Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli (Partito Democratico). "I nostri anziani hanno diritto ad un sistema sanitario e le strutture che li proteggano e non li considerino solo un peso sociale È un vero e p...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli (Partito Democratico).

"I nostri anziani hanno diritto ad un sistema sanitario e le strutture che li proteggano e non li considerino solo un peso sociale

È un vero e proprio j’accuse quello rivolto dagli anziani alle nostre Istituzioni e, più in generale, al modello di società che abbiamo costruito. La sua implosione in tempi di pandemia è plasticamente rappresentata dalle notizie riportate tutti i giorni sui giornali e che
possiamo sintetizzare in questo titolo di ieri: le case di riposo per anziani si stanno trasformando in polveriere.
Abbiamo sentito cose terribili in questi giorni, in TV, come lo scegliere chi curare in base all'età perché tutti non si poteva, stiamo assistendo ad una vera e propria strage a livello nazionale, con focolai drammatici nelle case di riposo. Si è fatto portavoce di questa interrogazione, il Presidente di Cna Pensionati Sandro Vanelli, un’associazione che a Bologna conta oltre 12.000 pensionati tra artigiani e più in generale imprenditori che dell’invecchiamento attivo ha fatto la sua principale missione. Vanelli nei giorni scorsi ha indirizzato una lettera al Cardinale Matteo Zuppi e da ciò è scaturita un’interessante ed opportuna serie di considerazioni del Cardinale che interrogano tutti quanti noi, in primis i politici di questa città.
Quello che vorrei dire a Lei e a tutta la comunità dei bolognesi, è che con questo terribile virus si rischia di perdere in Italia tante vite umane e moltissima parte di una generazione che ha ricostruito l'Italia nel dopoguerra, che l'ha resa ricca, democratica, orgogliosa di essere un grande Paese dal punto di vista umano, culturale ed economico. Io mi sento chiamata in causa e penso che l’attenzione vada posta eccome in sede di consiglio comunale. Ognuno di noi si deve interrogare sul ruolo degli anziani nella nostra società, sui loro diritti in primis ad autodeterminarsi, sulla loro funzione sociale e sulle azioni e servizi che la Politica deve saper progettare e le Amministrazioni moderne devono mettere in campo. In questa emergenza i dati disponibili per il nostro Paese identificano chiaramente nella popolazione anziana, con patologie croniche, il gruppo più vulnerabile agli effetti del COVID-19. È sugli anziani che l’infezione da Coronavirus provoca i danni più gravi ed un tasso di mortalità molto alto. Sono quindi la fascia di età che deve essere maggiormente protetta dal contagio. Ciononostante le nostre case di riposo si stanno trasformando in polveriere, titola un articolo di stampa nella giornata di ieri, riprendendo lo sfogo di un medico: almeno una 60ina le strutture interessate e un bilancio drammatico, con 50 morti, oltre 170 contagi e 240 ospiti in attesa di tampone. Personale OSS, circa 200 persone, oltre il 60% a casa in malattia o quarantena.
Per comprendere le dimensioni del dramma delle case di riposo è sufficiente aprire i giornali tutti i giorni da 10 giorni a questa parte e per fortuna non siamo a Milano dove si vocifera che la più grande residenza per anziani in Italia abbia insabbiato una moltitudine di casi. L’assenza di mascherine, la difficoltà a riconoscere e isolare i malati, il tira e molla tra enti pubblici e privati.
Particolarmente critica è la situazione delle strutture residenziali per anziani in cui si sono registrate gravi carenze che si sono tradotte in focolai di infezione in diverse CRA e Case di Riposo. L’elenco delle strutture colpite è lunghissimo e per citarne alcuni: l’Istituto
Sant’Anna e Santa Caterina (17 decessi), la struttura del Parco del Navile (10 decessi), la “ Giovanni XXIII” di via Roma (8 ricoverati, uno dei quali già guarito), la San Domenico di Budrio (6 morti), e poi ancora i centri residenziali di Castenaso, Crevalcore, Sasso Marconi.
Sono certa che la Regione, il Comune, i Comuni abbiano ben all’attenzione queste realtà ma dobbiamo scongiurare che gli interventi giungano troppo tardi. Per questi motivi, si era fatta strada nei giorni scorsi la proposta di realizzare una Rsa / Cra per anziani Covid. Purtroppo la proposta deve fare i conti con la carenza di personale OSS che deve comunque essere risolta.
L’Ausl ha insediato una task force che anche ieri era presente nella struttura con una speciale commissione per verificare la situazione e organizzare come andare avanti dotando gli operatori dei dispostivi di protezione, trasferire i positivi, alleggerendo le strutture.
Quindi potenziando l’isolamento dei positivi e dei loro contatti ed una adeguata assistenza a domicilio o nelle strutture residenziali sono elementi irrinunciabili fin da subito. In questo ambito relativo all’assistenza territoriale, ritengo si debba coinvolgere maggiormente gli enti più prossimi ai cittadini e dei loro rappresentanti: i presidenti di quartiere (nel caso del Comune di Bologna) e i sindaci dei Comuni più colpiti della cintura metropolitana. Non basta solo dire "state a casa", giustamente, ma dimenticando che
questo, per chi ha difficoltà, è doppiamente complicato. Possiamo accettare che l’età diventi una discriminante per salvare o condannare una vita?”
Inizia così la lettera di risposta del Cardinale Matteo Maria Zuppi di risposta al Presidente Cna Pensionati Bologna Sandro Vanelli. “Le case di riposo prosegue il Cardinale Zuppi - sono state aiutate come si doveva, proteggendo gli ospiti e gli operatori, fornendo loro tutti i mezzi necessari tempestivamente per garantire la sicurezza? E poi non paghiamo il fatto che troppo poco negli anni passati abbiamo detto restate a casa, cercando e creando soluzioni che permettessero una permanenza protetta nei luoghi abituali degli anziani, sostenendoli domiciliarmente e favorendo le co-housing?” In questi giorni ancora così drammatici dobbiamo stare attenti a quanti si trovano in grande difficoltà, soli e proteggere la loro vita. Una volta finita la pandemia, però, dobbiamo capire e scegliere di cambiare quello che li rende ancora più vulnerabili: le burocrazie, gli sprechi, le inedie che impediscono di trovare risposte intelligenti, sostenibili e che abbiano al centro la persona. Quello che voi chiamate invecchiamento attivo riguarda quell'età in più che ci è regalata dal benessere, che non è più la terza età tradizionale e che richiede uno sforzo di comprensione da parte di tutti. L'anziano non è un oggetto, alla fine male sopportato, ma un soggetto indispensabile”.
Ma cominciamo anche a guardare quale futuro avremo nel dopo-virus. La ricostruzione questa volta toccherà soprattutto ad altre generazioni, non più la mia, dice il Presidente Vanelli. Un sistema sanitario e strutture che proteggano l'anziano e non lo considerino solo un peso sociale. Infine, voglio esprimere le mie più sentite condoglianze alle famiglie colpite. Posso sentire col cuore i pensieri, forse i rimorsi, di molti di quei figli che avevano optato magari con riluttanza per l’inserimento del proprio caro in struttura, magari sapendo di non avere alternative. Per queste persone, per onorare la memoria di chi non c’è più, per noi che invecchieremo e saremo anziani senza nessun familiare che possa prendersi cura di noi, per i più fragili, per trasmettere i pensieri e le azioni di chi è stato, per tutto questo, la politica deve fare scelte importanti, oggi".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:47
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