Question Time, chiarimenti sull'inchiesta sui servizi funebri
L'assessore Davide Conte ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Marco Lisei (Forza Italia), Gian Marco De Biase (Insieme Bologna), Umberto Bosco (Lega Nord), sull'inchiesta sui servizi fu...
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L'assessore Davide Conte ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Marco Lisei (Forza Italia), Gian Marco De Biase (Insieme Bologna), Umberto Bosco (Lega Nord), sull'inchiesta sui servizi funebri.
Domanda del consigliere Lisei
"Con riferimento al racket delle agenzie funebri ed a quanto previsto dalla norma in materia: 'Il Comune vigila sulla correttezza dell'esercizio della attività funebre', come da articolo di stampa, si chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito alle ragioni per le quali, nonostante tale responsabilità, il Comune non si sia mai accorto di nulla".
Domanda del consigliere De Biase
"Premesso che da notizie stampa si è appreso che uno degli indagati nel racket dei funerali , aveva denunciato alla Polizia Municipale il sistema corrotto esistente nella gestione dei servizi funebri; si chiede al Sindaco e alla Giunta se ciò corrisponde al vero, se e che provvedimenti hanno intrapreso a seguito della denuncia, cosa intendono fare per estirpare tale fenomeno e se intendono costituirsi parte civile nell'ambito dell'inchiesta sul suddetto racket".
Domanda del consigliere Bosco
"Racket dei funerali, alla luce degli articoli di stampa, si chiede il parere della Giunta. In particolare si chiede se intenda promuovere una revisione dello statuto di Bologna Servizi Cimiteriali al fine di offrire maggiori garanzie circa la trasparenza e la regolarità delle attività svolte".
Risposta dell'assessore Conte:
"Ringrazio i consiglieri, è iniziata giovedì scorso la discussione e già venerdì in question time ero intervenuto a rispondere. Ringrazio i colleghi consiglieri di avere posto di nuovo il tema all'attenzione della Giunta, confermando che comunque in questa settimana abbiamo lavorato in modo intenso. Quello che mi premeva evidenziare, lato ovviamente competenze non mie ma del collega Barigazzi, sociale e sanitario,è che il servizio cimiteriale sta procedendo e lavorando bene e questo è importante perché ovviamente nei giorni seguenti agli arresti c'era paura da parte di cittadini sullo sviluppo del servizio. Il servizio viene portato avanti con la qualità precedente ai fatti e ovviamente non è stato in nessun modo intaccato dall'indagine. Questo anche il motivo per cui rispondendo al consigliere Bosco, noi stiamo operando un ragionamento in accordo con i partner privati di sostituzione dell'amministratore delegato per il semplice fatto che l'amministratore delegato è attualmente indagato e non è in grado di svolgere le funzioni previste dalla società e dalle deleghe che gli erano state affidate. Dobbiamo sostituirlo assolutamente e la sostituzione non è soltanto obbligatoria dal punto di vista procedurale e amministrativo ma è dovuta per quanto avete raccontato voi e quanto ho affermato io anche ieri e l'altro ieri sui media, sul fatto che stiamo registrando da quanto emerso dalla indagini e quindi indagini che sono in corso, approfondimenti che la Giustizia sta sviluppando a cui va tutto il nostro ringraziamento e rispetto per il lavoro che sta facendo.
Quello che è venuto fuori è un sistema di natura mafiosa e corruttivo che ha effettivamente toccato la parte più sensibile nella vita delle famiglie che è appunto quella della morte dei propri cari; è un fenomeno questo che rappresenta uno degli esempi più brutti e barbari che possono succedere all'interno di una comunità, uno dei fenomeni cui non si vorrebbe mai assistere e che oggi purtroppo abbiamo visto, ed è una cosa che mi fa soffrire e pone veramente l'attenzione a riflettere non tanto e semplicemente su quello che è successo alla nostra azienda, che sta funzionando, ma al problema che c'è all'interno della nostra comunità, alle infiltrazioni mafiose di cui spesso discutiamo in questa sede consiliare, una cultura mafiosa della corruzione che effettivamente sta dilagando e su cui dobbiamo veramente tutti insieme, in modo compatto senza alzare il dito tra di noi ma lavorando insieme, impegnarci in un patto della politica a favore di una maggiore cultura della legalità e del rispetto delle persone.
