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Question Time, chiarimenti sull'installazione di un'antenna per telefoni di nuova generazione

L'assessore alle Attività produttive Marco Lombardo ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Addolorata Palumbo (gruppo Misto), Gian Marco De Biase (Insieme Bologna) e Claudio Mazzanti (Partit...

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L'assessore alle Attività produttive Marco Lombardo ha risposto oggi, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Addolorata Palumbo (gruppo Misto), Gian Marco De Biase (Insieme Bologna) e Claudio Mazzanti (Partito Democratico) sull'installazione di un'antenna per telefoni di nuova generazione (5G).

Domanda d'attualità della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla alla raccolta firme dei cittadini residenti in zona di via Saliceto contro la mega antenna che verrà installata per i telefonini di nuova generazione (5G); premesso che il 5G opererà su frequenze più elevate di quelle sino ad ora utilizzate dai sistemi di radiotelefonia (superiori ai 30GHz) e renderà necessaria l’installazione in area urbana di numerosissimi micro-ripetitori (con aumento della densità espositiva); aumentano le sentenze che riconoscono la correlazione tra elettrosmog e cancro quando ci si trova esposti in una condizione multipla e cumulativa che potrebbe essere paragonabile all’iperconnessione ubiquitaria del 5G; il Comune di Bologna a seguito del parere favorevole espresso da Arpae ed Ausl ha autorizzato l’installazione dell’antenna 5G in via di Saliceto; i cittadini della zona stanno raccogliendo le firme per fermare questa installazione alla luce dei possibili rischi che il 5G potrebbe avere sulla salute dei cittadini.
Pone la seguente domanda di attualità: per conoscere il pensiero del Sindaco che in veste di rappresentante della comunità locale, deve tutelare la salute della popolazione locale e deve informarla degli eventuali rischi rilevanti cui è sottoposta; per sapere dall'Amministrazione se non ritenga necessario, alla luce degli studi più volte messi in luce sui rischi che queste installazioni possono avere sulla salute dei cittadini, fermare momentaneamente l’installazione di queste antenne sul territorio cittadino".

Domanda d'attualità del consigliere De Biase
"Premesso che: da notizie stampa si è appreso che in via di Saliceto angolo via Jacopo di Paolo è prevista la costruzione di un’antenna per la telefonia, con tecnologia 5g della compagnia telefonica Illiad;
sul terreno sono presenti edifici che si presume presentino coperture in eternit; inoltre dagli scavi effettuati sono emerse tubature anch’esse che si presume possano contenere amianto; chiede al Sindaco ed alla Giunta: se le notizie riportate corrispondano al vero e se è stato rispettato l’iter legislativo, con particolare riferimento a quanto previsto dalla Legge regionale n. 30 del 2000 in merito alle corrette procedure di informazione della cittadinanza; se sono stati effettuati i controlli da parte dell’Asl relativi alla presenza di amianto nelle strutture e nelle tubature del sito, se e come l’Amministrazione intenda aprire un dialogo con il gestore Illiad per concordare una collocazione dell’antenna alternativa e, di minore impatto sulle abitazioni della zona".

Domanda d'attualità del consigliere Mazzanti
"In relazione all'articolo di stampa sul progetto di costruzione di una antenna ripetitore per telefoni di nuova generazione per la rete '5G' in una area privata di Via di Saliceto e Via Jacopo di Paolo ed una raccolta firme tra i cittadini della zona residenziale, chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa sulla regolarità dell'iter autorizzativo e se vi sono violazioni delle norme sanitarie".

