Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sull'aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale

L'assessore Irene Priolo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Umberto Bosco (Lega Nord), Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Francesco Sassone (Forza Italia), Emily Clancy (Coalizione ci...

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L'assessore Irene Priolo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Umberto Bosco (Lega Nord), Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Francesco Sassone (Forza Italia), Emily Clancy (Coalizione civica), Marco Piazza (Movimento 5 stelle), Gian Marco De Biase (Insieme Bologna), Paola Francesca Scarano (Lega Nord) sull'aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale.

Domanda del consigliere Bosco
"Alla luce degli articoli di stampa si chiede il parere della Giunta. In particolare si chiede di conoscere se la Giunta ritenga plausibile l'ipotesi espressa dall'ex Amministratore Unico di SRM Helmuth Moroder secondo la quale il costo dei servizi erogati da Tper sia eccessivo. Si chiede inoltre come si esprima nel merito del ventilato aumento delle tariffe del TPU".

Domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito all’aumento dei biglietti Tper, la cui corsa singola passa da 1,30 a 1,50 euro mentre l’acquisto del biglietto a bordo passa da 1,50 a 2,00 euro ed infine il citypass aumenta di 2 euro. Visto che l'azienda di trasporti pubblici dell'Emilia Romagna Tper ha chiuso il 2018 con un utile netto di circa di 8,2 milioni di euro e che l’azienda si appresta a distribuire i dividendi fra i soci. Visto altresì che il PUMS è un piano strategico che ha il compito di soddisfare la domanda di mobilità di persone e merci nelle aree urbane e metropolitane in maniera sostenibile, al fine di migliorare la qualità della vita e delle città e quindi va incentivato l’uso del mezzo pubblico. Pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul tema. Per sapere dal Sindaco e dalla Giunta quale sia il motivo che ha spinto Tper ad aumentare il costo dei biglietti di viaggio e se non ritengano inappropriato questi aumenti alla luce degli utili che Tper ha raggiunto nel 2018. Per sapere inoltre se L’Amministrazione non ritenga necessario suggerire a Tper di reinvestire gli utili raggiunti nel miglioramento del servizio di trasporto pubblico".

Domanda del consigliere Sassone
"Con riferimento al nuovo aumento delle tariffe bus Tper, come da notizie riportate dagli organi d'informazione, chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito. Si chiede se ritenga giusto e giustificato un simile aumento, in un momento in cui sarebbe opportuno fornire ai cittadini un'alternativa accessibile e competitiva rispetto al trasporto privato".

Domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie relative all'aumento dei biglietti per il trasporto pubblico locale; visto l'accenno ad un "adeguamento all'inflazione" per l'aumento delle tariffe; visti i cosiddetti utili che vengono vantati da Tper e redistribuiti ai soci, tra cui il Comune di Bologna; considerato che l'aumento è stato annunciato a mezzo stampa, senza uno studio che coinvolgesse preliminarmente le parti sociali e il Consiglio Comunale; considerato che né Tper, né la Giunta o l'Amministrazione sono state presenti alle ultime Commissioni consiliari che avevano ad oggetto la competitività del servizio di trasporto pubblico cittadino a fronte delle dimissioni dell'ex amministratore unico di SRM dott. Moroder, il quale sul punto ha fatto importanti dichiarazioni ignorate dalla Giunta e per le quali ha ricevuto querela dall'Azienda. Chiede al Sindaco e alla Giunta: una valutazione politico amministrativa sul tema; a fronte di quali valutazioni e di quale piano efficientamento del servizio si sia ritenuto necessario aumentare il costo del biglietto orario e dei carnet; se non si ritenga più congruo che gli "utili" citati vengano direttamente investiti nel miglioramento del servizio e, possibilmente, nel contenimento delle tariffe, piuttosto che redistribuiti tra i soci; se siano a conoscenza di come sia stato calcolato un adeguamento all'inflazione pari circa al 15%; se abbiano notizia da parte dell'azienda di adeguamenti inflattivi di pari entità per la retribuzione dei lavoratori e delle lavoratrici Tper; se ritengano utile un ampio confronto sulla rimodulazione dei servizi Tper nelle more del rinnovo del contratto di servizio".

Domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli di stampa sull’aumento del prezzo del biglietto per viaggiare sugli autobus nell’area urbana di Bologna dal 1 agosto 2019; premesso che dai giornali si apprende l’intenzione di aumentare il prezzo del biglietto urbano: la corsa singola da 1,30 euro a 1,50 euro e il prezzo a bordo passa da 1,5 euro a 2 euro; aumenta anche il citypass da 12 euro a 14 euro; la possibilità dell’aumento era nel contratto; Tper è il socio di maggioranza del consorzio TPB affidatario del servizio di trasporto pubblico locale; alla luce del fatto che anche il bilancio 2018 di Tper come già il bilancio precedente si è chiuso con utili milionari (quest'anno oltre 8 milioni); valutato positivamente inoltre il fatto che non vengano variati i prezzi degli abbonamenti e quindi non vengono penalizzati gli abbonati e gli utilizzatori frequenti del servizio; ritenuto che l'aumento del biglietto singolo, pur penalizzando solo gli utilizzatori saltuari del servizio, è comunque un disincentivo all'utilizzo del trasporto pubblico. Pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica di questo aumento alla luce degli utili prodotti da Tper anche quest'anno, se condividono che il servizio di trasporto pubblico debba puntare a coprire i costi e a offrire il servizio in chiave universalistica e ambientale e non diventare una macchina per produrre milioni di euro di utili da distribuire ai soci".

Domanda del consigliere De Biase
"Premesso che da notizie stampa si è appreso dell’intenzione da parte dell’Amministrazione di voler aumentare le tariffe degli autobus; in particolare il biglietto fatto a bordo del bus passerebbe da 1,50 euro a 2,00 euro, mentre acquistandolo presso i punti vendita il costo salirebbe da 1,30 euro ad 1,50. Aumenterebbe inoltre il costo del city pass che salirebbe di 2 euro. Tenuto conto che da più anni Tper fa utili milionari e che la volontà dell’Amministrazione, enunciata in più sedi, è quella di promuovere l’utilizzo dei mezzi pubblici. Chiede al Sindaco ed alla Giunta: se è confermata l’intenzione di aumentare le tariffe degli autobus e se tale iniziativa non risulta essere in contrapposizione con la volontà da parte della Giunta di promuovere la mobilità con i mezzi pubblici".

Domanda della consigliera Scarano
"Bus quanto mi costi. Alla luce degli articoli di stampa chiedo alla Giunta come mai le nuove tariffe sulle linee urbane ed extraurbane siano state decise penalizzando le prime a favore delle seconde; se non sia “esagerato” imporre il costo di 2 euro su tratte urbane; se, infine, non sia opportuno rivedere il sistema di interventi tesi a migliorare e potenziare il trasporto pubblico locale".

