Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica). "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. Solidarietà alla comunità scolastica del Liceo Laura Bassi.Grazie Presiden...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica).
"L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. Solidarietà alla comunità scolastica del Liceo Laura Bassi.
Grazie Presidente, intervengo anche io su questo episodio gravissimo.
Alle Laura Bassi si tiene, come di consueto, un’assemblea degli studenti e delle studentesse, prevista dai programmi e dalle norme che regolano la vita scolastica. Solo che questa volta l’assemblea aveva come ordine del giorno “quanto è importante parlare di amore e sessualità nel 2020: miti da sfatare, tabù generali e tanta disinformazione”.
Il programma prevedeva infatti eventi, performance, laboratori, discussioni, con la partecipazione oltre che degli studenti anche di relatrici e relatori esterni tra cui la Croce Rossa, Spazio giovani AUSL, i rappresentanti del Cassero scuola oltre ai docenti, e ai rappresentanti d’istituto.
Ed ecco subito gli alfieri della famiglia tradizionale - come se l’educazione alle differenze non fosse a tutela delle famiglie, tutte le famiglie, però - che hanno levato gli scudi. Stefano Cavedagna, portavoce nazionale del movimento giovanile di Fratelli d’Italia, denuncia la “dittatura gender a scuola”, inveisce contro l’educazione sessuale parla di “dittatura del pensiero”.
La sua invece, che si pone in contrasto con l’art. 33 della Costituzione, diverse leggi sull’educazione alle differenze scuola, il diritto a convocare l’assemblea d’istituto, le risoluzioni del Parlamento Europeo sul tema, non è forse quella una dittatura del pensiero unico?
Posizioni simili dalla leader Giorgia Meloni, quella che ha rivendicato come una vittoria di Fratelli D’Italia il mancato rifinanziamento della casa delle donne di Roma, perché finanziare i centri anti violenza secondo lei è un desiderio della sinistra, anzi, per usare le sue parole, è un “usare le istituzioni per comprare consenso”. Come se in questo paese non morisse una donna ogni tre giorni, come se non dovesse essere una priorità della politica tutta, senza colore, quella di abbattere l’eteropatriarcato che permea la nostra società.
A queste insinuazioni la scuola ha fortunatamente risposto con un fermo comunicato, della dirigente scolastica ha chiarito che l’assemblea fa parte a pieno titolo dei diritti degli studenti, regolati anche dai decreti delegati e dal testo unico del 1994, e specificando come tutte le attività fossero non solo lecite ma anche necessarie per la comunità scolastica. Lo stesso hanno fatto gli studenti, le studentesse e i docenti rivendicando la loro giusta scelta.
Allora solidarietà alla comunità scolastica delle Laura Bassi, anzi, il mio plauso alle studentesse agli studenti delle Laura Bassi, ai docenti, alla loro Preside.
Vi ringraziamo per aver organizzato l’assemblea e per il comunicato che è uscito successivamente alla sua contestazione.
Perché l’abbiamo detto anche in questo Consiglio, l’abbiamo analizzato in delle commissioni consiliari. Dalle ricerche fatte nelle scuole della nostra città, penso al report Be Proud Speak Out, per esempio: nelle nostre scuole il 66,7% degli studenti LGBTIQ intervistati ha sperimentato offese verbali a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere.
L’80% ha subito offese fisiche a causa del proprio orientamento sessuale o identità di genere.
L’8% ha sofferto di violenza fisica a causa del proprio orientamento sessuale o identità di genere.
Il 35,3% ha subito cyberbullismo per questi motivi.
Sapete che quando le problematiche LGBTIQ sono incluse nel curriculum scolastico e quando il personale scolastico svolge un ruolo vitale nel garantire un ambiente di insegnamento sicuro per tutta la popolazione studentesca gli studenti e le studentesse LGBTIQ hanno un maggior senso di appartenenza alla loro scuola, si sentono più al sicuro, sono meno inclini a saltare giorni di scuola, per paura di essere discriminati?
Questo non sono io a dirlo, sono i dati delle ricerche fatte nelle scuole, nei licei, della nostra città ed è vergognoso che alcuni consiglieri comunali ignorino perché si tratta della sicurezza dei nostri concittadini nella loro scuola.
Sono davvero costernata da questo episodio, da come dalle destre ci sia sempre un’attacco alla libertà d’insegnamento e all’educazione alle differenze - non a caso i nostri ordini del giorno come Coalizione Civica sul tema non vengono mai votati dalle destre - e questa è l'ennesima riprova di questo loro pensiero unico, questo per davvero.
Annuncio già da ora, come ricordato dalla consigliera Mazzoni, il nostro sostegno al suo ordine del giorno. Non ne abbiamo presentato un altro perché riteniamo utile che ci sia un unico documento sulla vicenda, anticipo che presenteremo però un emendamento per includere i dati delle ricerche che ho citato. Grazie".