Question Time, chiarimenti sulla situazione degli specialisti ortopedici nelle strutture sanitarie cittadine
L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord) sulla situazione degli specialisti ortopedici nelle strutture sanitarie cittadine.Dom...
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L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord) sulla situazione degli specialisti ortopedici nelle strutture sanitarie cittadine.
Domanda della consigliera Cocconcelli
"E’ dallo scorso mandato che denuncio la grande fuga degli specialisti ortopedici dagli ospedali pubblici cittadini. 17 dimissioni volontarie di ortopedici dall’ AUSL, dall'Istituto Ortopedico Rizzoli e dal Policlinico Sant’ Orsola che potrebbero inficiare l’assistenza sanitaria nei P.S. e nei reparti cittadini. Chiedo al Signor Sindaco ed alla Giunta una valutazione politica nel merito e se l’argomento verrà trattato alla prossima Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria".
Risposta dell'assessore Barigazzi
"Mi fa piacere che mi faccia queste domande ma non sono io il Ministro della Sanità, visto che siete un autorevole partito di Governo fate la proposta che i lavori usuranti vengano considerati, detto questo, faccio fatica a parlare di livello nazionale, nel senso che sono d'accordo con lei sui motivi, ma rimango sulla questione degli ortopedici, perché altrimenti rischiamo di mescolare molte cose. I motivi della questione sono noti: mancato rinnovo contrattuale, scarsità del numero di specializzandi diplomati, possibilità di avere più offerta lavorativa e naturalmente, come ben sa, una condizione diversa tra privato e pubblico, in cui il pubblico si deve occupare delle urgenze, della traumtologia, ovviamente tutte cose che nel privato si possono pure evitare e quindi è evidente che le molte cause che lei elencava sono le cause vere che si sono succedute negli anni. Mi attendo di vedere anche a livello nazionale delle risposte però, perché bisogna che si faccia bene adesso, per adesso non sto vedendo tutte queste proposte, sto vedendo che si discute molto, però attendo di capire quali possano essere su questo tema le soluzioni. Mi limito a dire che la Scuola di Specializzazione di Ortopedia e Traumatolgoia dell’Università di Bologna è quella che oggi offre più posti in assoluto, lo ricordavo il professor Faldini nell'articolo di stampa, quest'anno accademico ha visto disponibili 29 posti pagati dal Ministero, e questo è bene, dalla Regione Emilia Romagna e questo è bene e addirittura uno dalla Ausl di Bologna, quindi qui delle cose si stanno cominciando a fare.
È chiaro che se non c’è un quadro nazionale sul tema ortopedici, ma potrei citare altri ambiti, quello dell'Emergenza/Urgenza, per citare altri ambiti su cui non c’è dubbio che questo tema del numero insufficiente degli specializzandi, incide moltissimo. Quindi, la domanda è superiore all’offerta, ecco perché hanno più disponibilità. Io le voglio dare però alcuni dati, perché non so a cosa si riferiva con i 175, di sicuro non agli ortopedici, io le do' il dato dello IOR e dell’azienda Ausl che è un pochino diverso dalla rappresentazione giornalistica. Sebbene il problema ci sia a livello nazionale e anche qua, le offro alcuni dati che mi hanno inviato ora le due direzioni perché forse, pur dovendo tenere alta l’attenzione sul problema e la ricerca di soluzioni, diciamo che rappresenta un quadro leggermente diverso.
Parto dallo IOR, dal quale, negli anni 2017-2019, sono usciti 14 ortopedici con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, di questi: tre per pensionamento, due per assunzione di incarico di direzione di struttura presso aziende sanitarie pubbliche (uno in Romagna e uno in Liguria), due per mobilità verso altre aziende sanitarie pubbliche, tre per incarichi universitari in altre sedi, uno rientrato al Rizzoli per assunzione di direzione di Struttura Complessa, uno rientrato senza soluzione di continuità al Rizzoli per passaggio a ruolo universitario, due per passaggio a struttura privata. Quindi due sono andati nel privato, gli altri hanno fatto altri tragitti ma sempre nel pubblico. Negli ultimi due anni, dal 1 luglio 2017 al 1 luglio 2019, sono stati assunti 24 ortopedici (21 a tempo indeterminato e tre in convenzione con Unibo).
Quindi mi sembra che ci sia una situazione in cui si sia anche riusciti a riequilibrare, questo è quello che mi scrive il Direttore Generale, Al Rizzoli, tutto sommato, mi pare che, pur ovviamente con un turn over di queste persone, però alla fine negli ultimi due anni le assunzioni ci sono state. È chiaro che il Rizzoli è molto più attrattivo rispetto ad altre strutture, perché è più prestigioso e lì si può fare una carriera molto prestigiosa. Non ho dato del Sant’Orsola, ma nell’Azienda Ausl che è un'azienda che ha invece un po' più di sofferenza, negli ultimi due anni si sono dimessi volontariamente 11 ortopedici su un organico di 31 medici, di questi 4 sono passati all’area del privato e 7 si sono trasferiti in altre aziende sanitarie pubbliche, anche con avanzamento di carriera, quindi diciamo che dobbiamo considerare che c’è una parte di turnover alto, ma perché c’è una parte che va da altre parti perché ha possibilità di fare carriera, e altri che vanno nel privato, però i numeri qua non sono enormi rispetto al privato.
Per ovviare a questa carenza di personale sono state avviate procedure concorsuali che hanno mitigato l’altro turnover, dall’anno 2016 a 2019, otto procedure selettive per la disciplina di traumatologia e ortopedia e l’ultima selezione per assunzioni a tempo deterimanto, l’ufficio personale è ancora in attesa di conferma e accettazione da parte di un solo candidato. Quindi allo stato attuale risultano non coperti 4 posti degli 11. Sono state introdotte innovazioni dell’organizzazione con il potenziamento dell’ortogeriatria e la copertura di turni nel reparto di ortopedia da parte di 5 geriatri, che garantiscono anche i turni pomeridiani. Sono stati attivati 2 contratti libero professionali e sono stati attivati turni per garantire tempi standard per gli interventi chirurgici. È evidente che siamo in una situazione di sofferenza, ma queste misure stanno cercando di ovviarle. Abbiamo istituito un tavolo sull’ortopedia a livello metropolitano, coordinato anche dalla Regione, dover cercheremo di avere la migliore offerta metropolitana e dentro la quale cercheremo di capire anche le soluzioni per questo problema".