Comunicati stampa

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Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Errani

Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).“La Giornata mondiale vittime dell'amianto.Domani è la Giornata internazionale per ricordare le vittime dell’amianto. Nonostante sian...

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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).

“La Giornata mondiale vittime dell'amianto.
Domani è la Giornata internazionale per ricordare le vittime dell’amianto. Nonostante siano passati più di 25 anni dalla sua messa al bando, in Italia di amianto si continua a morire. Nella giornata del 28 aprile 2020, alle ore 10.00 in Piazza Nettuno a Bologna, l’Associazione Familiari e Vittime Amianto Emilia Romagna assieme al Sindaco di Bologna Virginio Merola, depositeranno sotto il sacrario dei caduti della Resistenza, una Corona in ricordo di tutte le vittime dell’amianto.
A Bologna, prima città in Italia, abbiamo un piano comunale per liberare la nostra città dall’amianto entro il 2028, ma ci sono ancora più di 1.800 edifici ancora da bonificare e più di 470.000 mq di coperture in cemento amianto. Il 22 dicembre 2016, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una nuova proposta per chiedere di rimuovere l’amianto dagli immobili di proprietà comunale entro la fine di questo mandato, entro il 2021.
Il Comune di Bologna è impegnato con un progetto pluriennale che va oltre il mandato per raggiungere l'obiettivo "zero amianto" e lavorare a un'idea di città sostenibile dal punto di vista ambientale e della salute, bonificando i siti a più alto rischio come scuole, ospedali, edifici pubblici, impianti sportivi.
Oggi credo importante essere insieme alle Associazioni e alle persone che combattono per l’ottenimento dei diritti per i malati da amianto e per le loro famiglie. Insieme a tutte le persone che sono morte e a coloro che pur sapendosi malati hanno continuato a lottare per questi diritti fino a quando hanno potuto.
Ecco i ferimenti sul sito del Comune”. 


“Garantire il diritto alla scuola.
La scuola è stata la prima a chiudere per l’emergenza sanitaria Covid-19. La comunità educativa è stata travolta e le risposte per garantire la continuità della didattica sono avvenute a “macchia di leopardo”. La didattica a distanza è un problema complesso che purtroppo rischia di incidere negativamente sulle disuguaglianze educative e sociali, che è proprio quello che a Bologna non vogliamo e cerchiamo da sempre di contrastare in tutti i modi. C’è stata una straordinaria risposta del sistema scolastico in città nell'organizzazione della didattica online, ma ovviamente è emerso che non tutte le famiglie possono essere adeguatamente attrezzate (pensiamo alle risorse economiche ma anche educative e culturali).
A Bologna e in Emilia-Romagna il diritto allo studio è da sempre una delle priorità di intervento, ma adesso siamo anche noi in grande difficoltà. Ora che si parla di “ripartenza”, manca ancora chiarezza sulla riapertura delle scuole. Come finirà l’anno scolastico e come ripartirà la scuola a settembre? Se si riparte, anche la scuola deve ripartire, perché nella scuola c'è il futuro, immediato e prossimo, del nostro Paese. È importante che la scuola sia considerata come priorità della ripresa, con un piano chiaro e condiviso per la riapertura.
Alcuni Paesi europei hanno deciso di riaprire nidi, scuole dell’infanzia e primarie, in particolare per i figli del personale sanitario (Austria, Danimarca, Portogallo, Francia, Germania, Estonia, Lussemburgo, Polonia, Paesi Bassi, Cipro, Grecia). La maggioranza degli Stati (Italia, Finlandia, Belgio, Lituania, Spagna, Bulgaria, Romania, Ungheria, Malta, Irlanda, Repubblica Ceca, Lettonia, Croazia, Slovenia, Slovacchia) ha comunque dichiarato di prediligere un approccio graduale ‘step by step’.
In Germania, i servizi educativi per i figli dei lavoratori dei servizi pubblici essenziali sono rimasti sempre aperti. E in questi giorni sono state riaperte le classi dell’ultimo anno di scuola superiore per sostenere gli esami. In Olanda, le scuole primarie riapriranno a fine aprile e gli istituti secondari riapriranno a giugno. In Francia, le scuole accoglieranno gli studenti dal 25 maggio.
Norvegia e Danimarca hanno riaperto nidi e scuole dell’infanzia, in piccoli gruppi e con giocattoli lavabili, il più possibile con lezioni all’aperto.
A livello nazionale, sono state stanziate risorse da parte del MIUR per la didattica online (85 milioni per l’acquisto di pc, tablet e dispositivi per la connessione internet) e per l’edilizia scolastica (830 milioni di euro), integrate da risorse anche della Regione Emilia-Romagna (3,5 milioni per il superamento del digital divide), ma purtroppo si tratta ancora di risorse insufficienti.
Da oggi, lunedì 27 aprile, è possibile presentare le domande di iscrizione ai nidi d’infanzia comunali per il prossimo anno educativo.
Le scuole a settembre devono essere aperte, organizzate in modo diverso per garantire la sicurezza degli studenti e del personale scolastico, ma i ragazzi e i bambini devono andare a scuola (pensiamo all’outdoor education, alla sperimentazione di laboratori a piccoli gruppi, all’accompagnamento degli studenti in situazione di difficoltà).
Servono maggiori risorse per la didattica online e per la sicurezza degli edifici scolastici. E serve un piano chiaro e condiviso per la riapertura delle nostre scuole, in modo sicuro, iniziando a fare esperimenti nei prossimi mesi e riorganizzando anche i centri estivi, per garantire il diritto alla scuola".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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