Risposta dell'assessore Priolo
"Siccome stamattina ci siamo riposati, non si stancheremo in questo momento a sentire le mie risposte. Parto dall'ultima considerazione che faceva la consigliera Scarano. Ci stiamo concentrando solo sull'aspetto delle tariffe perdendo invece di vista la validità e la portata più complessiva e organica di una manovra che stiamo portando a casa. E io invece la vedo proprio così e partirò dal fatto che la manovra, intanto, bisogna vedere complessivamente a chi si rivolge. Il concetto è il seguente: gli abbonamenti annuali urbani, ha ragione la consigliera Scarano, dal 2017 al 2018 sono aumentati, più o meno di 10.000 unità. Un numero abbastanza significativo e rilevante. La domanda che sto facendo a Tper e l’analisi che sto chiedendo di fare è come questo aumento sia legato a un intervento che ha fatto la regione Emilia-Romagna che è quello dell'integrazione tariffaria ferro-gomma, ovvero quanto questo provvedimento, che ha consentito a chi ha l'abbonamento del treno di avere l'abbonamento urbano, ha inciso positivamente su questa domanda? Per noi ha inciso in maniera rilevante, però Tper sta facendo questa analisi. Perché dico questo? Perché per quanto mi riguarda l’integrazione tariffaria doveva essere fatta lo scorso anno, le modalità con le quali la potevamo effettuare era quella che aveva detto il consigliere Sassone. Se fossimo riusciti a fare lo scorso anno la manovra dell'integrazione tariffaria avremmo dovuto finanziare noi di bilancio le somme che adesso copriamo con la manovra tariffaria e avremo fatto l'integrazione gomma gomma parimenti a quella ferro gomma.
L’abbiamo rinviata e per quanto riguarda il recupero dell'inflazione è un recupero di tutti e sei gli anni. Non è che adesso noi applichiamo l'inflazione soltanto sul 2019, copriamo con questa manovra di inflazione per un pacchetto di sei anni. Poi mi si dice ma è +15% sul titolo singolo. Sì, perché se la si fosse voluta fare orizzontale e spalmarla, l'avremmo dovuta mettere anche sugli abbonamenti. Non so se mi spiego. Non mettendola sugli abbonamenti è ovvio che da questo punto di vista il recupero dell'inflazione pari a 3% nell'arco piano dal 2013 ad oggi comporta che il peso si scarichi di più sul titolo singolo. L’inflazione da recuperare è un valore economico, non è una percentuale. Diventa una percentuale rispetto al valore economico che stiamo recuperando. Spero che il consigliere Sassone abbia compreso questo ragionamento. Ora, da questo punto di vista, è ovvio che l'analisi che abbiamo fatto è stata proprio come favorire e avvantaggiare, sempre di più, i city user fidelizzati, gli abbonati, i pendolari, quelli che lo utilizzano quotidianamente. Il 75% degli utenti non vengono assolutamente toccati da questa manovra. Il 75%, perché sono abbonati. Del restante 25%, il 40% utilizza il biglietto singolo perché sono utilizzatori casuali: il turista, il cittadino che viene da fuori Bologna, persone che lo utilizzano in maniera sporadica perché hanno bisogno quel giorno di utilizzarlo e quindi prendono l’autobus. Da questo punto di vista quindi, la manovra ha l'obiettivo non di penalizzare chi usa tutti i giorni l'autobus, ma di penalizzare chi invece lo usa sporadicamente, non perché è un mezzo di spostamento casa lavoro. Questa è stata la scelta che abbiamo fatto. Allora mi si dice, perché aumentare il city pass? È una questione puramente tecnica. Potremmo dire di non aumentare il city pass, a questo punto nessuno comprerebbe più il titolo singolo. Non so come dire, c’è uno spostamento della manovra che la fa annullare, perché se comprassero tutti il city pass, economicamente quel recupero non avverrebbe, ci sarebbe uno splittamento dell’acquisto. E tuttavia, a questo punto con l’aumento del city pass, cosa succede? Che diventa nettamente più conveniente l’abbonamento mensile. Uno può decidere di utilizzarlo o no, ma se si comprano tre city pass è un costo nettamente superiore a un abbonamento mensile, per esempio di uno studente di 27 anni che costa 27 euro. Sono, da questo punto di vista, misure che incentivano assolutamente l'utilizzo dell'abbonamento mensile, perché con l'abbonamento mensile uno può girare tutti i giorni indistintamente nell’arco di tutto il mese. Il valore complessivo di questa manovra noi l’abbiamo voluto accompagnare con il provvedimento dell'integrazione tariffaria perché è dal 1997 che parliamo dell'integrazione tariffaria e, che piaccia o no, con questo provvedimento iniziamo a metterla in campo. Che piaccia o no, lo stiamo facendo. Dal 1997 se ne parla, non è proprio un giorno, sono passati 22 anni e da 22 anni noi parliamo di integrazione tariffaria e non ci ricordiamo che l’integrazione tariffaria ha lo scopo che con questo provvedimento stiamo raggiungendo: di fare in modo che sempre meno persone da fuori città entrino in città con il veicolo privato. Perché questo fenomeno crescerà e quindi aumenteranno gli abbonamenti. Perché, eliminando la zona tecnica comportiamo un vantaggio economico di 170 euro all'anno a fronte di 0,20 centesimi del biglietto singolo dell’utilizzatore casuale. Parliamo di 170 euro all'anno! Bisogna che queste cifre noi le ricordiamo. Rispetto ai cittadini che, in questo modo, fanno soltanto l'abbonamento extraurbano – due zone, tre zone, ecc...- e viceversa, perché noi abbiamo anche lavoratori di Bologna che hanno l’abbonamento extraurbano per andare a lavorare fuori dalla nostra città, che in questo modo indistintamente possono girare all'interno del centro urbano di Bologna. Mi chiedete se aumenteranno gli abbonamenti? Certo che aumenteranno gli abbonamenti, perché è questo lo scopo che dobbiamo raggiungere, spingere sempre più persone ad avere un abbonamento che li induca poi, in qualsiasi momento del bisogno quotidiano, ad utilizzare il mezzo.

