Question Time, chiarimenti sulle attività di riduzione del danno in tema di prostituzione
L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Federico Mazzoni (Partito Democratico) sulle attività di riduzione del danno in tema di prostituzione.Domanda ...
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L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Federico Mazzoni (Partito Democratico) sulle attività di riduzione del danno in tema di prostituzione.
Domanda della consigliera Mazzoni
"Visto l’articolo relativo alle donne vittime dello sfruttamento a Bologna, essenzialmente in strada ma non solo; domanda al Sindaco e alla Giunta un valutazione politico amministrativa sul fenomeno e un approfondimento sulla “riduzione del danno” come strategia per contrastare lo sfruttamento; una valutazione sull’attività di prevenzione socio-sanitaria rivolta alla prostituzione e sulla collaborazione in essere tra l’Amministrazione comunale e i soggetti che lavorano sul campo".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"A me ha fatto piacere il reportage del giornalista di Repubblica che anziché parlarne in teoria ha deciso di fare due uscite con le unità di strada dei nostri progetti e mi sembra un ottimo modo per approcciarsi a un fenomeno che è molto complesso, già da come lei lo ha descritto lo si capisce, che ha dei numeri che non riusciamo a immaginare a livello mondiale, quindi questa complessità lo rende molto difficile da contrastare. Facile per me rispondere, nel senso che il Comune di Bologna mette in campo delle azioni di contrasto al fenomeno della tratta da più di vent'anni. La prima cosa che è molto importante dire è che non si prescinde mai, da tanti anni, dall'analisi dei fenomeni sul nostro territorio. Perché dico questo, perché sono fenomeni che mutano e questa nostra capacità di analisi che ogni anno ha sempre più approfondito la conoscenza con le persone che sono in strada, ci ha consentito mano a mano di adeguare progetti e di proporne di nuovi, di fare delle sperimentazioni, perché per strada abbiamo fenomeni di tipo molto diverso: un conto è dire prostituzione, un conto è dire tratta e un conto è dire sfruttamento, che può essere anche a fini lavorativi e non necessariamente sessuali, oppure per la microcriminalità. Quindi, questi nostri approfondimenti ci hanno consentito di rivolgerci di anno in anno alla Regione, che come sappiamo ogni anno distribuisce fondi nazionali e propone bandi a cui noi regolarmente partecipiamo, proponendo anche delle azioni che sono sempre state via via innovative. Mi ha fatto anche piacere che lei abbia presentato la domanda sulla riduzione del danno, perché questo è uno degli ambiti che ancora oggi rimane controverso, non certo per noi e nemmeno per la regione Emilia-Romagna in realtà perché per noi sono azioni finanziate e condivise a livello regionale. Cosa si intende dire con azioni di riduzione del danno: vuole dire che le nostre unità di strada, certamente offrono alle persone in strada la possibilità di sottrarsi se possono, vogliono o comunque sono in un momento in cui decidono di sottrarsi allo sfruttamento - perché i nostri progetti oltre la strada sono in corso da più di vent'anni e ci sono delle strutture di ospitalità specifiche gestite la Casa delle donne, dall'associazione Papa Giovanni e da Mondo donna, quindi i nostri percorsi di uscita e contrasto in aiuto alle vittime sono tutti attivi- , ma attraverso la riduzione del danno noi ragioniamo in un'ottica di fornire supporto non condizionato al fatto di volersi o potersi sottrarre, ma a tutte le persone che sono in strada per diversi motivi. Le azioni di riduzione del danno, quindi, sono intanto un contatto, perché le unità di strada la prima cosa che fanno è quella di cercare di avere una conoscenza, un minimo di relazione di fiducia, poi di informazione su tutti i servizi del territorio che sono disponibili e poi la parte di prevenzione sanitaria, che significa proprio distribuire materiali come preservativi e tutto quello che può essere utile per la conservazione della salute delle persone che sono in strada e anche delle persone con cui loro hanno rapporti sessuali. Perché è controversa questo tipo di azione? Perché si dice che in qualche modo, anziché contrastare andiamo a sostenere: è evidente che non è così, scusate se riporto questa polemica ma questa è una delle azioni in cui crediamo molto, perché noi ragioniamo in un'ottica di tutela delle persone che sono in strada. Altrettanto è evidente che noi non possiamo fare arresti, che il contrasto a queste organizzazioni passa dalla collaborazione con la pubblica sicurezza, la Procura, sto dicendo delle banalità per dire che come Amministrazione e come ente pubblico noi abbiamo anche il dovere di occuparci di queste persone, quindi tutte queste azioni vengono messe in campo proprio con questo fine. Devo dire che negli ultimi anni, tra le azioni sperimentali che abbiamo messo in campo, c'è anche quella relativa alla prostituzione invisibile, perché il fenomeno muta e magari vediamo un calo della presenza in strada, ma nello stesso tempo noi sappiamo che la prostituzione dirotta su altre zone oppure in altri ambiti e quindi il Mit, una delle associazioni che collaborano su questi progetti, negli ultimi anni ha messo in campo proprio un'azione di contatto, di risposta agli annunci, per poter contattare queste persone che si prostituiscono in casa, per fornire la stessa attività di contatto, informazione e supporto e anche di accompagnamento sanitario che viene data alle persone in strada. Credo che l'insieme di questi progetti dia una risposta sul nostro territorio, però mentre lo dico mi rendo conto che davvero delle volte si ha la sensazione di svuotare il mare con un cucchiaino, perché è il fenomeno a livello mondiale è talmente difficile e complesso e c'è un interesse economico talmente elevato che diventa davvero difficile un'azione di contrasto che ci consenta di dire 'da noi questa cosa non avviene'. Quello che vediamo, purtroppo è che invece si ramifica il più possibile e noi a volte abbiamo un po' le armi spuntate. Questo però non ci ferma e ricordo, visto che lei ha parlato di dati, che sul sito del Comune di Bologna nella pagina dell'Istituzione per l'inclusione sociale che si occupa di questi progetti, trovate i dati aggiornati su tutti i progetti che vi danno un taglio locale che può essere interessante. visto che sono dati che vengono pubblicati da tanto tempo, forse si riesce a vedere anche un po' un trend, una ramificazione dei progetti rispetto a quanto vi stavo dicendo adesso per vedere come si sono evoluti nel tempo".