Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro).“Cierrebi: perché non utilizzarlo per l'estate bolognese?Altro tasto dolente della città è rappresentato ...
Data:
:
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro).
“Cierrebi: perché non utilizzarlo per l'estate bolognese?
Altro tasto dolente della città è rappresentato dalla chiusura del comparto ex-Cierrebi, compreso tra le vie Gandhi e Marzabotto. Ci troviamo di fronte ad uno spazio abbandonato che invece sarebbe necessario alla città. Sembrava aver perso consistenza il progetto del supermercato, ma qualche mese fa, abbiamo imparato che non era stato del tutto abbandonata l’idea del supermarket, era stato solo ridimensionato. L’assessore Lepore, giustamente, si era mostrato contrario anche al mini market. Giustamente, perché non è un problema di dimensione, il problema è che al posto dell’ex-CRB non si sente il bisogno di un supermarket.
Un supermarket non serve! Anche questo abbiamo visto durante l’emergenza, i supermercati a Bologna ci sono. Tra l’altro ci sarebbe il solito problema legato alla distanza dal cimitero che impedirebbe la costruzione dell’attività commerciale.
Che queste attività sono sufficienti, se non troppe, lo dimostra il fatto che cominciano a chiudere lasciando le aree abbandonate o, come sta succedendo al Fossolo, un supermercato che aveva servito la zona per molti anni, dopo l’apertura di un altro a due km, ha dovuto chiudere e adesso si chiede il cambio di destinazione d’uso e al suo posto probabilmente sorgerà un edificio ad uso abitativo.
Io spero che questo progetto depositato per le sorti dell’ex-Cierrebi non abbia nessun seguito, e spero invece, che l’area venga utilizzata per l’estate bolognese come chiesto anche dai comitati.
Questa estate c’è bisogno di spazi per consentire il distanziamento sociale imposto dall’emergenza coronavirus e il Cierrebi potrebbe degnamente ospitare gli spettacoli per l’estate bolognese.
Secondo intervento
Caserma Mazzoni: nuovo quartiere della città.
Nei primi mesi del 2016 (quindi stiamo parlando della consigliatura precedente) è stato adottato e poi approvato il POC , il Piano Operativo Comunale dal titolo accattivante 'rigenerazione di patrimoni pubblici'.
Dico accattivante perché a me questo titolo mi suscita pensieri positivi, invece poi addentrandosi nei documenti l’entusiasmo passa, perché contiene la trasformazione di alcuni ambiti territoriali non proprio in una ottica di rigenerazione ma in un ottica di speculazione.
Cito il tanto discusso progetto previsto ai Prati di Caprara che probabilmente, per adesso, sarà fermo perché come ci ha riferito la Vicensindaca, un po’ di tempo fa, non è arrivata al Comune nessuna richiesta da parte della Cassa depositi e prestiti (proprietaria dell’area) di approvazione di un Piano urbanistico attuativo (PUA) degli interventi sull’area.
A prati di Caprara è previsto la nascita di un nuovo quartiere al posto di un bosco urbano. A proposito ricordo ai coraggiosi che sono in ascolto del Consiglio di votare sul sito del FAI, e votare i Prati di Caprara come Luogo del cuore FAI.
Sta invece prendendo piede un altro progetto appena presentato in quartiere (quartiere Santo Stefano), si tratta dello spazio della ex Caserma Mazzoni dove si legge dai giornali si prevede la costruzione di 195 appartamenti , un centro direzionale per negozi e uffici, venti alloggi per il cohousing (c’è sempre qualche alloggio per il cohousing come foglia di fico), e la costruzione di una scuola con palestra.
L’abbattimento di ben 101 alberi con la promessa che saranno sostituiti, immagino con aceri campestri di un paio di metri.
Il progetto non è piaciuto neanche alla maggioranza in quartiere Santo Stefano.
Purtroppo non si vuole capire che Bologna ha grossi problemi ambientali, come tutte le città, ma Bologna ha anche il difetto di essere collocata nella Pianura Padana le cui condizioni orografiche e meteto-climatiche del bacino del Po, favoriscono l’aumento degli inquinanti e ne rendono difficoltosa la dispersione, per questo motivo bisogna porre maggiore attenzione quando si lavora sull’espansione urbanistica della nostra città.
Il nuovo carico urbanistico previsto alla ex caserma Mazzoni come si legge anche nella Valsat genererà un incremento degli spostamenti stimato in circa 1050 veicoli al giorno con punte orarie, durante la mattina, di 610 veicoli all’ora e questo si traduce in un aumento delle emissioni in atmosfera e un incremento dell’impatto acustico in un’area già in sofferenza acustica.
Dalle dichiarazioni della vicesindaca Orioli ci sarà un parco pubblico di un ettaro, sì ma uno spazio tre volte più grande , parliamo di tre ettari, sarà edificato, perché, dice sempre la Vicesindaca alla stampa, che c’è un forte bisogno di case come sarebbe emerso dall’istruttoria pubblica.
Mi dispiace che l’istruttoria pubblica le abbia lasciato questa convinzione
Questo importante percorso partecipativo che si è svolto l’anno scorso, ha messo in evidenza la necessità di regolamentare maggiormente ed in maniera più efficace ed equilibrata il sistema degli affitti ponendo una attenzione particolare al fenomeno emergente del turismo. Inoltre il Consiglio ha votato una delibera con la quale ha espresso alla giunta e al Sindaco le linee di indirizzo sul tema dell’abitare sintetizzate in 21 punti, e a dire la verità, l’espansione prevista alla caserma Mazzoni non va nella direzione delle linee di indirizzo espresse nella delibera.
Continuo a non capire come si fa a dire che c’è bisogno di costruire nuove case se rispetto alla 1971 la popolazione è calata del 20% mentre il numero della abitazioni è aumentato del 15%.
Teniamo conto anche che la pandemia in atto ha messo in luce i veri problemi della città, le case sono rimaste vuote, gli spazi di aggregazione sono apparsi insufficienti!"