Si può dire che il vantaggio economico è tutto a favore dei cittadini non residenti. Allora ricordiamoci di quello che è il servizio dei cittadini non residenti che, oltre a pagare due o tre zone, hanno un servizio che se va bene è alla mezz'ora nei giorni feriali, nei giorni festivi alle volte anche all’ora, che alle otto e mezza della sera non c’è più e quindi oggi non soltanto pagano il doppio o il triplo rispetto a un abbonamento urbano, ma che hanno un servizio che non è quello urbano. Ai nostri cittadini saltuari, casuali che utilizzano il titolo singolo chiediamo, e non alla tassazione fiscale generale, quindi non a tutti cittadini, ma anche a quello che viene dall'estero, di sopportare questo peso, perché quello che viene dall’estero usa la nostra città. Da questo punto di vista bisogna che noi ragioniamo anche in questi termini perché se, viceversa, volessimo fare l’integrazione tariffaria la faremmo con i soldi di tutti i cittadini bolognesi, con la tassazione e quindi con le risorse del bilancio.

Cosa stiamo facendo noi con i dividendi? Tutti gli anni quando incassiamo non è detto che dividendi siano per sempre. Vedremo nei prossimi due o tre anni se il quantum sarà sempre questo, non lo possiamo sapere aprioristicamente. Per ora riusciamo di anno in anno a pagare le misure sulla mobilità sostenibile che l’Amministrazione ha deciso come il trasporto gratuito degli studenti fino alle scuole medie. Le paghiamo con i dividendi, perché quando li incassiamo riusciamo a fare l'operazione di compensazione di questa scelta. Credo sia mobilità sostenibile e credo che sia un uso legittimo dei dividendi di Tper. Lo possiamo fare aprioristicamente dicendo – Tper tieniti i soldi e poi mi fai gli sgravi tariffari-. Alla luce del famosissimo contratto, quello che voi tanto citate e che è stato tanto valorizzato da Helmuth Moroder, quest'operazione tecnicamente non si può fare. Non è una questione di volontà politica che io dica a Tper - trattieniti i dividendi e quindi mi fai uno sconto sui biglietti - non funziona così perché sono due canali differenti e distinti. Si può fare altro e dal prossimo anno inizieremo a valorizzare se fare altro, come dire a Tper di non distribuire i dividendi per fare degli investimenti che è un’altra cosa. Con il recupero dell’inflazione, diceva il consigliere Sassone, Tper deve fare degli investimenti perché l'attuale contratto di servizio ci dice che ogni anno deve garantire 4,5 milioni di euro di investimenti. Cosa che, come è stato sottolineato, continua a fare per quanto riguarda, per esempio, l’acquisto e il rinnovo del parco veicolare oltre a quello che riesce a recepire con i finanziamenti che vengono anche dal Ministero. Da questo punto di vista, la manovra è così composta. C’è il tema del biglietto a bordo. Secondo me ci dobbiamo mettere d'accordo. Noi stiamo lavorando sempre all'interno del contratto di servizio sugli investimenti che dobbiamo fare: essere la prima azienda in Italia a portare il contactless e dematerializzare il titolo e consentire al cittadino che sale con la carta di credito contactless di pagare e scendersene sarebbe molto bello, cosa che in altre città viene fatta, come ad esempio a Milano per quanto riguarda la metropolitana, che da noi sarebbe un'avanguardia. Quando succederà questo, cioè nel 2020, il prossimo anno, noi ci dovremo mettere d’accordo e io ve lo chiedo ora per allora se, arrivato questo strumento, dobbiamo dismettere la bigliettatrice a bordo. Se dobbiamo dismettere la bigliettatriche a bordo significa che il cittadino utente ha due mezzi: il biglietto a terra che può prendere tranquillamente, Roger che può usare tranquillamente e la carta di credito. Tre modalità per il pagamento. Tutte e tre sono a un euro 50. A quel punto se l’indicazione che riceverò dal Consiglio comunale sarà che possiamo dismettere la macchinetta bordo, io le faccio eliminare. E a questo punto il sovracosto a due euro non ce l’avrà più nessuno perché avranno tutti pari trattamento. Se, viceversa, si vuole continuare ad avere il pagamento a bordo perché magari il vecchietto o alcuni utenti non usano gli altri strumenti, cosa succede? Noi non potremo avere un biglietto a bordo di pari valore di quello a terra, perché a quel punto il cittadino deciderà di farlo a bordo, sempre perché gli conviene perché fa prima, non deve andare in tabaccheria, non deve andare in edicola ecc…. Queste macchinette non sono in grado di prendere tutte le monete di tutti i city user perché noi portiamo anche 40 mila persone su alcuni autobus e le macchinette obliteratrici non ce la fanno. Quindi il sovra costo a bordo del biglietto serve per continuare a dire che il cittadino lo prenda a terra spendendo di meno. Non è che vogliamo essere più cattivi. Dal punto di vista tecnologico è anche uno strumento superato quello con le monetine a bordo. Se però vogliamo continuare a garantire all’anziano questa opportunità sappiamo che dobbiamo diversificare il titolo, perché altrimenti non sarà più conveniente prendere il biglietto a terra. Lo dico perché non è che stiamo studiano delle cose perché vogliamo penalizzare i cittadini, ma perché ci sono degli aspetti tecnici che vanno gestiti. Io sarei per dismettere le macchinette nel momento in cui c’è il contactless, però dopo, l’obiezione che mi verrà da questi banchi è ma come fa quello che non ha niente? O si organizza prima, come si faceva prima delle macchinette o si organizza con questi tre metodi. Quindi se noi andiamo a 1 euro e 50 con il biglietto singolo non posso tenere 1 euro e 50 l’emettitrice a bordo. Discuteremo di questo in commissione, perché avremo la delibera e ne riparleremo.