Quello che è avvenuto in questi giorni è l'assenza totale di rispetto delle persone e questo è l'elemento su cui noi dobbiamo ragionare e invito i consiglieri a discutere. Non si parla di nomina e posti al sole, parliamo dei sentimenti delle nostre famiglie. Non abbiamo questa preoccupazione consigliere Bosco, la sostituzione la facciamo perché è venuto fuori dall'indagine la gravità del comportamento di questa persona e i danni che ha fatto, così come emerso dalle indagini in corso, e aspetteremo i risultati ma così come emerso dai gironali è veramente barbaro.
Detto questo, sempre tornando sui temi di importanza amministrativa e procedurale, avete posto tre temi ed è giusto rispondere. Uno, il motivo di una segnalazione fatta più di un decennio fa alla Polizia Municipale di Castelmaggiore, che fu poi trasmessa alla nostra Amministrazione per competenza territoriale: tutti gli atti verranno trasmessi alla Procura per le indagini necessarie. La segnalazione, che non fu una vera e propria denuncia, su un fenomeno avvenuto ai margini della Certosa, ci fu trasmessa dalla Polizia Municipale di Castelmaggiore e poi trasmessa nuovamente alla Polizia municipale di Reno, competente a livello territoriale. Tutti gli atti verranno trasmessi alla Procura per gli approfondimenti necessari. Non fu ignorata ovviamente.
Altro elemento importante da evidenziare è il conflitto di interesse da tra un amministratore delegato di una società pubblico-privata che allo stesso tempo è proprietario dio una società potenzialmente concorrente. A riguardo, visto che mi viene richiesta la trasparenza, mi piace mantenere sempre un livello di massima trasparenza, do anche a voi la risposta che abbiamo dato alla Corte dei conti che ci ha segnalato la questione chiedendo un chiarimento a riguardo. La risposta è molto semplice. Nello specifico l'oggetto della richiesta della sezione regionale di controllo per l'Emilia-Romagna della Corte dei conti arrivata il 21 gennaio chiedeva a Bologna servizi cimiteriali una richiesta di notizie in quanto si era appreso dagli organi di informazione di presunte illegalità verificatesi nella gestione di servizi di onoranze funebri svolte nella città di Bologna. Dalle predette notizie di stampa si rileva che tra le persone coinvolte nella vicenda giudiziaria vi sarebbe anche l'attuale amministratore delegato della società Bologna servizi cimiteriali, che si è dimesso l'altro ieri, lo aggiungo io a margine della lettura, controllata dal Comune di Bologna in ragione della quota posseduta del 51%. Il predetto amministratore delegato ricoprirebbe cariche amministrative in altre società del settore e sarebbe tuttora dipendente di altra notoria impresa che svolge attività dio onoranze funebri. Tali notizie, per quanto attiene le cariche amministrative nelle società, trovano conferma nelle visure camerali effettuate. Nell'ambito dell'attività di controllo della sezione, programmata anche per il corrente anno, concernente il sistema delle partecipate pubbliche, si vede necessario ai fini conoscitivi acquisire elementi sull'esistenza di verifiche preventive e di controlli successivi esercitati dall'Amministrazione comunale in ordine all'incarico al suddetto amministratore delegato designato dal socio privato SPV Bologna Spa.
