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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti (Partito Democratico). “La pandemia come minaccia e opportunità: ambiente, clima, inquinamento spazio pubblico e privato. A seguito dell’emergenza sanitaria dovu...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Elena Leti (Partito Democratico).

“La pandemia come minaccia e opportunità: ambiente, clima, inquinamento spazio pubblico e privato.
A seguito dell’emergenza sanitaria dovuto al contagio del virus denominato Covid-19, sono state imposte delle misure di contenimento e distanziamento sociale molto rigorose, che hanno inciso sul nostro vivere quotidiano e sull’utilizzo degli spazi.
Due sono le riflessioni che vorrei portare, e che attengono alle mie conoscenze e direttamente alla commissione che presiedo Urbanistica e Ambiente.
La prima riguarda l’ambiente, il clima, l'inquinamento, ovvero quanto lo sfruttamento da parte dell’uomo sulla natura ha condizionato la nascita di un virus così potente e la sua diffusione. Diversi sono gli studi e i rapporti che stanno segnalando come la distruzione di habitat naturali e di biodiversità hanno creato le condizioni favorevoli alla nascita e diffusione di malattie emergenti che si trasmettono dagli animali all’uomo.
Allo stesso modo la crisi climatica con le sue elevate temperature, le siccità, le alluvioni, la perdita di importanti ecosistemi, più l’inquinamento atmosferico che vede come conseguenza un maggiore carico di malattie respiratorie probabilmente ne hanno facilitato la diffusione.
Nella seconda riflessione voglio parlare di spazio urbano, pubblico e privato. I provvedimenti di distanziamento sociale stanno cambiando i rapporti tra vita pubblica e vita privata. L’intensa vita che animava strade, piazze, parchi, stazioni, biblioteche, centri sportivi scuole e tanti altri luoghi si è improvvisamente spenta.
Lo spazio pubblico inteso come quel luogo fisico caratterizzato da un uso collettivo è diventato inutilizzabile, ora c’è la piazza virtuale.
La scuola non esiste più come edificio, esiste come insieme di persone che si connettono e studiano online, ha perso il suo senso di comunità.
La casa è ritornata ad essere un rifugio, ma non per tutti. E apparso molto evidente la differenza tra residenziale di pregio e residenziale economico, tra abitazioni costruite per accogliere ed altre solo per contenere.
Gli ospedali si sono rivelati inadeguati nella struttura e nella fruizione degli spazi. Grandi centri multifunzionali, non adatti a creare comparti isolati. Il concetto di casermone della salute non è compatibile con quello del virus.
Il patrimonio storico-culturale di inestimabile valore ormai da mesi purtroppo non ha più visitatori. Lo possiamo ammirare però online… forse privo di quella empatia che l’opera d’arte ti trasmette. I mezzi del trasporto pubblico, come il nostro bus Emilio linea 13, pensati per accogliere più persone costipate, ora non sono più all’avanguardia. Le nostre città costruite appositamente per aggregare ora devono distanziare.
Non credo che questo sarà una questione transitoria, probabilmente dovremmo rivedere il nostro modo di vivere la città i suoi spazi e i suoi edifici.
Condivido ovviamente di pensare a delle soluzioni transitorie, che possono permettere la ripresa in termini di lavoro, di vita nelle più certe condizioni di sicurezza. Quindi piste ciclabili temporanee, ampliamento dei marciapiedi e delle aree pedonali, permessi transitori per aumentare la collocazione di sedute e tavoli per gli esercizi commerciali, attività culturali ridimensionate e di vicinato, come ci ha ricordato l’assessore Orioli, Ma non basterà. Occorrono riflessioni più a lungo raggio.
Non ho in questa occasione per questioni di tempo la possibilità di approfondire maggiormente questi due temi vasti e complessi, che saranno oggetti di due udienze conoscitive all’interno della VIII commissione”.
In cinque minuti di questo intervento posso solo accennare alle tante questioni che attengono a questo cambiamento, che influenzerà per molto il nostro modo di lavorare e il nostro modo di pensare il costume di questo paese.
Quindi questa pandemia che ha portato tanto dolore forse può essere anche una opportunità.
Cominciare a rispettare i programmi e i protocolli internazionali sulla salvaguardia dell’ambiente e la necessità di mettere in campo programmi, politiche che mettano in sinergia, salute pubblica, ambiente, salute animale, agricoltura, produzione ecc. Come ci ha ricordato il giornalista Nando Paglioncelli stamane collegare la sostenibilità ambientale alla crescita economica.
Dall’altro ripensare ad un modo diverso di vivere la città, pensare ad un modo diverso di progettare la città e i suoi contenitori pubblici e privati.
Pensare a delle abitazioni che rispondono si ha dei requisiti sismici ed energetici, ma che privilegiano il comfort domestico, ambienti ampi ben illuminati, terrazzi spazi all’aperto.
Ripensare allo spazio pubblico. La piazza e la strada non sono un aree ma volumi, sono inseparabili dal loro ambiente e da coloro che la frequentano. Ma devono contemplare ora e probabilmente per il futuro la possibilità di convivere in sicurezza”.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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