Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy
Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica). "Se dalla pandemia abbiamo imparato qualcosa è che avevamo ragione a chiedere più investimenti sulla scuola, dagli anni dell’Onda fino ad...
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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica).
"Se dalla pandemia abbiamo imparato qualcosa è che avevamo ragione a chiedere più investimenti sulla scuola, dagli anni dell’Onda fino ad oggi le necessità sono le stesse, anzi, si sono acuite anno dopo anno fino ad esplodere insieme alla pandemia. Abbiamo bisogno di maggiori assunzioni tra docenti, personale Ata, educatori ed educatrici.
Abbiamo bisogno di più classi, che siano meno numerose, di scuole sicure anche e soprattutto dal punto di vista dell’edilizia scolastica per contemperare l’effettivo diritto allo studio, in presenza e che raggiunga tutte e tutti, con la tutela della salute pubblica. Perché la scuola sia effettivo strumento di attuazione dell’art. 3 della Costituzione, consentendo un’adeguata istruzione e un’uguaglianza di opportunità a tutte e a tutti i futuri cittadini. Questo ha chiesto la piazza di sabato pomeriggio in Piazza Maggiore, riunendo importanti e variegate partecipazioni nella condivisa necessità di dare “Priorità alla scuola”, questo chiedono con una lettera 77 Presidenti dei Consigli Studenteschi e di Circolo della nostra città, questo chiedono i cittadini e le cittadine che domani si troveranno alle 17 in via felice Battaglia, nel quartiere Porto Saragozza, per chiedere le scuole medie Carracci, per chiedere quindi la costruzione della scuola abbandonata da 10 anni e demolita ma ancora ferma.
Se dalla pandemia abbiamo imparato qualcosa è che dobbiamo continuare a lottare con le unghie per una delle più grandi conquiste del nostro tempo, una sanità pubblica universalistica e accessibile a tutte e tutti. Per questo il piano della dirigenza del Policlinico Sant’Orsola di Bologna crea allarme tra lavoratori e lavoratrici, pare che diversi servizi dell’ospedale si dovrebbero trasferire in altre strutture, tra cui alcune private.
L’operazione porterà ad una riduzione di 373 posti letto, di cui 100 trasferiti in strutture accreditate racconta Radio Città Fujiko. Un piano che non è stato discusso coi sindacati e coi lavoratori e che questa mattina ha portato al presidio di Sgb Sanità davanti all’ospedale.
La direttrice generale del Sant’Orsola ha dichiarato che l’alternativa sarebbe stata affittare per 4-5 anni alcuni spazi nella case di cura accreditate per trasferire i letti di alcune discipline non chirurgiche, perché la necessità è quella di garantire un accesso ai servizi ospedalieri in sicurezza ed adeguare le distanze nei reparti ai protocolli Covid.
Io mi auguro che da ora in poi ogni politica sulla sanità sarà nella direzione di una medicina di comunità, di prevenzione, di prossimità, e nella tutela e nel rafforzamento del sistema sanitario pubblico.
Se dalla pandemia abbiamo imparato qualcosa è che, come sostiene una generazione intera e non solo, il contrasto al cambiamento climatico deve essere una priorità della politica. Abbiamo letto position paper su una correlazione fra inquinamento e Covid19, oggi leggiamo di uno studio climatologico realizzato da Arpae Emilia-Romagna che ci avvisa, prendendo in considerazione il periodo 1961-1990 come punto di riferimento: nel trentennio 2020-2050 è atteso un innalzamento della temperatura media annua, sarà più caldo sia d'estate che d'inverno, ci sarà meno pioggia per tutto l'anno, più notti tropicali in estate e più giorni secchi consecutivi nei mesi caldi.
Aggiungo che in questi mesi purtroppo è aumentato l’utilizzo dell’usa e getta, della plastica.
Temi a cui dobbiamo rivolgere la nostra attenzione prima che sia troppo tardi.
Se dalla pandemia abbiamo imparato qualcosa è che non possiamo tornare alla normalità, perché la normalità era il problema."