La risposta che abbiamo fornito alla Corte dei conti è la seguente. Come rilevato da codesta Sezione, il dott. Massimo Benetti, coinvolto nell’indagine relativa ai servizi funerari bolognesi, è stato nominato dall’assemblea della società mista BSC in data 10 luglio 2014, a seguito delle dimissioni del precedente amministratore delegato, e a lui sono state conferite deleghe dal CdA, conformemente a quanto previsto dallo statuto sociale. Non sono state svolte particolari verifiche preventive sul soggetto nominato, nei giorni precedenti l'assemblea. Trattandosi infatti del presidente di una delle società riunite nell'associazione temporanea di impresa aggiudicataria della gara a doppio oggetto per lo svolgimento del servizio pubblico cimiteriale, nonché - all'epoca - vicepresidente della società SPV spa, società sorta dall’ATI sopra detta, tutte le verifiche relative erano già state svolte nell'ambito della procedura ad evidenza pubblica, ai fini dell'ammissione prima e dell'aggiudicazione poi. Si precisa che lo svolgimento di attività privata del dott. Benetti nelle società CIF ed SPV, oltre a non costituire causa di incompatibilità o conflitto di interessi con l'attività di gestione della società BSC, viceversa rappresenta il fondamento della designazione operata, nell'ambito dei suoi poteri statutariamente riconosciuti, dal socio privato. Il soggetto aggiudicatario infatti era stato ammesso alla gara proprio in quanto le varie componenti dell’ATI assicuravano il possesso dei requisiti richiesti dal bando per la concessione del servizio. Lo statuto vigente al momento della nomina (che ha subito in seguito alcune lievi modifiche procedurali) prevedeva la designazione di uno dei componenti del consiglio di amministrazione da parte del socio privato operativo, e l'attribuzione di specifiche deleghe a questo componente da parte del consiglio di amministrazione; la designazione di due componenti era ed è riservata al Comune. Al momento dell'assemblea sopra citata si trattava di due dipendenti dell'Ente, uno dei quali investito del ruolo di Presidente già in sede di designazione. I patti parasociali stipulati tra Comune e socio privato (patti nei quali ovviamente non è parte la società Bologna Servizi Cimiteriali) prevedono la possibilità da parte del Comune di esprimere il gradimento sul nominativo presentato. Nel caso dell'assemblea che ha proceduto alla nomina del dott. Benetti, il gradimento si è accordato direttamente con l'espressione del voto favorevole del delegato del Sindaco nell'assemblea citata. Questo modello di governance è il più comune ed adeguato alle società miste, che devono essere costituite, come prevede la normativa, a seguito di gara a doppio oggetto, volta alla selezione contestuale del concessionario del servizio e del socio. In questo modello l'operatività specifica nel settore è assicurata dalle competenze dell'impresa privata, mentre il presidio sul regime pubblicistico del servizio è in carico alla componente di derivazione pubblica dell’organo amministrativo.
Riguardo ai controlli successivi, si distinguono le seguenti tipologie: controlli del Comune sulla società, stabiliti da diverse fonti normative; assegnazione e verifica del raggiungimento degli obiettivi assegnati in sede di Documento Unico di Programmazione; referto sul funzionamento dei controlli ex 147 quater TUEL; approvazione del budget e del piano assunzioni; relazione sul preconsuntivo per il collegio dei revisori del Comune; relazione sul bilancio prima dell'approvazione in assemblea e successivamente per la pubblicazione sul sito web del Comune; controllo sull'adempimento degli obblighi relativi alla trasparenza, ai sensi del dlgs 33/2013. Controlli sull’amministratore delegato, nonché sul presidente e sul direttore generale: richiesta della situazione patrimoniale e reddituale propria e dei propri congiunti, ai sensi della legge n. 441/82 e del “Regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale dei titolari di cariche elettive e di indirizzo politico, nonché dei titolari di cariche direttive in alcuni enti e società partecipate dal Comune di Bologna”; si allegano le dichiarazioni via via pervenute; Inoltre la società BSC nel proprio ambito ha: nominato il Responsabile per la prevenzione della corruzione, approvando altresì e pubblicando il Piano triennale; approvato il Modello di organizzazione e gestione ai sensi del dlgs. 231/01 e ha approvato il Codice etico allegato, in conformità alla deliberazione della Giunta.
