Question Time, chiarimenti sullo stato dei lavori alla Velostazione Dynamo
L'assessore Matteo Lepore, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Umberto Bosco (Lega nord), Emily Clancy (Coalizione civica), Paola Francesca Scarano (Lega nord), Andrea Colombo (Partito...
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L'assessore Matteo Lepore, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Umberto Bosco (Lega nord), Emily Clancy (Coalizione civica), Paola Francesca Scarano (Lega nord), Andrea Colombo (Partito Democratico) sullo stato dei lavori alla Velostazione Dynamo.
Domanda del consigliere Bosco
"Dynamo cantiere fermo. Alla luce degli articoli di stampa si chiede il parere della Giunta. In particolare si chiede di conoscere quando partiranno i lavori e le ragioni del ritardo nell'avvio degli stessi. Si chiede infine quali iniziative la Giunta intenda promuovere al fine di consentire la ripresa delle attività sospese a causa del cantiere non ancora partito".
Domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie relative al ritardo nella partenza dei lavori previsti all'interno dello spazio della Velostazione Dynamo; vista la qualità del progetto che ha sede nello spazio di via Indipendenza 71/z e i riflessi negativi che questo ritardo sta comportando sulle attività della Velostazione; chiede al Sindaco e alla Giunta: se abbiano informazioni circa la pratica, ad oggi pendente, relativa ai lavori da effettuarsi nello spazio in questione e come intendano agire per salvaguardare le attività legate al progetto; una valutazione politico amministrativa in merito".
Domanda della consigliera Scarano
"Dynamo, cantiere fermo. In base agli articoli di stampa chiedo al Sindaco e alla Giunta un aggiornamento in merito. Chiedo altresì come replica alle preoccupazioni della presidente che denuncia di lasciare senza lavoro soci e dipendenti a causa dei ritardi degli interventi quando le attività ed iniziative potrebbero anche essere volontarie".
Domanda del consigliere Colombo
"Vista le notizie di stampa in merito alle problematiche relative alla partenza dei lavori di ristrutturazione della Velostazione Dynamo e alle conseguenti gravi difficoltà di chi gestisce lo spazio e i servizi; chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa generale in merito all'importanza di salvaguardare e dare futuro al progetto e allo spazio della Velostazione Dynamo a Bologna; se è a conoscenza delle cause burocratiche dell'attuale situazione e come intenda impegnare tutti gli uffici comunali coinvolti per sbloccare l'avvio dei lavori, garantire la continuità del servizio pubblico e la salvaguardia dell'occupazione, e dare certezze sul futuro di questa esperienza una volta scaduta la convenzione in essere".
Risposta dell'assessore Lepore
È vero, questo progetto nasce da un progetto che mette insieme comunità varie, movimenti e l'Amministrazione comunale. Voglio subito dire alla consigliera Scarano che mi dispiace sentirla polemizzare su questo fronte, perché credo si debba rassegnare, ci sono persone che la votano e che vanno in bicicletta e usano la Velostazione. Sentire strumentalizzare sul fronte politico la cosa un po’ mi dispiace.
Entro nel merito delle domande, vorrei spiegare cosa sta succedendo e cogliere l'occasione per intervenire su quello che l'Amministrazione sta facendo sulla rigenerazione degli spazi dismessi perché ho come l'impressione che non ci sia sufficiente consapevolezza né da parte di chi li frequenta, né da parte di chi commenta o interviene su questi argomenti. Nel caso specifico noi siamo di fronte a un progetto unico nel suo genere, per come è nato e viene portato avanti, nasce quando arriva una proposta al Bando Incredibol!, un progetto della comunità dei bikers cittadini insieme ad altre competenze hanno deciso di proporre all'Amministrazione l'apertura di una Velostazione delle biciclette che fosse punto di riferimento per tutta la comunità dell'innovazione sociale e urbana legata alla bicicletta. Sia sul fronte economico, culturale, ambientale e sociale. Abbiamo premiato questo progetto con il conferimento di un immobile che come ha ricordato il consigliere Colombo, ai tempi veniva gestito come autorimessa dopo essere stato ristrutturato con i fondi di “Bologna 2000 città europea della Cultura”. L’Amministrazione lo scorso mandato seguì una prima scelta, quella di affidare non attraverso un appalto di servizi, ma ad una start-up associativa e poi cooperativa successivamente la gestione di uno spazio per realizzare delle attività legate all'innovazione sociale, alla cultura e all'ambiente. Da quel momento noi abbiamo messo a disposizione uno spazio che si sapeva sin dal primo giorno sarebbe stato oggetto di una ristrutturazione, perché questa era la scelta dell'Amministrazione: migliorare le condizioni di lavoro, di frequentazione della Velostazione - che sarebbe nata da lì a poco - partecipando a bandi europei e regionali, Siamo riusciti così, l'assessore Lepore e l’assessore Colombo allora - ad ottenere un milione e mezzo di euro che avremmo investito per la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione di quella che era un'autorimessa, ribadisco precedentemente ristrutturata con i fondi di “Bologna 2000 Città europea della Cultura”, un posto annerito dallo smog che grazie al lavoro dell'associazione entrata e che poi avrebbe fondato la cooperativa, ha assunto le sembianze che oggi abbiamo visto.
