Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli (Partito Democratico). “Riqualificazione della ex caserma Mazzoni.Questa mattina abbiamo avuto l’opportunità, nella commissione consiliare Bilancio, di asc...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Isabella Angiuli (Partito Democratico).

“Riqualificazione della ex caserma Mazzoni.
Questa mattina abbiamo avuto l’opportunità, nella commissione consiliare Bilancio, di ascoltare assieme ai miei colleghi consiglieri un intervento molto stimolante e molto bello di Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos sulla qualità della vita degli italiani ma io direi più in generale sui desideri di crescita degli italiani.
Siamo tutti vittime del passato e non riusciamo a prevedere il futuro. Dobbiamo uscire da questo stato e dare un futuro ai nostri figli attraverso politiche ad hoc e non pensando che semplicemente per inerzia qualcosa cambi. I giovani devono essere abilitati anche attraverso le politiche abitative, le politiche conciliative, agenda digitale, insomma sono necessarie politiche olistiche a favore dei
giovani al di là della retorica. Occorre mettere i giovani nelle condizioni di autonomia, redistribuire le risorse anche a favore dei giovani più meritevoli e non obbligarli a spendere oltre un terzo del
proprio stipendio nella voce casa.
Chi come noi è sul territorio, è sì chiamato a fungere da sensore ma, cogliendo l’invito di Pagnoncelli, è chiamato anche a trasmettere quella positività necessaria per costruire il cambiamento, ponendo va da sé, grandissima attenzione alle figure che più disperatamente
verranno colpite dalla crisi economica che sta investendo il nostro Paese.
Questa premessa è estremamente attinente al tema del mio intervento, ovvero il progetto di riqualificazione della ex caserma Mazzoni. Non vi nascondo il mio stato di inquietudine nel leggere di un nuovo quartiere. Mi ha rimandato al concetto di New Town che la Regione Emilia-Romagna ha correttamente rispedito al mittente quando si è trattato del post terremoto 2012 ma si sa che i titoli di giornale non li fanno gli assessori e voglio pensare che il pensiero della assessora sia
stato travisato.
La zona Murri del quartiere Santo Stefano è già un quartiere con sua identità molto riconoscibile sia al suo interno che dall’esterno. Se penso al mio quartiere sento il refolo di vento che scende dalla
collina sulla trafficata via Murri, filtrando come la luce, tra alberi a grandissima fronda con tronchi grossi e di altezze importanti, eredità di un passato lontano e oramai ingabbiati tra i condomini.
Della zona Murri in Santo Stefano mi colpiscono le case basse, i tetti rossi e certe torrette che ricordano i primi del Novecento. Ho in mente i Giardini Margherita e il Parco della Lunetta
Gamberini, la casa di cura Toniolo e la villa Mazzacorati, e ancora la linea 13 del bus che attraversa come un tram questa parte della città da Pianoro fino all’altro capo della città, la Chiesa Nuova, la collina verde a due passi dalla strada trafficata, il Molino Parisio, le pasticcerie, le coop di quartiere, i tanti esercizi di vicinato. Nel quartiere ci conosciamo tutti e al sabato mattina ci incontriamo per
scambiare due chiacchiere al bar o la domenica al circolo del partito per un caffè (Covid permettendo, torneremo presto a farlo).
Nel mio quartiere posso anche dire cosa manca, e cosa ahimè non lo caratterizza per nulla. In primis manca una Casa della Salute, case accessibili (in affitto o di proprietà) per i giovani che dispongono di pochi soldi, scuole di ultima generazione (sia nell’hardware che nel software), servizi diurni per bambini, anziani e disabili a sostegno delle care givers, dico delle perché siamo quasi tutte donne le care givers, una più ampia sede per l’Urp del Quartiere, impianti sportivi per il benessere dei nostri
residenti, nidi e materne per i più piccoli, un biciplan di quartiere che preveda piste ciclabili che colleghi più facilmente la periferia con il centro come pure in radiale, il quartiere con i quartieri
adiacenti.
Nel mio quartiere ci sono circa 21 mila metri quadrati che saranno oggetto di riqualificazione e che potrebbero rappresentare un sogno di rilancio e rinnovamento del quartiere. Rendendolo anche maggiormente attraente per i giovani. Quest’area è la ex caserma Mazzoni appunto, all’altezza del Molino Parisio, perimetrata dal lungo Savena che sarebbe necessario riqualificare e sfruttare per le attività all’aria aperta. Per questo motivo trovo politicamente inconcepibile che l’Amministrazione ad oggi non abbia ancora avviato un laboratorio partecipato per l’informazione e raccolta delle esigenze della cittadinanza per far si che il Piano Urbanistico Attuativo che dovrà essere presentato entro il 31.12.2020 (pena decadenza dei diritti edificatori) contemperi le esigenze tenga conto delle reali esigenze del quartiere.
Un investimento di questa portata rappresenta una grandissima occasione per la nostra collettività e deve essere oggetto di una discussione a livello di quartiere per l’impatto che questo avrà sulla
qualità della vita dei residenti. Sono molti i punti su cui occorrerà confrontarsi, i cittadini e abitanti
della zona Mulino Parisio e via delle Armi hanno già rilevato forti elementi di criticità per uno sviluppo armonico e non invasivo del comparto ed in particolare per la futura vivibilità e qualità urbana dell’area”.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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