Questa lettura della risposta alla Corte dei conti per evidenziare quindi come si è generato e perché procediamo alla sostituzione dell'amministratore delegato e per quale motivo non è possibile accettare le critiche che state ponendo all'Amministrazione comunale di non avere svolto i controlli dovuti. Tutto quello che dovevamo fare e ben oltre lo abbiamo sviluppato anche dalla lettura che abbiamo mandato alla Corte dei conti. Per me era importante condividere con voi questo documento, per una questione di massimo trasparenza. Riconosco la complessità degli atti che ci troviamo a gestire e della mia risposta. Quello che è successo è successo fuori dal contesto della nostra azienda che è sana e sta lavorando. Quello che è successo rappresenta una degenerazione della nostra comunità. Vi pongo all'attenzione non tanto di guardare il dito, ma quello che l'indagine della Procura sta aprendo, ovvero un problema all'interno della nostra città per una riflessione sulla dimensione culturale della legalità su cui noi tutti insieme come amministratori, rappresentativi della città , dobbiamo impegnarci. Abbiamo visto, le migliori norme non sono sufficienti, occorre lavorare su una dimensione più ampia, culturale politica. Ben vengano le critiche e le osservazioni, i dispositivi messi in essere hanno preservato la nostra azienda e hanno garantito la qualità della nostra azienda, uscita anche da una fase di crisi e che oggi dal punto di vista gestionale ed economico funziona bene. L'invito è a non guardare il fatto che un problema abbia contagiato il contesto, siamo intervenendo oggi con la sostituzione, aspettiamo l'indagine in corso, tutti gli atti di cui eravamo a conoscenza per situazioni simili a quelle delle indagini sono stati mandati. Alziamo lo sguardo come amministratori e sfruttando questo problema che l'indagine ha fatto emergere, capiamo che la sfida è ancora più complessa rispetto alla sostituzione di un amministratore delegato, di grande respiro, su cui tutti dobbiamo impegnarci".
Domanda del consigliere Lisei
"Con riferimento al racket delle agenzie funebri ed a quanto previsto dalla norma in materia: 'Il Comune vigila sulla correttezza dell'esercizio della attività funebre', come da articolo di stampa, si chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito alle ragioni per le quali, nonostante tale responsabilità, il Comune non si sia mai accorto di nulla".
Domanda del consigliere De Biase
"Premesso che da notizie stampa si è appreso che uno degli indagati nel racket dei funerali , aveva denunciato alla Polizia Municipale il sistema corrotto esistente nella gestione dei servizi funebri; si chiede al Sindaco e alla Giunta se ciò corrisponde al vero, se e che provvedimenti hanno intrapreso a seguito della denuncia, cosa intendono fare per estirpare tale fenomeno e se intendono costituirsi parte civile nell'ambito dell'inchiesta sul suddetto racket".
Domanda del consigliere Bosco
"Racket dei funerali, alla luce degli articoli di stampa, si chiede il parere della Giunta. In particolare si chiede se intenda promuovere una revisione dello statuto di Bologna Servizi Cimiteriali al fine di offrire maggiori garanzie circa la trasparenza e la regolarità delle attività svolte".
