Consiglio comunale, l'intervento di inizio seduta della consigliera Gabriella Montera
Di seguito l'intervento di inizio seduta della consigliera Gabriella Montera (Partito Democratico)."Ci ha lasciato l’Architetto Giuliano Gresleri.Si è spento all’età di 82 anni l’Arch. Giuliano Gresleri, figura di spic...
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Di seguito l'intervento di inizio seduta della consigliera Gabriella Montera (Partito Democratico).
"Ci ha lasciato l’Architetto Giuliano Gresleri.
Si è spento all’età di 82 anni l’Arch. Giuliano Gresleri, figura di spicco nel mondo dell’architettura, ma più in generale nel panorama culturale bolognese del secondo Novecento.
La vita professionale di Giuliano Gresleri è molto ricca e per evitare di non tributargli l’onore che merita, soffermandomi troppo sulla elencazione curriculare, peraltro essa stessa indicativa del prezioso lavoro svolto nel campo dell’architettura, mi limiterò a brevi cenni biografici, per soffermarmi su alcune attività, ma è più giusto dire, su alcune imperiture passioni che hanno caratterizzato la sua vita.
Consegue la laurea a Firenze nel 1953 e dal 1968 diventa docente di storia dell’Architettura e progettazione in diverse facoltà italiane: Pescara, Firenze e Bologna. E’ stato cofondatore della rivista “Parametro”, di cui diventa caporedattore dal 1974 al 1984. Si tratta di una rivista bimestrale internazionale di architettura e urbanistica, a carattere principalmente teorico, che ospita saggi ad opera di esperti nazionali ed internazionali. Il primo numero della rivista che esce nel giugno del 1970, è dedicato al Fiera District di Bologna di Kenzo Tange, e documenta in maniera puntuale il significato del progetto nella pianificazione bolognese che, dalla metà degli anni ’60, vive una particolare stagione di tensione verso l’idea di una città in divenire, animata dalla guida del Sindaco Fanti e dall’animus dell’Arcivescovo Lercaro.
Gli autori della rivista erano architetti “visionari” che hanno segnato la cultura della più innovativa idea di architettura moderna a Bologna, ma non solo. Scorrendone alcune, ne ho trovata una dell’ottobre 74 dal titolo “L’architettura partecipata”. In quel numero si affrontava la questione partecipativa soprattutto in riferimento alle abitazioni, alle strategie per le loro localizzazioni, alla coprogettazione, alla casa come prodotto della collettività urbana … argomento che anticipava questioni cruciali del nostro tempo.
Autore di oltre 350 saggi tradotti in varie lingue, Gresleri ha lavorato per la conservazione di importanti edifici moderni non soltanto in Italia, ma anche in Francia, Germania e Libia.
“Giuliano Gresleri considera lo studio della Storia dell’Architettura come lo studio della storia degli edifici, degli architetti, dei committenti, dei luoghi, dei materiali, della letteratura artistica e tecnica, analizzando le trasformazioni ed i cambiamenti nella costruzione di significati attraverso il tempo”. Queste parole sono contenute nella motivazione del Comune di Bologna che lo ha insignito con la “Turrita d’oro” nel novembre 2017, in occasione dell’inaugurazione del Padiglione Esprit Nouveau, dopo i 40 anni dalla costruzione. Il prestigioso immobile, che replica in maniera identica quello realizzato dal Maestro Le Corbusier nel 1925 a Parigi per l’esposizione delle arti decorative, subito dopo demolito, oggi è l’unico esemplare rimasto di abitazione delle metropoli del futuro: “Abitare lo spirito Nuovo” per l’appunto!
l’Esprit Nouveau, realizzato a Bologna nel 1977 in occasione della più importante fiera dell’edilizia italiana (il SAIE), fu progettato dell’Arch. Gresleri e dell’Arch. Josè Oubrerie e ricostruito in soli tre mesi grazie alla Società “Grandi Lavori”.