Abbiamo messo in campo un metodo di creatività, d'immaginazione, di apertura di nuove opportunità di lavoro che si basavano sull’economia delle bici e che avrebbero sperimentato quello che nessuno in Italia, se non in rarissimi casi, ha fino adesso saputo fare: andare in uno spazio di fatto dismesso, anche se c’era un'attività economica che ha cessato la propria attività - possiamo dire così perché se metti dei soldi per “Bologna 2000 Città europea della Cultura” e finisci che fai un'autorimessa vuole dire che a qualcosa hai rinunciato, sicuramente al progetto culturale - fare di quel luogo un luogo che avrebbe avuto una gestione temporanea e poi una ristrutturazione definitiva, in questi anni infatti i ragazzi di Dynamo hanno lavorato senza riscaldamento, hanno lavorato negli spazi che attualmente conosciamo, il progetto che è stato messo in appalto migliora spazi e fruibilità e renderà quel luogo – con un milione e mezzo di investimenti - un luogo ancora più innovativo e ancora più aperto con potenziale – avremmo potuto fare una cosa del tutto diversa, dire che avremmo ristrutturato lo spazio e in attesa della ristrutturazione fate l'attività da un'altra parte. Noi a Bologna abbiamo scelto in quel luogo, e in altro luoghi, di adottare un suo temporaneo per poi arrivare a un uso definitivo. L’abbiamo fatto perché in Italia le opere e gli appalti durano anni, lo abbiamo fatto perché dentro ogni gara ci sono degli imprevisti, lo abbiamo fatto perché pensiamo che soprattutto nelle aree dismesse Bologna possono mettere in campo progetti innovativi, non speculativi, se avessimo deciso di inserire ad esempio l’autorimessa dentro il piano di valorizzazione delle aree ferroviarie, qui oggi forse ci sarebbe un albergo, un ristorante. Qui invece c’è Dynamo. Questo è stato possibile grazie all'alleanza fra la società civile, il mondo dell'imprenditoria innovativa, il mondo delle biciclette e l'Amministrazione comunale. Ogni tipo di disguido che si verifica a Dynamo, ogni tipo di ritardo nel percorso che stiamo facendo è un danno non solo per le persone che ci lavorano, è un danno per tutta la città e per l’Amministrazione comunale. Non mi è piaciuto leggere in questi giorni sui giornali che ci sia una distonia da questo punto di vista, perché siamo entrambi legati a questo progetto. E se funziona o non funziona è un danno per tutti e non soltanto per chi porta avanti un progetto di innovazione sociale. Quando il progetto è stato presentato al Bando Incredibol! l’obiettivo non era fare eventi o attività di mediazione, non l'obiettivo principale, era offrire un'attività sulle bici e attorno a quello costruire un'attività di aggregazione legata al mondo della bicicletta. Le attività culturali, degli eventi e del bar erano succedanee, animazione allo spazio che serviranno sempre di più per dare sostenibilità ma non potranno essere l'unica attività della Velostazione, altrimenti l’avremmo chiamata club o discoteca, l'abbiamo chiamata insieme Velostazione delle biciclette, questo è un progetto economico sperimentale, innovativo e come tale ad alto rischio di fallimento. Quindi siamo tutti impegnati nel fare in modo che questo progetto non fallisca e vada avanti, ma dobbiamo sapere quali sono gli ingredienti di questo percorso, così come dobbiamo sapere che abbiamo la stessa cosa al Mercato Sonato dove c’è l’Orchestra Senzaspine, che negli anni precedenti abbiamo sperimentato con successo la stessa alle Serre dei Giardini Margherita, che stiamo portando avanti la stessa ricetta su Instabile Portazza e dobbiamo sapere che siamo l'unica città in Italia che investe 40 milioni di euro di fondi europei, comunali e regionali per la rigenerazione di immobili che sono dentro la città e in questi anni abbiamo deciso – e discuteremo fra qualche settimane il piano urbanistico – non di consumare suolo, ma di rigenerare la città già costruita. Per fare questo – in attesa che arrivino i grandi fondi di investimento - grandi alberghi, le grandi cose di cui spesso litighiamo sui giornali, noi come formichine abbiamo trovato 40 milioni
di euro, abbiamo trovato dei progetti innovativi abbiamo cominciato rigenerare degli spazi sapendo che ci saremmo ovviamente esposti ad alcuni rischi, in questo caso siamo di fronte ad una classica situazione dove fatto un appalto, ci sono i consueti ritardi burocratici e rischi di contenzioso tra le imprese e l'Amministrazione.