Risposta dell'assessore Conte:
"Ringrazio i consiglieri, è iniziata giovedì scorso la discussione e già venerdì in question time ero intervenuto a rispondere. Ringrazio i colleghi consiglieri di avere posto di nuovo il tema all'attenzione della Giunta, confermando che comunque in questa settimana abbiamo lavorato in modo intenso. Quello che mi premeva evidenziare, lato ovviamente competenze non mie ma del collega Barigazzi, sociale e sanitario,è che il servizio cimiteriale sta procedendo e lavorando bene e questo è importante perché ovviamente nei giorni seguenti agli arresti c'era paura da parte di cittadini sullo sviluppo del servizio. Il servizio viene portato avanti con la qualità precedente ai fatti e ovviamente non è stato in nessun modo intaccato dall'indagine. Questo anche il motivo per cui rispondendo al consigliere Bosco, noi stiamo operando un ragionamento in accordo con i partner privati di sostituzione dell'amministratore delegato per il semplice fatto che l'amministratore delegato è attualmente indagato e non è in grado di svolgere le funzioni previste dalla società e dalle deleghe che gli erano state affidate. Dobbiamo sostituirlo assolutamente e la sostituzione non è soltanto obbligatoria dal punto di vista procedurale e amministrativo ma è dovuta per quanto avete raccontato voi e quanto ho affermato io anche ieri e l'altro ieri sui media, sul fatto che stiamo registrando da quanto emerso dalla indagini e quindi indagini che sono in corso, approfondimenti che la Giustizia sta sviluppando a cui va tutto il nostro ringraziamento e rispetto per il lavoro che sta facendo.
Quello che è venuto fuori è un sistema di natura mafiosa e corruttivo che ha effettivamente toccato la parte più sensibile nella vita delle famiglie che è appunto quella della morte dei propri cari; è un fenomeno questo che rappresenta uno degli esempi più brutti e barbari che possono succedere all'interno di una comunità, uno dei fenomeni cui non si vorrebbe mai assistere e che oggi purtroppo abbiamo visto, ed è una cosa che mi fa soffrire e pone veramente l'attenzione a riflettere non tanto e semplicemente su quello che è successo alla nostra azienda, che sta funzionando, ma al problema che c'è all'interno della nostra comunità, alle infiltrazioni mafiose di cui spesso discutiamo in questa sede consiliare, una cultura mafiosa della corruzione che effettivamente sta dilagando e su cui dobbiamo veramente tutti insieme, in modo compatto senza alzare il dito tra di noi ma lavorando insieme, impegnarci in un patto della politica a favore di una maggiore cultura della legalità e del rispetto delle persone.
Quello che è avvenuto in questi giorni è l'assenza totale di rispetto delle persone e questo è l'elemento su cui noi dobbiamo ragionare e invito i consiglieri a discutere. Non si parla di nomina e posti al sole, parliamo dei sentimenti delle nostre famiglie. Non abbiamo questa preoccupazione consigliere Bosco, la sostituzione la facciamo perché è venuto fuori dall'indagine la gravità del comportamento di questa persona e i danni che ha fatto, così come emerso dalle indagini in corso, e aspetteremo i risultati ma così come emerso dai gironali è veramente barbaro.
Detto questo, sempre tornando sui temi di importanza amministrativa e procedurale, avete posto tre temi ed è giusto rispondere. Uno, il motivo di una segnalazione fatta più di un decennio fa alla Polizia Municipale di Castelmaggiore, che fu poi trasmessa alla nostra Amministrazione per competenza territoriale: tutti gli atti verranno trasmessi alla Procura per le indagini necessarie. La segnalazione, che non fu una vera e propria denuncia, su un fenomeno avvenuto ai margini della Certosa, ci fu trasmessa dalla Polizia Municipale di Castelmaggiore e poi trasmessa nuovamente alla Polizia municipale di Reno, competente a livello territoriale. Tutti gli atti verranno trasmessi alla Procura per gli approfondimenti necessari. Non fu ignorata ovviamente.