La sua attività è segnata dall’incontro parigino con Le Corbusier ed è legata al programma di costruzione delle nuove chiese durante l’episcopato del cardinale Giacomo Lercaro. In quegli anni Gresleri lavora anche per Alvar Aalto realizzando modelli per la chiesa di Riola (1965-1968).
Dopo 40 anni dalla costruzione del Padiglione, sito in zona fiera, di fronte all’ex galleria d’arte moderna, la Regione Emilia Romagna, che ha gestito a lungo lo spazio in convenzione con il nostro Comune, proprietario del bene, ha voluto investire sul restauro conservativo del pregiato immobile, equiparato ad una delle strutture museali della città.
Per quei lavori, da dipendente della Regione Emilia-Romagna, ho avuto modo di prendere contatto con l’Arch. Gresleri, unico garante della possibilita’ di replicare fedelmente le caratteristiche del Padiglione, nonché autorevole interlocutore dalla Fondazione parigina Le Corbusier. Mi ha stupito piacevolmente la sua disponibilità a partecipare con entusiasmo ai lavori di restauro. Prima dell’inaugurazione ha collaborato fattivamente, a partire dal rifacimento del disegno nella parete esterna, fino alla consulenza sui colori, con dettagli sulle nuances, continuando nel rifacimento delle tende ed altro …. Il giorno dell’inaugurazione si è prodigato a svolgere una delle sue lezioni magistrali alle persone intervenute.
Presso l’Esprit Nouveau un anno dopo è stata realizzata una mostra proprio sul Padiglione e sul legame Parigi – Bologna per la costruzione e la ricostruzione di un prototipo dell’architettura moderna.
Nel giugno 2017, nella sede della Raccolta Lercaro, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, è stata ospitata una mostra dedicata alla sua opera grafica e figurativa. Con questa esposizione abbiamo potuto apprezzare un lato meno noto, - certamente a me - ma prezioso per meglio comprendere il suo eccellente e rinomato apporto intellettuale e professionale in architettura.
Un abbraccio alla famiglia: alla moglie Maria Grazia, che gli è stata sempre vicina e ai figli Iacopo e Lapo.
Buon viaggio caro Professore. Non ti dimenticheremo!".
"Ci ha lasciato l’Architetto Giuliano Gresleri.
Si è spento all’età di 82 anni l’Arch. Giuliano Gresleri, figura di spicco nel mondo dell’architettura, ma più in generale nel panorama culturale bolognese del secondo Novecento.
La vita professionale di Giuliano Gresleri è molto ricca e per evitare di non tributargli l’onore che merita, soffermandomi troppo sulla elencazione curriculare, peraltro essa stessa indicativa del prezioso lavoro svolto nel campo dell’architettura, mi limiterò a brevi cenni biografici, per soffermarmi su alcune attività, ma è più giusto dire, su alcune imperiture passioni che hanno caratterizzato la sua vita.
Consegue la laurea a Firenze nel 1953 e dal 1968 diventa docente di storia dell’Architettura e progettazione in diverse facoltà italiane: Pescara, Firenze e Bologna. E’ stato cofondatore della rivista “Parametro”, di cui diventa caporedattore dal 1974 al 1984. Si tratta di una rivista bimestrale internazionale di architettura e urbanistica, a carattere principalmente teorico, che ospita saggi ad opera di esperti nazionali ed internazionali. Il primo numero della rivista che esce nel giugno del 1970, è dedicato al Fiera District di Bologna di Kenzo Tange, e documenta in maniera puntuale il significato del progetto nella pianificazione bolognese che, dalla metà degli anni ’60, vive una particolare stagione di tensione verso l’idea di una città in divenire, animata dalla guida del Sindaco Fanti e dall’animus dell’Arcivescovo Lercaro.
