40° anniversario della strage alla stazione di Bologna, il Sindaco Virginio Merola è intervenuto oggi in Consiglio comunale
Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, è intervenuto oggi in apertura della seduta del Consiglio comunale sul 40° anniversario della strage alla stazione. Di seguito l’intervento integrale.“Signora Presidente, care consigliere...
Data:
:
Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, è intervenuto oggi in apertura della seduta del Consiglio comunale sul 40° anniversario della strage alla stazione.
Di seguito l’intervento integrale.
“Signora Presidente, care consigliere e cari consiglieri.
Condivido con voi alcune considerazioni a pochi giorni dall’arrivo a Bologna del Presidente della Repubblica e in vista del quarantesimo anniversario della strage alla stazione.
Questo è un anno particolare non solo perché, come si usa dire, la cifra è tonda. È l’anno in cui si aprirà il processo sui mandanti, frutto del lavoro incessante dell’Associazione dei familiari delle vittime che hanno permesso di avviare l’indagine condotta con estremo rigore dalla Procura Generale. In quel processo il Comune di Bologna sarà parte civile, come è sempre avvenuto, e come naturalmente avverrà proprio adesso che ci sentiamo vicini ad arrivare a una verità giudiziaria sui mandanti. Stiamo capendo che nelle carte della Procura Generale scorre una parte della storia d’Italia, oscura e non accettabile. Lo dico, in particolare, rispetto al tempo trascorso. Sono perfettamente consapevole che la giustizia a tutti questi anni di distanza può risultare amara ma, se non si sono arresi i familiari delle vittime in quarant’anni, noi di certo abbiamo il dovere di essere al loro fianco, di supportarli, in buona sostanza di essere la città che siamo.
E infine, questo 2020, è l’anno, purtroppo, della pandemia del coronavirus. Questo è un passaggio che faccio anche per rispondere a chi, legittimamente, ha chiesto di poter svolgere anche quest’anno il tradizionale corteo.
In una situazione inedita che ha stravolto la nostra esistenza per i quasi due mesi di chiusura e per le enormi conseguenze sociali ed economiche dell’emergenza sanitaria ho voluto, come Sindaco, adottare l’atteggiamento più prudente possibile. E l’ho fatto proprio per quello che è in gioco in questa giornata, in questo straordinario rito laico che ogni anno Bologna celebra.
Credo che come istituzioni abbiamo il dovere di partire dall’atteggiamento più prudente possibile perché abbiamo il dovere di dare l’esempio.
Guardate, so io per primo che la scelta è dolorosa. Ho risentito questa mattina il presidente Bolognesi che condivide con me la scelta di non fare il corteo. Lo ringrazio e ringrazio tutti i familiari. La cerimonia in piazza Maggiore consentirà il massimo della partecipazione possibile in un contesto che, dal punto di vista storico, è intimamente legato alla reazione di questa città. Le bolognesi, i bolognesi, si raccolsero numerosissimi, quarant’anni fa, proprio in piazza, perché in certi momenti solo la comunità può aiutare a non sentirsi smarriti. Sono molte le foto che lo testimoniano, alcune bellissime si trovano in un libro realizzato dal Comune di Bologna appena due mesi dopo la strage e che abbiamo deciso di ristampare per distribuirlo alle scuole e alle biblioteche del Comune di Bologna e della Città metropolitana.
Per Bologna la memoria è un esercizio costante, è impegno civico nel presente, è coraggio civico.
Il coraggio civico che Bologna dimostrò sia il 27 giugno che il 2 agosto 1980. Saremo in piazza Maggiore nelle modalità previste dalle norme anti Covid e riaffermeremo insieme la nostra ostinata richiesta di verità e giustizia. In piazza ascolteremo, alle 10.25, il fischio che in tutti questi anni ha lacerato l’aria come la bomba lacerò vite e speranze. E mostreremo – ne sono certo - ancora una volta, quello che siamo e vogliamo continuare a essere: una comunità padrona del proprio destino, non di quello degli altri. Un esempio e una speranza per il nostro Paese”.