Altro elemento importante da evidenziare è il conflitto di interesse da tra un amministratore delegato di una società pubblico-privata che allo stesso tempo è proprietario dio una società potenzialmente concorrente. A riguardo, visto che mi viene richiesta la trasparenza, mi piace mantenere sempre un livello di massima trasparenza, do anche a voi la risposta che abbiamo dato alla Corte dei conti che ci ha segnalato la questione chiedendo un chiarimento a riguardo. La risposta è molto semplice. Nello specifico l'oggetto della richiesta della sezione regionale di controllo per l'Emilia-Romagna della Corte dei conti arrivata il 21 gennaio chiedeva a Bologna servizi cimiteriali una richiesta di notizie in quanto si era appreso dagli organi di informazione di presunte illegalità verificatesi nella gestione di servizi di onoranze funebri svolte nella città di Bologna. Dalle predette notizie di stampa si rileva che tra le persone coinvolte nella vicenda giudiziaria vi sarebbe anche l'attuale amministratore delegato della società Bologna servizi cimiteriali, che si è dimesso l'altro ieri, lo aggiungo io a margine della lettura, controllata dal Comune di Bologna in ragione della quota posseduta del 51%. Il predetto amministratore delegato ricoprirebbe cariche amministrative in altre società del settore e sarebbe tuttora dipendente di altra notoria impresa che svolge attività dio onoranze funebri. Tali notizie, per quanto attiene le cariche amministrative nelle società, trovano conferma nelle visure camerali effettuate. Nell'ambito dell'attività di controllo della sezione, programmata anche per il corrente anno, concernente il sistema delle partecipate pubbliche, si vede necessario ai fini conoscitivi acquisire elementi sull'esistenza di verifiche preventive e di controlli successivi esercitati dall'Amministrazione comunale in ordine all'incarico al suddetto amministratore delegato designato dal socio privato SPV Bologna Spa.
La risposta che abbiamo fornito alla Corte dei conti è la seguente. Come rilevato da codesta Sezione, il dott. Massimo Benetti, coinvolto nell’indagine relativa ai servizi funerari bolognesi, è stato nominato dall’assemblea della società mista BSC in data 10 luglio 2014, a seguito delle dimissioni del precedente amministratore delegato, e a lui sono state conferite deleghe dal CdA, conformemente a quanto previsto dallo statuto sociale. Non sono state svolte particolari verifiche preventive sul soggetto nominato, nei giorni precedenti l'assemblea. Trattandosi infatti del presidente di una delle società riunite nell'associazione temporanea di impresa aggiudicataria della gara a doppio oggetto per lo svolgimento del servizio pubblico cimiteriale, nonché - all'epoca - vicepresidente della società SPV spa, società sorta dall’ATI sopra detta, tutte le verifiche relative erano già state svolte nell'ambito della procedura ad evidenza pubblica, ai fini dell'ammissione prima e dell'aggiudicazione poi. Si precisa che lo svolgimento di attività privata del dott. Benetti nelle società CIF ed SPV, oltre a non costituire causa di incompatibilità o conflitto di interessi con l'attività di gestione della società BSC, viceversa rappresenta il fondamento della designazione operata, nell'ambito dei suoi poteri statutariamente riconosciuti, dal socio privato. Il soggetto aggiudicatario infatti era stato ammesso alla gara proprio in quanto le varie componenti dell’ATI assicuravano il possesso dei requisiti richiesti dal bando per la concessione del servizio. Lo statuto vigente al momento della nomina (che ha subito in seguito alcune lievi modifiche procedurali) prevedeva la designazione di uno dei componenti del consiglio di amministrazione da parte del socio privato operativo, e l'attribuzione di specifiche deleghe a questo componente da parte del consiglio di amministrazione; la designazione di due componenti era ed è riservata al Comune. Al momento dell'assemblea sopra citata si trattava di due dipendenti dell'Ente, uno dei quali investito del ruolo di Presidente già in sede di designazione. I patti parasociali stipulati tra Comune e socio privato (patti nei quali ovviamente non è parte la società Bologna Servizi Cimiteriali) prevedono la possibilità da parte del Comune di esprimere il gradimento sul nominativo presentato. Nel caso dell'assemblea che ha proceduto alla nomina del dott. Benetti, il gradimento si è accordato direttamente con l'espressione del voto favorevole del delegato del Sindaco nell'assemblea citata. Questo modello di governance è il più comune ed adeguato alle società miste, che devono essere costituite, come prevede la normativa, a seguito di gara a doppio oggetto, volta alla selezione contestuale del concessionario del servizio e del socio. In questo modello l'operatività specifica nel settore è assicurata dalle competenze dell'impresa privata, mentre il presidio sul regime pubblicistico del servizio è in carico alla componente di derivazione pubblica dell’organo amministrativo.