Il Settore in particolare mi ha preparato una risposta che spiega nel merito il perché di questi ritardi. In particolare sono state fatte le gare con procedura di offerta economicamente più vantaggiosa, il 26 aprile 2018 è stata fatta la seduta pubblica di gara, sono arrivate 9 offerte, è stata scelta una società che ha fatto la proposta migliore e via via è stata fatta una graduatoria. Sono state fatte le verifiche ovviamente, sulla congruità delle offerte e sullo stato giuridico di queste aziende, e si è provveduto a verificare in particolare un punto a seguito della segnalazione della seconda arrivata sulla prima, legata ad un'anomalia dell'offerta tecnica, rispetto a quelle che erano le richieste del capitolato. L'Amministrazione, in particolare la commissione, ha ritenuto quindi di prendere tempo per poter verificare questa anomalia e decidere se le rimostranze del secondo arrivato fossero congrue o meno. Siamo in questa fase, ora la commissione dovrà indicare al primo o al secondo sulla base delle verifiche che sono state fatte, sulle quali ovviamente io non entro, per ovvi motivi, perché non vorrei portare qui la gestione di una commissione che, peraltro, non è materia politica ma tecnica. Quando verrà giudicato il primo e il secondo, sulla base delle verifiche che i nostri dirigenti stanno facendo, potranno partire i lavori ed è del tutto evidente, che entro i prossimi due mesi, può succedere una cosa: che il primo o il secondo possono fare ricorso al Tar, possono chiedere la sospensiva dei lavori. Questo cosa potrà produrre? Che qualora il giudice dovesse dare la sospensiva, il cantiere potrebbe partire non prima di un anno, un anno e mezzo, come succede in tutti gli appalti nel nostro Paese: siamo in una situazione ordinaria.
Per questo motivo, quando noi sottoscriviamo la convenzione del progetto Dynamo prevedemmo la possibilità di prorogare la convenzione, qualora fosse stata in scadenza, come effettivamente siamo, per poter dare tempo per avviare il cantiere, e questo avverrà, nel senso che l'associazione e la cooperativa non verranno sbattutti fuori dall'immobile: ci sarà una proroga sia che i cantieri partano fra due mesi, sia se partiranno fra un anno, per poter continuare a svolgere l'attività. Questo cosa comporterà? Che attualmente la parte eventi che era stata sospesa potrà riprendere, potranno essere riallestiti gli spazi, abbiamo fatto un incontro con loro proprio nei giorni scorsi e di fatto abbiamo già deciso questa cosa, nel senso che, anche se non si dovesse essere il ricorso, e non ci dovessero essere particolari intoppi, in ogni caso, il cantiere, difficilmente prima di questa estate potrebbe partire, quindi abbiamo scelto di sincronizzare comunque i tempi per far ritornare l'area eventi all'interno dell'area di Dynamo, sicuramente per l'estate, dopodiché dovremo attrezzarci qualora il cantiere non fosse partito per trovare comunque uno spazio alternativo, per due semplici motivi: uno perché comunque vanno fatti i lavori, due perché anche qualora non partissero i lavori per ulteriori ritardi, non si potrebbe svolgere un altro inverno, almeno la cooperativa non è in queste condizioni, senza riscaldamento all'interno dello spazio. Su questo ci siamo già dati un metodo per individuare degli spazi alternativi e quindi lo porteremo avanti.
