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Question Time, chiarimenti sul tentato suicidio di una donna

L'assessora Susanna Zaccaria, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega nord) sul tentato suicidio di una donna.Domanda del consigliere Bosco"Tentato suicidio per bigamia...

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L'assessora Susanna Zaccaria, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega nord) sul tentato suicidio di una donna.

Domanda del consigliere Bosco
"Tentato suicidio per bigamia del marito. lla luce degli articoli di stampa, si chiede il parere della Giunta. In particolare si chiede di sapere se e quali strumenti l'Amministrazione intende porre in essere al fine di contrastare eventuali tentativi di aggirare la normativa contro la bigamia, spesso mediante false dichiarazioni di parentela".

Risposta dell'assessora Zaccaria
"Per prima cosa, visto com'è stata impostata la domanda, io quello che chiedo quando succede una cosa del genere, prima di tutto cerchiamo, chiunque si voglia occupare di questo caso, cerchiamo di avere un occhio di riguardo per la donna coinvolta, questo lo ricordo sempre quando un caso singolo ci porta poi a discuterne, so che nel caso del consigliere Bosco posso farci conto ma lo chiedere a tutte le consigliere e i consiglieri. Ha già inquadrato la questione consigliere, la bigamia è un reato, non c'è nessun dibattito in corso sul fatto che sia in qualche modo ripetibile o consentito, è un principio che contrasta fortemente col nostro ordine pubblico, quindi va in opposizione anche al principio normativo generale che se tu compi un atto di stato civile all'estero puoi portarlo. Se io mi sposo all'estero posso trascrivere il matrimonio, ma non posso incorrere nella bigamia perché contrasta fortemente con il nostro ordine pubblico, quindi non è superabile. Da un punto di vista tecnico-giuridico, la normativa in questo senso non è aggirabile, nel senso che non possono essere registrati due matrimoni: è un reato punito con pene alte anche a livello di tentativo, quindi se c'è già il vincolo civile con una persona e un uomo si sposa con un'altra donna con rito religioso e tenta la registrazione, già questo può rendere punibile il comportamento, quindi da un punto di vista strettamente tecnico la normativa non è aggirabile chiedendo due registrazioni, proprio non è possibile. È vero che quello che non riusciamo ad evitare è l'ingresso, e a questo proposito non è possibile utilizzare la normativa sul ricongiungimento familiare in modo regolare ovviamente, perché anche questo si scontra con l'ordine pubblico interno scontrandosi con tutte le normativa in tema di parità, ai nostri principi generali, alla Costituzione, etc. Che cosa succede e dov'è che noi facciamo molta fatica a fare delle verifiche? Nel nostro ordinamento quando io chiedo di far entrare qualcuno nel mio nucleo familiare, anagraficamente parlando, è sufficiente che io dichiari una relazione di affettività, neanche necessariamente una parentela, questo fanno molte persone anche molti italiani, per avere lo stesso nucleo familiare, indipendentemente dai reali legami, e noi questo non abbiamo nessun modo di verificarlo, e non abbiamo purtroppo nemmeno modo di verificare la realtà dei vincoli di parentela quando vengono dichiarati ad altri fini, quindi il controllo all'estero noi non riusciamo ad effettuarlo. Che cosa succede quindi? Non è possibile quindi che ci siano due donne nello stesso nucleo familiare a cui vengono riconosciuti i diritti e doveri di una moglie, non è possibile, di moglie ce n'è sempre e solo una. Che poi alcuni uomini portino qui altre donne che hanno sposato in altri contesti e le facciano vivere nel loro contesto familiare, questo noi non riusciamo a controllarlo e ad evitarlo perché non risaliamo ad accertare la realtà delle dichiarazioni che fanno, come dicevo, essendo sufficiente anche solo la dichiarazione di una relazione affettiva, e questo è proprio non verificabile. Di fronte a cosa ci troviamo? Allo stesso tema che incontriamo anche quando parliamo di mutilazioni genitali, quando parliamo di matrimoni combinati, cioè a questioni strettamente connesse a culture diverse dalla nostra che noi possiamo affrontare solo fino a un certo punto con la normativa, perché se poi non riusciamo a farla rispettare è chiaro che si crea questo tipo di tensione. Allora l'unica strada percorribile che io vedo e che stiamo provando ad impostare sono i contatti con le comunità di origine presenti sul nostro territorio con le quali dobbiamo confrontarci il più possibile, dialogare, però superando un po' l'idea di dire che è illegale e capire invece quanto valore diamo ai nostri principi e quanto vogliamo che vengano rispettati, perché sono principi e valori in cui noi crediamo.
Ci tengo a dire una cosa: è chiaro che, vado un secondo sul caso concreto, in tutte le situazioni di isolamento, mi riferisco in questo caso soprattutto alla condizione femminile, perché è chiaro che sono situazioni di prevaricazione e molto spesso anche di isolamento anche di persone che hanno detto che conoscono la lingua, sono tratti comuni - sto generalizzando perché credo che abbiamo di fronte tanti tipi di situazioni, non solo il caso specifico nella bigamia - noi dobbiamo continuare nel lavoro che stiamo facendo con anche tutte le associazioni del territorio, di informazione dei servizi disponibili, perché quello che noi dobbiamo fare è rompere questo isolamento, far arrivare l'informazione a queste donne che possono avere qualunque tipo di fragilità, ci metto dentro anche questa, ma non solo, di quello che le associazioni, i centri antiviolenza nel territorio, sono supportate dall'amministrazione ma prevalentemente dalle associazioni più tutti i nostri servizi sociali fanno. Detto ciò è qui che noi facciamo un po' fatica: a far arrivare tutte le informazioni sul territorio, questo ci tengo a dirlo, cioè che ci sono però tanti sforzi in atto, ci sono tentativi di contatto, nelle scuole ad esempio, che sono i punti dove le mamme in qualche modo arrivano perché portano i figli, ci sono tentativi di confronto anche con le comunità di origine, non solo nell'ottica di affrontare il tema della diversità culturale ma anche proprio per far avere alle donne determinate informazioni e per rompere quell'isolamento che sappiamo essere un fortissimo strumento di controllo. Quindi metto questo episodio insieme a tanti altri perché è chiaro che è una forma di sopraffazione che noi certamente rifiutiamo cercando di rimanere concentrati sul fatto che nel nostro territorio vogliamo veder emergere questi fenomeni. La legge in questo caso, pur essendo chiara, ferrea, diventa aggirabile non nella sostanza in sé, ma proprio non dichiarando, o per il solo fatto che questi uomini sposati con più donne le abbiano qui a loro disposizione è già una violazione del principio, anche se formalmente non esiste la possibilità di registrare due matrimoni all'interno dello stesso nucleo familiare".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:44
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