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Question Time, chiarimenti sulle quote AFM del Comune

L'assessore Davide Conte, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sulle quote AFM del Comune. Domanda del consigliere Martelloni"Vista le notizie ci...

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L'assessore Davide Conte, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sulle quote AFM del Comune.

Domanda del consigliere Martelloni
"Vista le notizie circa la nuova delibera di ricognizione delle partecipazioni dell'Amministrazione che escluderebbe dalla vendita le quote AFM; vista la precedente decisione assunta dall'Amministrazione di dismettere la rimanente quota di partecipazione del Comune di Bologna in AFM spa; chiede al Sindaco e alla Giunta quali valutazioni abbiano portato a questo cambio di direzione".

Risposta dell'assessore Conte
"Le risposte sono tutte dentro la delibera che è già a vostra disposizione, delibera che andrà nei prossimi giorni sia in commissione che in Consiglio per la sua approvazione dove trovate tutto ben articolato. Quello che è per me importante evidenziare, anticipando la discussione che faremo nelle sedi più specifiche e adeguate, è che noi non lavoriamo e scegliamo sulle nostre partecipate pensando a quella che mi dà il 'bottino' o non me lo dà, o a quella che è 'un gioiello di famiglia' o meno. Capisco che in Italia parlare di imprese, industria e partecipazioni pubbliche sia un po' delicato in questa fase storica, in cui non si capisce più cosa significhi partecipazione pubblica o privata perché sembrano oggetti di trattativa infinita, che seguono le mode. Ogni tanto c'è la moda 'è bello il pubblico', a volte c'è la moda 'è bello il privato', devo dire che di sentire parlare di dividendi come 'bottino' non mi era ancora capitato, la trovo molto curiosa come definizione. Quello che è importante evidenziare, e l'ho detto in tutte le sedi in cui si è discusso di partecipate pubbliche, non è se il privato o il pubblico siano belli in sé, ma che vanno bene se la città funziona. Dobbiamo concentrarci non su chi è proprietario delle azioni, ma sulla qualità dei servizi. Per questo ho gradito molto il dibattito precedente sulla gestione dei rifiuti, perché il nostro vero strumento di controllo e di governo è andare a misurare la qualità dei servizi, uno strumento autorevole e forte, perché prima che essere proprietari siamo rappresentanti dei nostri cittadini. Quindi è importante, anche a livello nazionale, di fronte al fatto che non si capisce più cosa sia pubblico e cosa privato, quando si parla di società partecipate dallo stato, è importante ricordare che il primo nostro compito è guardare alla qualità e controllare la qualità. Su quello stiamo lavorando in modo intenso, al di fuori dei cambiamenti di umore a livello nazionale che creano un po' di confusione nel governo delle società partecipate.
La nostra scelta non è casuale, non è una scommessa su quale società tenere o un ragionamento su quella che ci dà più o meno 'bottino', quello che facciamo è cercare di valorizzare al massimo il patrimonio che i cittadini ci hanno affidato. Con la nuova legge di Bilancio, ci siamo trovati davanti a questa scelta, non è una novità e già il consigliere Sassone l'aveva posta alla nostra attenzione in sede di discussione di Bilancio. La riflessione e la risposta è tutta dentro la delibera, però come è successo nei Question Time dell'ultimo mese, provo con piacere a provare a spiegarla anticipando il dibattito.
La risposta è in sostanza anticipatrice della discussione in Consiglio della delibera che è stata proposta dalla Giunta di martedì scorso. Capisco che l'articolo cui lei fa riferimento è molto sintetico, passibile di qualche semplificazione.
Il Comune non intende mutare orientamento, semplicemente approfittiamo della moratoria concessa dalla legge di bilancio dello Stato, che consente di dismettere la partecipazione entro il termine differito al 31 dicembre 2021.
In particolar modo nella delibera consiliare in iter, cito testualmente:
"Il comma 723 della legge di stabilità 2019, Legge n. 145/2018 del 30/12/2018, che ha introdotto dopo il comma 5 dell’articolo 24 del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al D.lgs. n. 175/2016, il seguente comma 5-bis:
'A tutela del patrimonio pubblico e del valore delle quote societarie pubbliche, fino al 31 dicembre 2021 le disposizioni dei commi 4 e 5 non si applicano nel caso in cui le società partecipate abbiano prodotto un risultato medio in utile nel triennio precedente alla ricognizione. L’amministrazione pubblica che detiene le partecipazioni è conseguentemente autorizzata a non procedere all’alienazione';
Preso atto che nonostante i tentativi di esperimento delle diverse procedure di gara per la vendita delle partecipazioni nelle società Interporto Bologna S.p.A. e nella società AFM S.p.A., non si rileva attualmente l’interesse del mercato all’acquisto di tali partecipazioni stante l’assenza di offerte;
Rilevato che...la società ... AFM S.p.A. presenta un risultato medio in utile nel triennio precedente alla ricognizione straordinaria e quindi riferibile al triennio 2014-2016 pari ...a euro 3.121.931;
Ritenuto opportuno
anche al fine di riacquisire nel periodo di moratoria, come previsto dalla norma richiamata, i poteri di socio, precedentemente venuti meno per effetto della scadenza del termine posto dal decreto Madia- Partecipate:
- di rinviare la decisione sull’alienazione della partecipazione detenuta nella società AFM S.p.A. in applicazione dell’art. 5-bis del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, di cui al D.lgs. n. 175/2016, come modificato dalla Legge di stabilità 2019, al termine del periodo di moratoria concesso dalla norma citata, tenuto conto che la società svolge comunque un servizio regolato da norme pubblicistiche"
Per concludere la risposta, è pertanto rinviata di qualche tempo la decisione sulle modalità di alienazione della partecipazione azionaria in AFM, ferma restando l'impossibilità di confermare il mantenimento in via definitiva della partecipazione stessa, ma non come lei ha detto nel suo intervento, perché noi abbiamo deciso di vendere le farmacie, ma in quanto l'attività non è tra quelle consentite ai sensi dell'art. 4 del Decreto 175/2016.
La legge consente a questo punto di recuperare i diritti di socio, esprimendo il voto in assemblea e consentendo l'eventuale corresponsione di dividendi, ma solo fino al termine del 31 dicembre 2021. Nessun passo indietro da parte di questa Amministrazione, semplicemente un passo avanti con grande pazienza da parte nostra nel cercare la migliore modalità possibile nel cercare di valorizzare un bene pubblico, che è appunto il patrimonio all'interno dell'azienda, cosa che interessa a tutti. Capisco che l'articolo possa aver creato un po' di confusione, ma la delibera è chiara e mi fa piacere che la sua domanda mi abbia dato la possibilità di chiarire in anticipo sul dibattito consiliare".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:44
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