Risposta dell'assessore Lombardo
"Ringrazio i consiglieri comunali che hanno posto questo tema all'attenzione dell'amministrazione, era nostro dovere essere qui in risposta alle vostre preoccupazioni ma soprattutto alla preoccupazione dei cittadini che, immagino, ci stanno ascoltando e stanno assistendo al Question Time. Il tema è delicato e complesso perché attraversa diversi elementi e attraversa anche diversi beni giuridici costituzionalmente rilevanti: la libertà di iniziativa economica, la tutela della salute e la tutela del paesaggio. Come prima cosa importante occorre dare informazioni corrette, non ho dubbio che le domande di tutti e tre i consiglieri abbiano a cuore quello che anche a noi sta a cuore, cioè cercare di fare un bilanciamento tra questi due interessi tenendo conto le considerazioni che riguardano la salute dei cittadini e le loro preoccupazioni, però partiamo dalle corrette informazioni: il caso di Jacopo di Paola non è un'installazione di 5G, quindi il tema del 5G rileva sotto altri profili che comunque non mi esimerò dal rispondere: ma è l'installazione di un'antenna del 4G. In particolare la legge, l'articolo 86 comma 3, che vi leggo per cercare di capire insieme dice "le infrastrutture di rete pubblica di comunicazioni di cui all'articolo 87-88 e le opere di infrastrutturazione per la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica, in grado di fornire servizi di accesso a banda larga, effettuate anche all'interno degli edifici, sono assimilate ad ogni effetto, alle opere di urbanizzazione primaria" questo è il dato normativo che equipara questo tipo di installazione agli oneri di urbanizzazione primaria. È importante dirlo per un fattore di conoscenza, di quali sono gli strumenti normativi che noi abbiamo. Rispetto al caso di specie, c'è stato un parere dell'Agenzia di Prevenzione Ambientale dell'Emilia-Romagna, che, rispetto alla richiesta fatta da Iliad, ha, nella valutazione dell'esposizione ai campi elettromagnetici prodotti da stazioni radio base per telefonia mobile, affermato che l'esito della valutazione non ha evidenziato livelli di campo elettrico superiore al limite di esposizione previsto dalla normativa vigente, anche tenendo conto, al limite di attenzione fissato in 6 V/m, l'esito delle stime effettuate sugli edifici posti entro una distanza di 200 m dall'impianto in questione, ha evidenziato che tale valore viene rispettato.
Pertanto ha ritenuto verificata la compatibilità del progetto con i limiti previsti dalla normativa vigente. Voi sapete che, se gli enti preposti a fare queste valutazioni tecniche, dicono che il limite è sotto la soglia prevista dalla normativa, i nostri uffici tecnici, sopratutto la parte delle attività produttive, deve rilasciare l'autorizzazione, anche attraverso un sistema di silenzio assenso, proprio perché è l'impianto normativo che prevede questo tipo di logica. È chiaro che, al di là del dato normativo, c'è un'attività istituzionale e politica che si può e che, a mio avviso, si deve fare, per venire incontro alle tutele e alle preoccupazioni dei cittadini, che non vengono affatto ignorate. Il caso di Foscherara che è stato citato per esempio e che si trovava in una situazione simile per una concessione con la possibilità di eseguire i lavori e abbiamo chiesto, grazie anche all'intervento dei comitati e grazie anche alle richieste che erano venute da diversi consiglieri, di chiedere all'operatore telefonico, in quel caso era Vodafone, di cercare una soluzione alternativa, che potesse minimizzare il rischio per la salute dei cittadini e a fronte di quella disponibilità, c'è stata anche una riunione alla quale ha partecipato anche l'assessore Barigazzi, che insieme a me affronta questo tema, perché questo tema coinvolge le attività produttive, la sanità e coinvolge anche la parte urbanistica, siamo riusciti in quel caso a evitare che i lavori venissero fatti nel sito che destava preoccupazione per i cittadini, in modo da portarlo in un altro luogo. Come ho già detto, al portavoce del comitato con il quale mi sono messo in contatto ieri telefonicamente - non so se ci sta ascoltando o se è qui in sala - ci saremmo presi l'impegno di metterci in contatto con l'operatore telefonico Iliad e così è stato. Quindi, anche pubblicamente rinnovo all'operatore Iliad la massima disponibilità ad incontrarlo insieme all'assessore Barigazzi entro brevissimo termine, anche entro lunedì, per valutare anche possibili soluzioni alternative, a condizione che non siano già stati eseguiti i lavori, nel qual caso, e adesso arriverò al tema dei 5G, c'è già una convocazione di tutti i gestori. Quindi, dal nostro punto di vista, visto che non abbiamo un'obbligazione di risultato, ci siamo assunti un'obbligazione di mezzo quello di farsi carico delle richieste dei cittadini, abbiamo chiesto all'operatore la disponibilità di incontrarci per valutare anche possibili soluzioni alternative, anche perché, pur rientrando quel sito nei parametri normativi previsti, proprio perché ha una incidenza volt/metro abbastanza alta, ci pone un tema, che è quello di monitorare, anche attraverso l'Arpae, che si eviti lo sforamento al limite del 6 Volt/metro, per cui è anche nostro interesse cercare di vedere se possono essere trovate soluzioni alternative. Questo per quanto riguarda il caso di specie, che ripeto non riguarda i 5G, questo lo dobbiamo dire per correttezza di informazione.