Rispetto all’operazione che stiamo mettendo in campo con l’integrazione tariffaria, Legambiente questa mattina è uscita con un suo comunicato dicendo che è a favore dell’aumento del biglietto singolo a un euro e mezzo perché loro sanno quello che vi dico: che è l’utente sporadico ecc ecc e ci dice che bisogna andare avanti con l’integrazione tariffaria come abbiamo fatto. Ma noi non abbiamo fatto l’integrazione tariffaria solo sull’abbonamento, l’operazione è più grande di quella che avevamo pensato l’anno scorso, perché abbiamo inserito anche il titolo singolo che l’anno scorso non era previsto all'interno del provvedimento, perché erano solo abbonamenti ferro gomma e gomma gomma. Facendo la manovra tariffaria abbiamo chiesto di più, abbiamo detto a Tper che bisognava che estendessimo il provvedimento anche al biglietto singolo e quindi l’integrazione tariffaria sarà anche sul biglietto singolo. Non ci siamo fermati lì, abbiamo detto "cara Tper non è sufficiente", da questo punto di vista noi dobbiamo anche fare qualcos'altro e quindi aumentiamo al 10% lo sconto che verrà fatto con gli accordi di mobility management tra il Comune e le aziende del territorio per incentivare l'utilizzo del trasporto pubblico. Valore di questo 10% è 200 mila euro. Lo dico perché nella manovra complessiva ha un insieme di provvedimenti: l’integrazione tariffaria vale 1.800.000 euro. Quindi vi sto dicendo che stiamo mettendo dentro un valore di misura pari a circa 2 milioni di euro per mettere in campo queste politiche della mobilità sostenibile. O noi a Bologna siamo diversi da altre città, ma queste manovre le hanno fatte altre città prima di noi. In Emilia-Romagna vi posso citare Modena, Ravenna, Piacenza, ma Firenze è a 1,50 euro, Torino è a 1,70 euro, Milano sta andando a 2 euro. Perché siamo cattivi noi amministratori e ci divertiamo a farci dire che siamo brutti e cattivi? No. Alcune politiche vanno a copertura di altre. Quando Torino ha portato l'anno scorso il biglietto a 1,70 non è stato semplice. Quando Milano oggi lo sta portando a 2 euro non è semplice. Milano ha fatto un salto in più, che è quello che dovremmo fare noi il prossimo anno. Ha fatto il titolo indifferenziato. Cosa vuol dire? Che con lo stesso biglietto si può andare sull’autobus, sul tram, sulla metropolitana e sul treno. Noi non abbiamo tutti questi mezzi. Se me lo farete fare avremo anche noi il tram. Per dirvi che anche noi utilizzeremo lo stesso biglietto da una parte all’altra. Ma ha fatto questa misura di aumento per arrivare all'indifferenziazione del titolo. Noi ancora il titolo non l’abbiamo indifferenziato e quindi dovremo arrivare a fare anche questo con tariffe che nell’ambito dello stesso dimensionamento chilometrico ti consentono di usare il treno o l’autobus con il biglietto singolo. Da questo punto di vista è un altro passo all’interno delle politiche del PUMS, perché il PUMS parlava dell'integrazione tariffaria da portare a compimento. E io sono contenta che la consigliera Palumbo citi il PUMS, perché a questo punto mi aspetto che lo porti a compimento perché altrimenti è inutile citarlo quando serve e poi dopo non approvarlo quando è necessario raggiungere gli obiettivi. Dico questo, perché il nostro PUMS ha anche questi capisaldi che sono previsti e sono stati condivisi con Helmuth Moroder, che è stato individuato insieme al Sindaco e alla sottoscritta per le sue competenze e tutte queste cose le abbiamo condivise insieme, perché Moroder si è dimesso dopo l'adozione del PUMS. L’abbiamo scritto a più mani e lui ha contribuito e quindi sull'operazione dell’integrazione tariffaria, colui che voi state citando come Gesù che cammina sulle acque, perché c'è chi lo cita come un pretesto per fare una battaglia politica, ha compartecipato con l'Amministrazione a questi obiettivi che stiamo raggiungendo. E oggi mi chiedete se quello che lui dice – siamo fuori mercato, non siamo fuori mercato, Tper che non viene ecc. ecc. - è vero. Le condizioni contrattuali che abbiamo fatto con la gara nel 2011 non sono fuori mercato, è inutile che noi pensiamo di essere fuori mercato. Quello che potrebbe avvenire in una futura gara è che mettendo a gara una serie di servizi, quello che puoi ottenere diciamo è uno sconto, una diminuzione di impegno economico. Ma pensate che parliamo di 50 milioni di euro? No. Forse si potranno ottenere 3 milioni, 4 milioni sui ...quanti sono Sassone? 700 milioni, ecco. Ma lo sappiamo oggi? Lo sapremo quando si farà la gara. Quando si fa una gara ci sono diversi aspetti che devi mettere nella gara, tra cui quelli che diversi consiglieri hanno citato che è anche il valore economico dei lavoratori. Nella gara tu devi fare una clausola, devi inserire una clausola sul personale; in questo caso ovviamente per quanto ci riguarda è una clausola anche di salvaguardia del personale attuale uscente, una clausola sociale di salvaguardia. Quindi tu fai una gara nella tutela massima di quello che è il contratto non soltanto nazionale, ma anche integrativo degli attuali lavoratori. Ha un valore questa clausola sociale, se noi vogliamo eliminare la clausola sociale e mettere a mercato il servizio e quindi fare in modo che la clausola sociale non vada all’interno della gara e quindi ponga delle condizioni per cui può arrivare anche qualcun altro si può fare. Quest’Amministrazione comunale non credo che sia intenzionata ad andare ad una gara senza la salvaguardia del propri lavoratori. Se oggi mi chiedete se siamo fuori mercato, dovete guardare anche questi aspetti, non si deve guardare soltanto al costo chilometrico della benzina. Le condizioni che determinano un costo di mercato sono diverse e variano da bacino a bacino. Il costo del RC auto a Bologna non è lo stesso di Napoli, ha un altro costo e questo voi lo sapete bene quindi, se voi mi dite che il mercato di Bologna non è pari al mercato di Napoli, vi dico è vero. Non è la stessa cosa, sono valori differenti. Quindi, quando si fa la gara a Bologna il bacino bolognese determina un prezzo di mercato che è quello del bacino bolognese, del costo nostro, dell’indice Istat, di tutto quello che stiamo dicendo oggi. Nella gara andranno quei valori, non altri. Nel 2011 la gara è stata fatta, non è che non si vogliono fare le gare. Oggi, rispetto a fare la gara nel 2020 ci sono delle motivazioni tecniche che ci dicono che è bene andare in proroga e di questo ne parleremo. Lo stesso Helmuth Moroder che voi mi citate non era contrario alla proroga, ha sempre detto che lui era a favore della proroga. Si cercava di capire come lavorare sulla proroga. Voi mi dite negoziamo le condizioni.

