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Question Time, chiarimenti sulle scuole primarie Longhena

La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Emily Clancy (Coalizione civica) e Elena Foresti (Movimento 5 stelle) sulle scuole primarie Longhena. La risposta è stata letta in aula dall'assessor...

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La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto alle domande d'attualità delle consigliere Emily Clancy (Coalizione civica) e Elena Foresti (Movimento 5 stelle) sulle scuole primarie Longhena. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Virginia Gieri.

Domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie sulla stampa circa il sovraffollamento delle scuole primarie Longhena; considerato che il regolamento dell’istituto di Via Casaglia prevede un criterio di accesso facilitato per i bambini e le bambine che provengono dalle materne Longhena, e pertanto, per beneficiare i alcuni punti in più nella graduatoria di accesso alle scuole primarie, molte famiglie trasferiscono i propri bambini alla materna al secondo e all’ultimo anno; considerato che quest’anno sono entrati alle materne solamente 7 bambini di tre anni, perché la materna aveva ricevuto moltissime richieste di trasferimento di bambini più grandi, provenienti da altre zone della città; considerato che, a quanto si apprende dalla stampa, il Quartiere Porto Saragozza e la Ies avrebbero chiesto di modificare il criterio di accesso facilitato alle primarie Longhena per i bambini e le bambine provenienti dalle materne Longhena; chiede al Sindaco e alla Giunta: una valutazione politico amministrativa in merito; se condivida la necessità di modificare il suddetto regolamento".

Domanda della consigliera Foresti
"Visto l’articolo di stampa sulle scuole Longhena e i trasferimenti alla scuola dell'infanzia comunale Casaglia, pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica amministrativa su quanto emerso e se si percepisca come una criticità il corposo trasferimento di bambini di 4 e 5 anni nella scuola dell'infanzia comunale Casaglia. In caso affermativo, quale sia la soluzione opportuna che l'amministrazione intende perseguire".

Risposta della vicesindaco Pillati, letta in aula dall'assessore Gieri
"Gentilissime consigliere,
per rispondere alle vostre domande è necessario prima di tutto fare una precisazione in premessa, sui criteri di accesso alla scuola d'infanzia, evidenziando che questi sono gli stessi per tutte le scuole di Bologna, siano esse comunali o statali.
Diversi sono, invece, i criteri di accesso alla scuola primaria perché sono di competenza dei singoli consigli di istituto che li approvano ogni anno.
Rispetto a tali criteri l’Ente locale non ha alcuna competenza, sebbene, approvando gli stradari, può incidere sulle condizioni di accesso legate alla territorialità di una scuola.
Tra i criteri di accesso alle scuole primarie, gli Istituti comprensivi privilegiano la continuità con la scuola d’infanzia del medesimo istituto.
È evidente che non è questo il caso della scuola dell’infanzia Casaglia che è una scuola comunale e, dunque, non rientra nel medesimo istituto comprensivo, anche se ci tengo a sottolineare che tutte le scuole d’infanzia comunali lavorano su progetti di continuità con le scuole primarie del territorio.
Sebbene il peso che il Consiglio di Istituto attribuisce alla provenienza dalla scuola d’infanzia adiacente possa essere fatto oggetto di valutazione e di approfondimento da parte del Consiglio di Istituto stesso per non creare squilibri nell’accesso alla scuola primaria, credo che la nostra attenzione debba in questo momento soffermarsi anche su un altro aspetto ben più rilevante che riguarda la scuola d’infanzia.
La scuola Casaglia, infatti, si compone di due sezioni eterogenee per età, sezioni che per la programmazione educativa e didattica è importante abbiano una composizione equilibrata per fasce di età dei bambini.
Questo vale per la scuola Casaglia come per tutte le altre scuole con sezioni eterogenee, a prescindere da come successivamente si comporrà l'accesso alle scuole primarie.
E' noto, infatti, che la costituzione di gruppi di età equilibrate all'interno di un contesto educativo permette ai bambini delle diverse età di usufruire appieno dei vantaggi che l'esperienza di eterogeneità presenta.
Una scuola che in modo strutturale e continuativo vede un accesso in cui prevale la presenza di bambini che permangono 2 anni se non addirittura 1 anno costituisce un forte limite alla programmazione educativa della scuola, che rischia di diventare una sorta di scuola di transito, dove vengono meno i valori della continuità educativa e didattica dei bambini da 3 a 6 anni e il connesso sviluppo di un positivo senso di appartenenza che dovrebbe connotare una scuola d’infanzia.
Sono, dunque, convinta che l’attenzione debba prioritariamente concentrarsi su questo aspetto, individuando modalità che consentano di garantire una equilibrata composizione delle sezioni di scuola d’infanzia al momento dell’accesso".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:46
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