Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro)."Si al cinema all'aperto, No ai bambini in gabbia!Con questo intervento voglio esprimere la mia soddisfazione nell’apprendere ...
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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro).
"Si al cinema all'aperto, No ai bambini in gabbia!
Con questo intervento voglio esprimere la mia soddisfazione nell’apprendere che non ci sarà il drive-in al parco nord o a Dumbo come annunciato qualche mese fa dall’amministrazione.
Ne abbiamo parlato anche durante una seduta della sesta commissione durante la quale ho fatto notare al direttore della Cineteca che quella del drive-in mi sembrava una pessima idea.
A mio avviso si tratta di un'idea vecchia, copiata dall’America, poco adattabile alla nostra realtà e che tende a supportare quella tesi che va per la maggiore: che l'auto risulti la soluzione migliore per tenere lontano il virus, senza tenere conto che anche l'inquinamento atmosferico danneggia la salute!
Il direttore della Cineteca diceva che bisognava ripartire anche per motivi occupazionali, ma anche per questo non mi sembrava un buona idea, il drive-in sarebbe stato, a mio avviso, un flop perchè penso che il caldo estivo non avrebbe incoraggiato le bolognesi e i bolognesi a chiudersi in auto per vedere un film, considerando che le nostre auto, non possono essere paragonate alle decappottabili americane, ma piuttosto possono essere paragonate a delle scatolette.
Non possiamo evitare il virus rinchiudendoci in scatole, come immagina anche la Ministra Azzolina che vorrebbe racchiudere le studentesse e gli studenti in scatole di plexiglass durante le ore di lezione. Spero che sia stata soltanto una boutade per vedere l’effetto che fa.
Questa proposta è stata molto criticata, riporto le parole dell’ex Ministro Lorenzo Fioramonti che ha definito inaccettabile ridurre la scuola ad una cabina telefonica di ascolto passivo criticando il fatto che si spenda per Alitalia il doppio dei soldi che si destinano alla scuola e che si presti più attenzione al distanziamento degli ombrelloni negli stabilimenti balneari o ai tavoli nei ristoranti che cercare soluzioni ottimali per la ripresa delle scuole.
Condivido le parole dell’ex Ministro che ricordo, ha lasciato il Ministero dell’Istruzione, proprio perché alla scuola venivano destinate poche risorse.
Mi auguro che le annunciate linee guida per la ripartenza delle scuole non contengano come soluzione per la difesa dal virus l’impacchettamento di ragazze e ragazzi in involucri trasparenti.
Evitiamo invece le aule affollate, assumiamo più insegnanti anche per una didattica migliore.
Non sprechiamo risorse per l’acquisto di tablet ed altra strumentazione informatica per la didattica a distanza, perché la DAD non è la soluzione, le relazioni umane sono importantissime e il sapere si costruisce soprattutto sulle relazioni."
Dove sta la tutela dei disabili di cui si fa un gran parlare?
Come tante altre consigliere e consiglieri, sono intervenuta molte volte sui servizi educativi del Comune che vengono dati in appalto a cooperative.
Abbiamo sempre messo in evidenza le condizioni lavorative delle operatrici e degli operatori di questo settore.
Innanzitutto il trattamento economico non è lo stesso delle colleghe e dei colleghi che svolgono lo stesso lavoro in qualità di dipendenti dell’ente pubblico.
Ogni 3 anni vivono l’angoscia della riconferma del posto di lavoro perché c’è il cambio appalto, anche se con l’applicazione della clausola sociale ci dovrebbero essere la garanzia del lavoro e di tutti i diritti acquisiti, ma vedo che c’è sempre da discutere.
L’emergenza Covid ha maggiormente messo in evidenza le condizioni lavorative di queste operatrici e operatori, precari da sempre che in caso di chiusura delle scuole non viene loro riconosciuta la retribuzione perchè questo è quanto previsto nelle gare di appalto.
Con l’emergenza Coronavirus è stata adottata anche per i lavoratori delle cooperative il lavoro a distanza, ma non si è riusciti ad erogare un servizio a tutte e tutti.
E’ stato complicato per le famiglie che hanno bambine o bambini con problemi di disabilità, queste famiglie si sono sentite abbandonate nel momento in cui avevano più bisogno. E mi voglio soffermare sulla qualità di questi servizi raccontando quanto accaduto ad una famiglia di una ragazza autistica di 23 anni, la vicenda è riportata in una lettera del padre della ragazza pubblicata dalla Repubblica locale.
Dopo i disagi avuti durante il periodo di lockdown, in questa fase di allentamento delle misure di sicurezza anticontagio si stavano ricominciando a riprendere i rapporti con la cooperativa che gestisce il servizio e avevano stabilito di ricominciare il rapporto durante l’ultima settimana di maggio.
Ma il primo giugno la cooperativa comunica che l’operatrice non sarebbe andata dalla ragazza perché le era scaduto il contratto e non le sarebbe stato rinnovato.
Non so cosa sia successo, non so perchè all’operatrice non sia stato rinnovato il contratto, in ogni caso pare che fino al 3 giugno il problema non sia stato risolto.
Quindi? Come vengono tutelate le persone disabili, le loro famiglie?
Quando si verificano queste situazioni si rischia di vanificare i progressi raggiunti dalle ragazze e dai ragazzi con disabilità.
Bisogna tutelare queste persone fragili, fornendo un servizio di qualità, soprattutto dopo il periodo di isolamento c’è bisogno di un’attenzione ancora maggiore, la solitudine non ha giovato a nessuno, figuriamoci alle persone più fragili.
Questi lavori così delicati non possono essere eseguiti da chi ci deve fare profitto, sono servizi e non merce sui cui guadagnarci."