Si negozia quando si cambiano le condizioni di contratto. Se tu proroghi, tu prendi il contratto e lo allunghi di durata, questo contratto. Le condizioni contrattuali sono quelle, la norma dice che tu proroghi alle attuali condizioni di contratto. Cosa puoi fare? Puoi lavorare sugli investimenti, perché Tper ogni anno deve fare gli investimenti, c'è scritto. E allora Tper concorderà con l'Amministrazione comunale quali investimenti fare, certo. Perché quando abbiamo fatto la gara nel nel 2011 gli investimenti erano a base di gara. Andando in proroga gli investimenti adesso li decidiamo noi. Non so se mi spiego. È differente da questo punto di vista, ma non il quantum perché le condizioni di contratto sono quelle. La negoziazione non si può fare pensando che un contratto non si rispetti. Da questo punto di vista chi stabilisce questi aspetti, chi ci dice che queste cose si possono fare non è l’Amministrazione ma l'agenzia che Helmuth Moroder ha gestito. Perché è l’agenzia che gestisce il contratto di servizio, non l’Amministrazione comunale. È l’agenzia che ci deve dire se si può fare o no. Da questo punto di vista l’agenzia ci ha fornito tutti i supporti tecnici per dirci che bisogna andare in una determinata direzione. Io sono contenta che citiate Helmuth Moroder sempre. Ma come ho detto in altre occasioni, non ho mai ricevuto un applauso quando lo nominammo. Nessuno a fare i complimenti all’Amministrazione comunale per questo luminare che avevamo messo. Lo dico perché ci vuole un po' di coerenza, mi sarei aspettata allora tutti questi complimenti che non mi sono arrivati da nessuno fino a quando su sua scelta si è dimesso. Non l’abbiamo cambiato, è una scelta personale e io le scelte personali non le discuto.