Riguardo ai controlli successivi, si distinguono le seguenti tipologie: controlli del Comune sulla società, stabiliti da diverse fonti normative; assegnazione e verifica del raggiungimento degli obiettivi assegnati in sede di Documento Unico di Programmazione; referto sul funzionamento dei controlli ex 147 quater TUEL; approvazione del budget e del piano assunzioni; relazione sul preconsuntivo per il collegio dei revisori del Comune; relazione sul bilancio prima dell'approvazione in assemblea e successivamente per la pubblicazione sul sito web del Comune; controllo sull'adempimento degli obblighi relativi alla trasparenza, ai sensi del dlgs 33/2013. Controlli sull’amministratore delegato, nonché sul presidente e sul direttore generale: richiesta della situazione patrimoniale e reddituale propria e dei propri congiunti, ai sensi della legge n. 441/82 e del “Regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale dei titolari di cariche elettive e di indirizzo politico, nonché dei titolari di cariche direttive in alcuni enti e società partecipate dal Comune di Bologna”; si allegano le dichiarazioni via via pervenute; Inoltre la società BSC nel proprio ambito ha: nominato il Responsabile per la prevenzione della corruzione, approvando altresì e pubblicando il Piano triennale; approvato il Modello di organizzazione e gestione ai sensi del dlgs. 231/01 e ha approvato il Codice etico allegato, in conformità alla deliberazione della Giunta.
Questa lettura della risposta alla Corte dei conti per evidenziare quindi come si è generato e perché procediamo alla sostituzione dell'amministratore delegato e per quale motivo non è possibile accettare le critiche che state ponendo all'Amministrazione comunale di non avere svolto i controlli dovuti. Tutto quello che dovevamo fare e ben oltre lo abbiamo sviluppato anche dalla lettura che abbiamo mandato alla Corte dei conti. Per me era importante condividere con voi questo documento, per una questione di massimo trasparenza. Riconosco la complessità degli atti che ci troviamo a gestire e della mia risposta. Quello che è successo è successo fuori dal contesto della nostra azienda che è sana e sta lavorando. Quello che è successo rappresenta una degenerazione della nostra comunità. Vi pongo all'attenzione non tanto di guardare il dito, ma quello che l'indagine della Procura sta aprendo, ovvero un problema all'interno della nostra città per una riflessione sulla dimensione culturale della legalità su cui noi tutti insieme come amministratori, rappresentativi della città , dobbiamo impegnarci. Abbiamo visto, le migliori norme non sono sufficienti, occorre lavorare su una dimensione più ampia, culturale politica. Ben vengano le critiche e le osservazioni, i dispositivi messi in essere hanno preservato la nostra azienda e hanno garantito la qualità della nostra azienda, uscita anche da una fase di crisi e che oggi dal punto di vista gestionale ed economico funziona bene. L'invito è a non guardare il fatto che un problema abbia contagiato il contesto, siamo intervenendo oggi con la sostituzione, aspettiamo l'indagine in corso, tutti gli atti di cui eravamo a conoscenza per situazioni simili a quelle delle indagini sono stati mandati. Alziamo lo sguardo come amministratori e sfruttando questo problema che l'indagine ha fatto emergere, capiamo che la sfida è ancora più complessa rispetto alla sostituzione di un amministratore delegato, di grande respiro, su cui tutti dobbiamo impegnarci".