Per quanto riguarda invece il tema dei 5G, voglio dire questo: in questo momento ci sono diverse soluzioni, prima è stato citato correttamente dalla consigliera Palumbo il caso di Bruxelles, dove è stato vietato il 5G, ma altrettanto si potrebbe dire che in maniera "geopardizzata", altre attività invece hanno avviato sperimentazioni in tutta Europa sul 5G. Allora noi cosa abbiamo fatto, se ne ricorderà la consigliera Palumbo, perché ho partecipato all'udienza conoscitiva nel caso dell'antenna a Foscherara e avevo citato il principio di precauzione, che è di derivazione tra l'altro comunitaria, come molti sanno, e di violazione del diritto internazionale. Anche in assenza di dati scientifici certi sulla prova del danno, il principio di precauzione ci consente di operare un bilanciamento se c'è un aumento del rischio che sia scientificamente provato. Allora noi dobbiamo evitare due rischi: da un lato quello dell'allarmismo dei cittadini non fondato su basi scientifiche e dall'altro quello della minimizzazione del rischio che ci porta a dire che in qualche modo il 5G è un'evoluzione naturale del 4G, perché sappiamo perfettamente che il 5 G è alla base di una rivoluzione industriale per cui sarà molto alta la mole di dati e comporterà un impatto forte nel nostro modo di vivere e nel nostro modo di produrre, e dall'altro dato ad oggi, nella comunità scientifica internazionale esistono diversi studi che ci dicono che al momento non è valutata l'ipotesi del danno alla salute nei 6 volt/metro anche utilizzando il 6G. Ovviamente alla situazione attuale, perché nessuno può prevedere quale sarà l'utilizzo dei dati che con il 5G può avvenire nelle nostre città. L'esempio che viene riportato è quello dello studio dell'Istituto Ramazzini che abbiamo letto con molta attenzione, ha determinato l'esposizione sui ratti in maniera continuativa, non con il limite dei 6 volt/metro, ma dei 50 V/m, evidenziando un tipo di malattia possibile è che quella del neurinoma cardiaco sui topi. Ora, è importante dire che a livello italiano per le emissioni nel nostro Paese, il limite di esposizione è più basso rispetto a quello degli altri Paesi europei, è la metà della Germania e in nessun caso arriva all'esposizione di 50 V/m. Questo lo dico perché è importante dare informazioni ai cittadini. Allora, piuttosto che muoverci seguendo l'indicazione di un impianto volta per volta abbiamo inviato a febbraio una lettera, a nome mio e dell'assessore Barigazzi, rivolta innanzitutto agli operatori del 5G, proprio per cercare di avviare un tavolo. Tavolo ed esperienza che era già stata avviata se vi ricorderete nel 2004, era stata un'esperienza che aveva consentito di fare un bilanciamento tra i diversi interessi. Siccome eravamo consapevoli che l'avvento della tecnologia 5G in qualche modo potesse esigere una continua implementazione delle tecnologie di comunicazione, abbiamo chiesto e abbiamo ritenuto fosse necessario come Amministrazione comunale chiedere un tavolo d'incontro degli operatori, in cui riteniamo che sia importante anche la partecipazione di altri soggetti, come Arpae, Ausl,la sovrintendenza, la Regione Emilia-Romagna, anche sentendo eventuali portavoce dei comitati, sentendo esperti epidemiologici, l'istituto Ramazzini tra essi. Tutti i dati in nostro possesso verranno resi come patrimonio di conoscenza perché abbiamo bisogno di informazioni scientifiche su questo tema e per farlo abbiamo chiesto di costituire questo tavolo, abbiamo avuto le risposte e quindi posso assicurare che entro la fine di maggio ci sarà questa riunione. Credo che nell'udienza conoscitiva sarà molto importante dare il patrimonio di conoscenze che verrà posto al tavolo, in modo che tutti i consiglieri e quindi anche tutti cittadini bolognesi abbiano elementi fondati su basi scientifiche per poter valutare l'eventuale insorgenza di rischi e di danni. Il nostro obiettivo sarebbe quello di arrivare in qualche modo, questo sarebbe l'obiettivo politico più alto, il