Question Time, chiarimenti sull'allontanamento da un'aula universitaria di una madre con bambino
L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Emily Clancy (Coalizione civica) e Federica Mazzoni (Partito Democratico) sull'allontanamento da un'aula universitari...
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L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Emily Clancy (Coalizione civica) e Federica Mazzoni (Partito Democratico) sull'allontanamento da un'aula universitaria di una madre con bambino.
Domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie di stampa relative all'allontanamento da un'aula universitaria, in cui si tenevano i corsi di abilitazione per insegnare ai bambini con disabilità, subito da una cittadina e sua figlia in quanto madre e figlia; considerato che la donna era vincitrice di un concorso, in quanto aveva superato le preselezioni per i corsi Tfa, ed è regolarmente iscritta al corso; considerato che le istituzioni della nostra città da sempre dovrebbero perseguire le pari opportunità e garantire un contesto scevro da episodi di discriminazione. Chiede al Sindaco e alla Giunta: se fossero a conoscenza di questa vicenda e se vi siano stati contatti in merito con l'Università di Bologna; una valutazione politico amministrativa in merito; come intendano evitare episodi di discriminazione all'interno dell'ateneo cittadino in futuro".
Domanda della consigliera Mazzoni
"Visti gli articoli di stampa relativi all’episodio di una neo-mamma con la sua bambina, allontanate da un’aula universitaria durante un corso; domanda al Sindaco e alla Giunta di esprimere una valutazione politica amministrativa sull’episodio in questione e, più in generale, di conoscere quali sono le politiche e le azioni dell’Amministrazione comunale in merito all'accoglienza di madri (e padri) in spazi pubblici".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"MI sembra che le consigliere abbiano già messo l'attenzione sulle ombre ma anche sulle luci di questo episodio. L'episodio certamente è grave ed è indicativo dei tanti comportamenti che ancora oggi purtroppo siamo costrette a registrare, mi sembra abbastanza evidente che non ci si possa comportare così, che la maternità non debba in alcun modo essere un elemento discriminatorio. Io però oltre agli aspetti positivi che ha già messo in luce la consigliera Mazzoni e cioè la reazione della persona direttamente interessata, la reazione dei suoi colleghi e colleghe, anche io sono stata destinataria per conoscenza della lettera, vorrei mettere in luce però anche la reazione dell'Ateneo, perché, se si vedono le dichiarazioni che ha fatto l'insegnante, non solo ha ricevuto immediatamente la riammissione e le scuse, e questo è doveroso, ma lei racconta anche che aveva un luogo apposito messo a disposizione durante le lezioni per tenere la bambina, per allattare, per farla riposare, quindi per questo motivo, lo dico in tutta franchezza, io non ritengo che sia stata una carenza dell'Ateneo o delle politiche dell'Ateneo, per cui non ho ritenuto di dovere attivare un confronto, rilevando una politica sbagliata nei confronti delle studentesse mamme, perché sia l'organizzazione che era stata fornita, sia la reazione così tempestiva e coerente mi fanno pensare, ma non è una sorpresa perché ci sono molti rapporti con le prorettrici Elena Lupi e, da novembre Rita Monticelli, c'è una condivisione di intenti molto chiara con l'Amministrazione e ci sono progetti comuni, quindi non è una di quelle situazioni in cui si rileva una discrasia forte con il nostro comportamento, e quindi un contatto con l'istituzione per dire "cosa state facendo?" È vero purtroppo che il comportamento di un dipendente non in linea può purtroppo fare anche un danno a quello che magari un'istituzione, noi compresi, può mettere in campo anche con costanza, ma su questo credo che la migliore reazione possibile sia stata l'insieme degli elementi positivi che sono stati messi in campo. Credo sinceramente che l'episodio dovesse avere la sua rilevanza, quindi credo che abbia fatto molto bene l'insegnante a farlo notare, nonostante la reazione sia stata immediata, quindi teoricamente poteva anche non dire niente, perché credo che abbia perso solo una lezione. Ma questa deve essere per noi l'occasione più di riflessione che di intervento. Per questo credo che il rilievo che è stato dato alla notizia e, ribadisco, anche la reazione di tutti i colleghi e le colleghe che hanno immediatamente pensato di scrivere e hanno assistito, e hanno reagito già lì, da quello che io ho capito dal racconto dell'insegnante, quindi proprio mentre si svolgeva il fatto, per una volta, anziché sentire il racconto di qualcuno che è rimasto solo di fronte a una discriminazione che stava avvenendo, abbiamo un racconto diverso e credo che questo sia estremamente positivo. Spero che abbiate capito il motivo per cui non ho ritenuto di dover instaurare alcunché su questo specifico tema perché credo che l'Ateneo abbia reagito nel migliore dei modi possibili. Ovviamente, come sempre in questi casi, l'evento può essere utilizzato per un confronto e credo che l'approfondimento, il confronto con i dipendenti, una formazione sempre costante, sia la strada che però stiamo già percorrendo e che dobbiamo assolutamente continuare a percorrere".