Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord). "Sindaco, cambiare Bologna si può: evitiamo 'l'Urbanalizzazione'. Nella seduta di Question Time di venerdì 10 luglio 2020 ho appreso dall'assessor...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).
"Sindaco, cambiare Bologna si può: evitiamo 'l'Urbanalizzazione'.
Nella seduta di Question Time di venerdì 10 luglio 2020 ho appreso dall'assessore Mazzanti della cessione alla Agenzia dell'Entrate dell'ex Ospedale Militare dell'Abbadia, abbandonato dal Comando militare nel 2013.
Un'Amministrazione lungimirante e attenta alle esigenze dei cittadini non avrebbe permesso questa 'urbanalizzazione' e credo che si abbia il timore di voler pianificare una idea nuova di città.
Sindaco, si ricordi che Volere è Potere e tutto il resto sono cicalate, come la scusa della mancanza di finanziamenti perchè 150 mln di euro per attuare quell’opera inutile che è il People Mover, tra l'altro ancora inattivo, si sono trovati!
Sindaco, con una minima parte di quei 150 milioni di euro si restituiva, alla fruizione sociale, un intero isolato di 40 mila metri quadrati, nel centro storico di Bologna.
Quell'area comprende vasti spazi interni ed esterni: 'Chiostri, cortili, terrazze, cucine, ampie aree di degenza, uffici, sale operatorie, una sala congressi, edifici dal valore storico e culturale, come la chiesa, la cripta di San Zama', tutte testimonianze storico-artistico-culturali che superano i confini del tempo.
Non le spiegherò il valore emotivo che suscita la ristrutturazione di un intero isolato storico rispetto alla costruzione di edifici moderni perché è intuitivo, ma pensi all’eredità culturale che quel complesso comporta per il tessuto bolognese.
La cessione all'Agenzia delle Entrate del complesso dell’Abbadia non è altro che un modello di 'urbanalizzazione' del paesaggio cittadino, con azzeramento dell'identità locale.
Tutto ciò è assurdo e mi domando perché, a Bologna, l'immaginazione non vada mai al potere!
A Firenze, il Consiglio comunale ha appena adottato la variante urbanistica legata alla riqualificazione dell’ex ospedale militare San Gallo.
Un intero isolato centrale, di oltre 16 mila metri quadrati, che accoglierà le nuove destinazioni d’uso: 'Residenze, negozi di vicinato, piccolo commercio, aree turistico-ricettive, ristorazione, sala convegni, temporary store e servizi alla persona'.
L'intera zona beneficerà dell’approdo della Scuola di Governance internazionale dell'Iue (European University Institute) e già dalla prossima primavera accoglierà i primi studenti. Anche nel centro storico di Napoli si sta progettando una rigenerazione dell'ex complesso della Santisisma Trinità delle Monache dell'ex Ospedale Militare con una valorizzazione di un intero isolato, vicino ai ben noti Quartieri Spagnoli; un complesso edilizio che si estende per 25 mila metri quadrati, di cui 9 mila sono edifici di 2-5 piani e 16 mila sono aree verdi e cortili interni.
Oltretutto, nella campagna elettorale del 2016 era in atto un progetto di riqualificazione dell’Abbadia, con l’allora assessore ai lavori Pubblici Malagoli, l’assessora al Welfare Frascaroli e l’assessora alle attività produttive Monti, come riportato nell’articolo del Corriere Bologna del 29 ottobre 2015.
Lei Sindaco, auspicava la più grande rigenerazione urbana, un unicum europeo mai effettuato in un centro storico ed il 18.10.2016, nella sede della Città metropolitana di Bologna, venne premiato l’ingegner Davide De Cecco, con il premio Giacomo Venturi, per la miglior tesi di laurea sulla rigenerazione urbana (premio patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna e Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna) e sa come si intitolava la tesi dell’Ingegner De Cecco?
'BoOM! – Proposta per un processo di rigenerazione urbana dell’Ex Ospedale Militare di Bologna' ed un estratto della tesi di laurea fu pubblicato sulla rivista Architettura Informazioni.
Dopo soli 4 anni, scopriamo che l’intera area sarà ceduta, sacrificando la validità di un progetto che unirebbe responsabilità sociale del territorio, istanze economiche, esigenze collettive e ambientali.
L’ex Ospedale militare è un luogo vitale, attrattivo, un contesto di edifici composito in cui persone di diverse età e ceti sociali potrebbero trovare spazi di incontro e collaborazione per sviluppare iniziative sociali e lavorative, durante l’intero arco della giornata.
Sindaco, lo sapeva che all’interno dell’Abbadia sussistono ancora le 'cucine della truppa' che risanate potrebbero essere un ritrovo per assaporare la cucina bolognese, con servizi di bar, caffetteria, ristorante, laboratori di cucina, potrebbero ospitare anche le cucine popolari di Morgantini.
L’ex ospedale dell’Abbadia potrebbe diventare un piccolo villaggio accogliente, dove sia i residenti del quartiere, sia i turisti sosterebbero in totale relax nel verde dei cortili assistendo a spettacoli artistico-teatrali, concerti, proiezioni di film en plein air, mostre temporanee.
In questo spazio immenso che ruota intorno ai cortili, ai porticati del convento, ai quattro piani pieni di stanze e saloni si potrebbero organizzare eventi turistico- culturali, con mostre, corsi dell’Accademia, visite alla cripta della chiesa di San Zama (fra le più antiche di Bologna, oggi visitabile solo su appuntamento), spazi dedicati ad eventi legati a manifestazioni fieristiche e non ( per esempio Cersaie, Arte Fiera e così via), il tutto pensato a prezzi calmierati.
I giardini e cortili potrebbero essere utilizzati dagli appassionati della natura e del giardinaggio (con un florilegio di orti, erbe medicinali, mercato contadino settimanale) nel rispetto dei luoghi.
Sono innumerevoli le opportunità offerte dalle migliaia di metri quadrati recuperabili: 'Sportelli socio sanitari, ambulatori, residenze sanitarie post-covid, residenze turistiche, ostelli, co-housing temporaneo o prolungato per familiari di degenti, studenti, lavoratori, spazi utilizzabili per le emergenze abitative'.
Negli ampi spazi interni e esterni potrebbero essere accolte, anche in comodato gratuito, startup, temporary store, officine, laboratori artigianali, sale prove musica e radio, sale congressi, sale studio, biblioteche, spazi per attività ludico-sportive, co-working.
A mio avviso, immaginare un'idea diversa di città si può e l'ex Ospedale Militare può essere l'occasione per attuare un progetto politico lungimirante da un punto di vista sociale, civico ed estetico che coniughi creatività, socialità e identità urbana".