Rispetto alla presenza o meno in commissione. Se mi si chiede una data da concordare la concordo, l’ho fatto in tante commissioni. Se si vuol fare un confronto su questo tema si concorda una data con l’assessore e io ci sono più che volentieri, non mi tiro indietro. Se invece, sapendo che l’assessore non c’è, si decide di lasciare lo stesso la data per poi strumentalizzare politicamente il fatto che l’Amministrazione è assente, si tratta di una scelta politica. Ognuno fa le sue scelte in ambito politico. Avete scelto di non essere presenti questa mattina in commissione, era una scelta politica, non si possono discutere le scelte politiche. Si possono non condividere e essere non concordi.
Vogliamo rifare una commissione, la prima, con la presidente che mi convoca e Helmuth Moroder presente, concordiamo la data e non mancherò. Non ho questo problema e non ho questo timore. Non ho neanche paura di dover dimostrare che non siamo fuori mercato, noi non siamo fuori mercato, lo dico molto onestamente. È ovvio che qualsiasi spiegazione vi possa dare in questo momento non coglierà la soddisfazione di nessuno di voi, perché altrimenti saremmo in un ambito in cui gli obiettivi che ci stiamo ponendo potrebbero essere condivisi, ma non è così. Quando ci sono contratti da rispettare ci vuole la responsabilità politica di assumersi questa decisione anche se scomoda.

In ultimo i dividendi, e Tper, e la gara. Dobbiamo deciderci se ci piace essere soci di Tper per cui ci piace avere i dividendi, oppure no. Perché se non fossimo soci di Tper, i dividendi Tper li farebbe e non li darebbe all’Amministrazione comunale e li gestirebbe nell'ambito di un contratto in cui noi non ne godremmo. Delle due l'una. Noi siamo soci, prendiamo i dividendi e li utilizziamo per politiche pubbliche. Non siamo soci, non prendiamo i dividendi e in assemblea diamo delle indicazioni. Questo dualismo, in cui sembra che sia uno svantaggio essere soci di Tper, io dico che invece noi lo esercitiamo questo ruolo e quando andiamo nelle assemblee facciamo in modo che il ruolo esercitato ottenga di dare delle indicazioni.

La società è in attivo e produce utili. Anche Atm a Milano produce utili, non quelli di Tper, molti di più. Tper e Atm sono forse le poche a livello nazionale che sono sane e producono utili. Nel famoso contratto di servizio da voi citato è previsto che l’azienda faccia utili e quindi noi non stiamo facendo cose negative, stiamo lavorando all’interno di un’azienda sana che con gli utili può decidere di restituirli al Comune o può decidere di far investimenti con un accantonamento. È sempre una scelta. Noi fino ad oggi abbiamo deciso di poterli reinvestire pagando delle misure che abbiamo messo in campo. Secondo noi dal punto di vista dell'utilizzo del trasporto pubblico avere la gratuità degli studenti fino alle scuole medie e la nuova misura che metteremo in campo da settembre per gli studenti delle scuole superiori, per cui il secondo figlio pagherà il 50% e il terzo non pagherà niente, sono tutte misure che stiamo mettendo in campo, le stiamo facendo tutte.

