Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica).“Sokos e la medicina di comunità.Molte realtà di mutualismo e solidarietà hanno messo in campo attività di telefono amico,...
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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica).
“Sokos e la medicina di comunità.
Molte realtà di mutualismo e solidarietà hanno messo in campo attività di telefono amico, come Una Parola Amica che vede coinvolti centinaia di volontari messi in campo da Don’t Panic, Auser, Sardine, Forum terzo settore, Volabo, Agesci e tanti altri.
Ma oggi vorrei ricordare un servizio telefonico diverso, di volontariato sì ma svolto dai medici e professionisti di Sokos, l’associazione che cura le persone migranti ed emarginate che non riescono ad accedere facilmente al sistema sanitario nazionale.
Gli ambulatori di via Gorki sono chiusi da tempo, perché senza gli adeguati dispositivi di protezione individuale, ma i volontari si sono inventati un nuovo servizio, “Sokos ti chiama”, appunto, attraverso il quale telefonano agli utenti per sentire come stanno, stargli vicino e offrirgli un aiuto e una guida nel reperimento di vestiti e cibo. Inoltre, due volte alla settimana, consegnano i farmaci ai pazienti che ne hanno bisogno.
Ebbene spero che quando la pandemia sarà terminata non ci dimenticheremo dell’importante lezione : l’accesso alla sanità dev’essere universale, e la medicina di comunità il modello a cui tendere.
La medicina territoriale è stata impoverita in questi anni, si è preferito un paradigma di clinicizzazione dell’intervento medico, si è incoraggiata la privatizzazione del servizio sanitario. La pandemia ci rende chiaro come il paradigma sanitario debba invece tornare a una dimensione sociale della medicina. Serve investire con forza sui medici di base, sulla medicina del lavoro e su quella ambientale, ripensare gli ospedali valorizzando un approccio di comunità.
Grazie a chi, come Sokos, come il Centro Salute Internazionale e Interculturale, il Forum per il Diritto alla Salute e le tante associazioni attive sul territorio porta avanti questo esempio di sanità da tempo e continua a lottare per esso ogni giorno”.
"Quando #iorestoacasa è solo un #vorreirestareacasa. La storia di Caterina.
L’abbiamo ripetuto più volte in questo mandato, ancora di più dall’inizio della crisi che stiamo vivendo: dal diritto alla casa dipanano tutti i diritti, e come amministrazione dobbiamo avere una priorità nel garantire il diritto alla casa a tutte e tutti in questa fase.
Caterina ha 46 anni e ha raccontato la sua storia a Bologna Today: lo scorso 3 aprile il Tribunale di Bologna ha emesso un decreto di sequestro preventivo sull’appartamento in cui era residente all’interno di un edificio Acer e la cittadina raccontati essere stata sgomberata, nonostante il decreto Cura Italia e la pandemia in corso. Era diventata morosa, ma in passato aveva pagato l’affitto regolarmente, un’occupazione di un alloggio popolare per stato di necessità. Stesso alloggio che ora le è stato assegnato come casa coniugale, e oltre tutto con una notifica del Tribunale che arriva nello stesso giorno del provvedimento. “Quasi una beffa.” commenta al quotidiano la sua avvocata Rita Cosenza.
Paradossale che mentre l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili è sospesa, fino al 30 giugno, avvenga un sequestro preventivo idoneo a creare un grave pregiudizio al diritto alla salute di una nostra concittadina.
Rispondiamo al suo disperato appello pubblico, immediatamente, e teniamo il suo caso a mente come un faro nel trattare l’emergenza abitativa a partire dall’udienza conoscitiva che abbiamo richiesto per il prossimo 7 maggio”.