglio, rinfrescare l'aria d'estate, contenere l'inquinamento, minimizzando la capacità di veicolare agenti patogeni, migliorando il benessere psico-fisico con una ricaduta positiva sulla qualità di vita.
Nel riprogettare la città post Covid è indispensabile potenziare il verde pubblico: parchi urbani (leggasi Prati di Caprara e non solo!), parchi agrari, orti urbani, alberi lungo i viali e nelle piazze (quando noi continuiamo a tagliarli, vedi in piazza Minghetti e non solo!), campi sportivi, aree gioco verdi per bambini e adolescenti, creando una nuova cultura del verde pubblico e privato, nell’ottica di una mitigazione ambientale che salvaguardi la salute dei cittadini e di conseguenza l'economia di una città”.