Voi mi dite se è un disincentivo 1 euro e 50 del biglietto singolo. No. Chi lo utilizza sporadicamente continuerà a utilizzarlo sporadicamente, non smetterà di utilizzarlo perché da un euro e 30 passa a un euro e 50. Vuol dire che l’ha utilizzato perché in quel momento gli è servito. Noi dobbiamo fare politiche, come ha detto la consigliera Scarano, per valorizzare in maniera importante l’integrazione tariffaria gomma gomma dell’extra urbano, ricordandoci che siamo cittadini metropolitani anche quando serve guardare a questo tipo di politiche non soltanto quando guardiamo al nostro capoluogo e dovremo fare in modo che le misure messe in campo dalla Regione da una parte e dal Comune dall’altra consentano sempre di più di aver sempre più cittadini che prendono l'abbonamento. Io so di cittadini che lo scorso anno, quando è stato fatto l’abbonamento ferro gomma, non erano abbonati e hanno iniziato a prendere il trasporto pubblico perché è risultato essere estremamente comodo e conveniente. Ma queste sono politiche che si verificano in tutte le città, non si verificheranno soltanto a Bologna. Stiamo andando in questa direzione.

Il valore economico dell'inflazione da recuperare è 2 milioni di euro. L’aumento del biglietto e dei titoli conseguenti ci ha fatto valutare come sicuramente ci sarà una diminuzione di acquisto di questi titoli a favore di abbonamenti. Abbiamo già fatto delle proiezioni e rispetto alle proiezioni vedremo a distanza di un anno che cosa succederà e come sui titoli e sugli abbonamenti saranno cambiate le dinamiche. Sarà estremamente interessante vedere questo dato. Vi do un numero: Tper dal 2017 al 2018, in un anno, ha incrementato i propri passeggeri del bacino metropolitano da 131 a 135 milioni di passeggeri. Sono numeri importanti perché sono più del 10% di aumento e uno si chiede come mai sono aumentati così tanto. Io ritorno al ragionamento che vi facevo all’inizio, è dovuto al fatto che le politiche dell’integrazione tariffaria ferro gomma evidentemente hanno spostato più persone sul trasporto pubblico. Queste sono le politiche che dobbiamo fare. Viceversa, come detto, non si fa l'adeguamento. Tper deve chiedere comunque l’adeguamento del contratto e se noi non andiamo in adeguamento il paradosso è che dobbiamo dare persino 2 milioni di euro a Tper perché glieli dovremmo dare contrattualmente. Credo che in questo modo noi stiamo facendo un ragionamento più complessivo. Stiamo tenendo insieme più misure e queste misure porteranno un vantaggio all’area metropolitana bolognese. Noi dobbiamo guardare a questo ma anche a quei cittadini di Bologna che hanno l’abbonamento per andare a lavorare a Porretta e adesso utilizzeranno questa opportunità per aver l’abbonamento urbano gratuito, cosa che prima non avevano. Sono contenta di dover aumentare il biglietto singolo? No, ma non stiamo discutendo di questo, stiamo discutendo d’altro. Abbiamo portato a compimento un adeguamento tariffario che doveva essere fatto nel 2016 e che non è stato fatto. Che doveva essere fatto nel 2018 e non è stato fatto e da questo punto di vista abbiamo fatto l’adeguamento tariffario.

Io mi fermo qui, sono stata abbastanza brava e vi risparmio venti minuti. Potrei andare avanti ma sarebbe ostruzionismo come avete fatto voi questa mattina e non sono abituata a lavorare in questo modo. Quindi vi lascio il tempo per le risposte.

Un'ultima cosa che mi avete chiesto, l’aumento sul contratto del lavoro. Mi avete chiesto: se incrementiamo l’Istat di qua bisogna incrementarlo di là. Ma il contratto integrativo è tutto ciò che lavora Tper assieme ai sindacati, lo gestisce Tper e da questo punto di vista va in questa direzione. Dopo di che non chiedetemi di portare a casa prezzi di favore quando faremo le gare e i prezzi contrattuali aumenteranno molto… Sono ironica ovviamente. Però i nostri contratti integrativi da questo punto di vista lavorano in questa direzione e io credo che il contratto integrativo appena stipulato dall’azienda sia un ottimo contratto integrativo. Non credo che l’azienda sul piano del costo del lavoro stia lesinando rispetto ai propri lavoratori. Le cose vanno di pari passo. Se noi facciamo questo adeguamento, l’azienda fa quello che deve fare nel proprio ambito contrattuale e di gestione del servizio".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:45
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