più ambizioso - non mi consta che ci siano altre città in questo momento stanno seguendo questo percorso -, individuare in qualche modo un piano di azione locale o le possibili linee quadro di intervento in questa materia. Però è importante dire anche qual è la situazione nella quale noi ci troviamo oggi dal punto di vista giuridico. Qualche settimana fa, il Consiglio di Stato ha fatto un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per chiedere se i comuni che possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti, minimizzando l'esposizione delle popolazioni ai campi elettromagnetici, se sia compatibile con il diritto dell'Unione Europea. Cioè, in qualche modo, quello che noi stiamo cercando di fare, e cioè individuare criteri localizzativi degli impianti di telefonia mobile, anche espressi sotto forma di divieto, quale ad esempio il divieto di collocare antenne su specifici edifici, penso agli ospedali, penso alle case di cura, penso alle scuole, penso ai siti sensibili e quindi introducendo, non delle limitazioni alle localizzazioni, ma delle linee guida di intervento su dove poter fare queste localizzazioni, ci si sta chiedendo se questo tipo di intervento è compatibile con la normativa europea o se non costituisce un'indebita restrizione della libera concorrenza. Per capire il quadro normativo e giurisprudenziale nel quale ci stiamo muovendo e quindi, le assicuro, lo dico alla consigliera Palumbo ma lo dico anche a tutti i consiglieri, che il Comune sta facendo davvero tutto quanto è possibile fare per cercare di tenere in considerazione le giuste preoccupazioni dei cittadini e i principi di libertà di iniziativa economica che chiedono gli operatori telefonici. E continueremo a farlo e quindi siamo contenti di questa attenzione da parte di consiglieri e cittadini, perché ci possiate accompagnare in questo percorso, ma non si dica che il Comune dall'anno scorso ad oggi non ha fatto niente, perché lo stanno a dimostrare il caso dell'antenna di Foscherara, lo sta a dimostrare questo caso con l'intervento che abbiamo chiesto agli operatori telefonici, per cui noi cerchiamo di valutare davvero se sia possibile trovare una soluzione anche in questo caso prima dell'avvio del tavolo del 5G. Un'ultima considerazione: siccome ci viene segnalato dalla Sovrintendenza archeologica delle belle arti che nella zona dove dovranno essere effettuati i lavori in via Jacopo di Paola, ci potrebbero essere delle richieste di valutazione dell'eventuale esistenza di una stratigrafia archeologica sepolta, chiediamo all'operatore di darci un'informazione se è stata data comunicazione alla Sovrintendenza dell'avvio lavori e se è stata fatta ottemperanza di questa richiesta, nel qual caso, in questo come in altri casi, cercheremo di fare la valutazione se sono stati rispettati tutti i procedimenti, sicuramente l'iter autorizzatorio, poiché non prevedeva un limite alle disposizioni dei 6 V/metro è stato concesso perché era dentro la normativa e non avremmo potuto fare altrimenti.
Da questo punto di vista se ci sono altre valutazioni, dal punto di vista sanitario, dal punto di vista della tutela del paesaggio, dal punto di vista della volontà ad incontrare il gestore, noi siamo disponibili, anche lunedì mattina, a incontrare il gestore a condizione che non vengono effettuati lavori perché evidentemente cesserebbe la materia della discussione, non del contendere ma della discussione, e quindi a quel punto non avrebbe senso quel tipo di incontro.
Io mi auguro che il gestore possa accogliere la nostra disponibilità, possa venire incontro anche alle richieste dei cittadini e che si possa trovare una soluzione, anche alternativa che da un lato non ostacoli la libertà di iniziativa economica dell'azienda, ma dall'altro tenga in corretta considerazione la tutela della salute e dei diritti fondamentali dei cittadini".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:45
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