Sono quindi qui a garantire che cosa? Che stiamo seguendo questa partita, che non ci sono situazioni che pregiudicano la collaborazione tra l'Amministrazione e l'associazione che è stata aggiudicataria dello spazio, che ci sono le condizioni per portare avanti questi investimenti importanti che stiamo facendo, che non stiamo facendo perché è un problema, stiamo facendo un investimento di un milione e mezzo perché è un valore, che stiamo mettendo in campo, l'abbiamo condiviso insieme con chi lavora all'interno, vorrei che questa cosa venisse percepita, non è, mi permetto di usare questo termine, una "disgrazia", investire un milione e mezzo di euro per ristrutturare una Velostazione che solo noi abbiamo in Italia, è una cosa importante. In questi giorni sembra quasi che investire quasi un milione e mezzo nella Velostazione sia un disvalore perché si perdono dei posti di lavoro, io invertirei un po' il discorso: stiamo investendo un milione e mezzo di euro perché da quei posti di lavoro vogliamo che fra due anni ce ne siano il doppio e vorremmo che ci siano sempre più ciclistici che frequentassero la Velostazione e la nostra città e che sempre di più Bologna sia un punto di riferimento nell'ambito della bicicletta: questo stiamo facendo. Però è ovvio che ci sono alcuni mesi di ritardo e questa cosa, in una gestione temporanea, può creare delle criticità.
Spero di avere spiegato qual è la filiera di tutto questo percorso. Vi chiedo di considerare questo metodo come un metodo che stiamo cercando di portare avanti per fare le cose, non lasciarle lì ferme, lo stesso discorso lo dovremo affrontare con il Mercato Sonato e con tutti gli altri spazi per un totale di 40 milioni di euro di cose che stiamo facendo. È lo stesso discorso che abbiamo affrontato, seppure in forme diverse, con Oz. Nel caso di Oz non avevamo un investimento dell'Amministrazione, ma Oz nasce in uno spazio privato, quindi in condizioni diverse da quelle che ho descritto, a seguito di un accordo fra l'Amministratore comunale e la proprietà, non è che Oz nasce semplicemente perché improvvisamente dal nulla spuntano dieci ragazzi che cominciano a fare skateboard, nasce perché ci sono degli incontri fra delle associazioni, l'Amministrazione comunale e dei privati, il progetto si decide insieme di farlo, rischiando, dentro uno spazio temporaneo, e si sapeva che prima o poi avrebbe avuto una fine e sul quale ci siamo tutti quanti esposti, al quale adesso stiamo cercando insieme di trovare una soluzione. La differenza fra questo tipo di metodo e quelli precedenti è una città che non fa niente e una città che fa delle cose. Io preferirei vivere più in una città dove si fanno le cose, si cerca di farle innovative, si creano posti di lavoro, sono quasi 500 i posti di lavoro che, con quest'attività complessivamente in città sono nati, nel corso degli ultimi due mandati. E insieme si cercano di affrontare i problemi, sapendo che le leggi che abbiamo a livello nazionale sono tutti fuorché leggi che agevolano gli usi temporanei e sulle quali invito tutti a riflettere, come città, come Regione e come Parlamento, per prendere presto dei provvedimenti perché Bologna sta facendo degli usi temporanei ma nelle altre città italiane, dove ci sono aree dismesse, non stanno partendo grandissimi progetti di rigenerazione delle aree ferroviarie e demaniali, se non laddove ci sono forti investimenti speculativi.
Invito a riflettere, ci vuole consapevolezza su questo punto, è molto importante. Nei prossimi giorni ci rivedremo con Dynamo, ripartiranno le attività, riallestiranno gli spazi, l'estate sarà di nuovo come l'abbiamo vista gli anni passati e, non appena avremo novità, sulla gara di affidamento dei lavori, vi sapremo dire il periodo esatto in cui partiranno il avori, sapendo che il range di tempo che abbiamo di fronte è quello che dicevo prima: qualora non ci siano contenziosi in partenza nei prossimi mesi, diciamo entro l'estate, qualora invece ci siano contenziosi, non prima di un anno".