Gli autori della rivista erano architetti “visionari” che hanno segnato la cultura della più innovativa idea di architettura moderna a Bologna, ma non solo. Scorrendone alcune, ne ho trovata una dell’ottobre 74 dal titolo “L’architettura partecipata”. In quel numero si affrontava la questione partecipativa soprattutto in riferimento alle abitazioni, alle strategie per le loro localizzazioni, alla coprogettazione, alla casa come prodotto della collettività urbana … argomento che anticipava questioni cruciali del nostro tempo.
Autore di oltre 350 saggi tradotti in varie lingue, Gresleri ha lavorato per la conservazione di importanti edifici moderni non soltanto in Italia, ma anche in Francia, Germania e Libia.
“Giuliano Gresleri considera lo studio della Storia dell’Architettura come lo studio della storia degli edifici, degli architetti, dei committenti, dei luoghi, dei materiali, della letteratura artistica e tecnica, analizzando le trasformazioni ed i cambiamenti nella costruzione di significati attraverso il tempo”. Queste parole sono contenute nella motivazione del Comune di Bologna che lo ha insignito con la “Turrita d’oro” nel novembre 2017, in occasione dell’inaugurazione del Padiglione Esprit Nouveau, dopo i 40 anni dalla costruzione. Il prestigioso immobile, che replica in maniera identica quello realizzato dal Maestro Le Corbusier nel 1925 a Parigi per l’esposizione delle arti decorative, subito dopo demolito, oggi è l’unico esemplare rimasto di abitazione delle metropoli del futuro: “Abitare lo spirito Nuovo” per l’appunto!
l’Esprit Nouveau, realizzato a Bologna nel 1977 in occasione della più importante fiera dell’edilizia italiana (il SAIE), fu progettato dell’Arch. Gresleri e dell’Arch. Josè Oubrerie e ricostruito in soli tre mesi grazie alla Società “Grandi Lavori”.
La sua attività è segnata dall’incontro parigino con Le Corbusier ed è legata al programma di costruzione delle nuove chiese durante l’episcopato del cardinale Giacomo Lercaro. In quegli anni Gresleri lavora anche per Alvar Aalto realizzando modelli per la chiesa di Riola (1965-1968).
Dopo 40 anni dalla costruzione del Padiglione, sito in zona fiera, di fronte all’ex galleria d’arte moderna, la Regione Emilia Romagna, che ha gestito a lungo lo spazio in convenzione con il nostro Comune, proprietario del bene, ha voluto investire sul restauro conservativo del pregiato immobile, equiparato ad una delle strutture museali della città.
Per quei lavori, da dipendente della Regione Emilia-Romagna, ho avuto modo di prendere contatto con l’Arch. Gresleri, unico garante della possibilita’ di replicare fedelmente le caratteristiche del Padiglione, nonché autorevole interlocutore dalla Fondazione parigina Le Corbusier. Mi ha stupito piacevolmente la sua disponibilità a partecipare con entusiasmo ai lavori di restauro. Prima dell’inaugurazione ha collaborato fattivamente, a partire dal rifacimento del disegno nella parete esterna, fino alla consulenza sui colori, con dettagli sulle nuances, continuando nel rifacimento delle tende ed altro …. Il giorno dell’inaugurazione si è prodigato a svolgere una delle sue lezioni magistrali alle persone intervenute.
Presso l’Esprit Nouveau un anno dopo è stata realizzata una mostra proprio sul Padiglione e sul legame Parigi – Bologna per la costruzione e la ricostruzione di un prototipo dell’architettura moderna.
Nel giugno 2017, nella sede della Raccolta Lercaro, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, è stata ospitata una mostra dedicata alla sua opera grafica e figurativa. Con questa esposizione abbiamo potuto apprezzare un lato meno noto, - certamente a me - ma prezioso per meglio comprendere il suo eccellente e rinomato apporto intellettuale e professionale in architettura.
Un abbraccio alla famiglia: alla moglie Maria Grazia, che gli è stata sempre vicina e ai figli Iacopo e Lapo.
Buon viaggio caro Professore. Non ti dimenticheremo!".