Question Time, chiarimenti sulla nuova sede della Protezione Civile e sull'iter di gestione degli abusi edilizi
L'assessora Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti (Partito Democratico) sulla nuova sede della Protezione Civile e sull'iter di gestione degli abusi ed...
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L'assessora Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti (Partito Democratico) sulla nuova sede della Protezione Civile e sull'iter di gestione degli abusi edilizi.
Domanda del consigliere Mazzanti
"In relazione all'articolo apparso sulla stampa locale che riporta la notizia dell'imminente trasloco ed inaugurazione il prossimo mese di aprile della sede della Protezione Civile nei locali della villa in via del Rosario, sequestrata dal Comune per una serie di abusi edilizi in un'area da novemila metri quadrati e dopo vent'anni di battaglia giudiziaria con la società Adria Reno s.r.l. legata agli eredi della famiglia Zanardi, in cui venivano contestati l'ampliamento della superficie da 1200 metri quadrati a circa 2000 e il cambio di destinazione d'uso da fabbricati rurali ad abitazione civile in una zona invece agricola e di rispetto ambientale, chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa in merito e se non ritenga di dover accelerare i processi di acquisizione o demolizione di altri abusi edilizi che sono venuti a maturazione tramite l'attività di repressione del fenomeno di abusivismo edilizio"
Risposta dell'assessora Orioli
"Lei diceva che gli abusi edilizi a Bologna non passano e in effetti non passano perché abbiamo istituito da alcuni anni un coordinamento molto complesso ma devo dire efficace fra diversi settori e servizi del Comune. Mi fa piacere che siano presenti in aula gli assessori Gieri e Aitini, perché sono i protagonisti con me di questo lavoro. Io rispondo ma il lavoro è trasversale e coinvolge molti servizi e competenze e a volte porta a dei risultati direi quasi spettacolari come questo che oggi abbiamo il piacere di commentare.
Ha una storia che affonda le sue radici nel passato, infatti come noto, con delibera di Consiglio P.G. N. 278241/2012 veniva dichiarata la sussistenza di prevalenti interessi pubblici alla conservazione degli immobili di cui stiamo parlando, acquisiti in via del Rosario 2/5 e n. 2/7 e via del Trebbo 12, che, pertanto, non venivano demoliti, ma destinati a sede delle associazioni di volontariato operanti nell'ambito della Protezione Civile, che attualmente sono allocate nel complesso immobiliare denominato “Villa Tamba“ di via della Selva Pescarola 26. A seguito di questa delibera, il Comune di Bologna, dopo la destinazione del bene a finalità pubbliche, ha investito risorse, per circa 810 mila euro. La delibera di acquisizione e l'investimento successivo sono stati motivati, non solo dall'interesse pubblico della funzione a cui questo compendio è stato destinato, ma anche dal valore del costo di costruzione del complesso, che gli uffici hanno valutato oltre i 3 milioni di euro e dalle caratteristiche degli immobili che non avrebbero richiesto interventi di riadattamento consistenti, se non fossero stati vandalizzati dai precedenti proprietari, come si evince dalla lettura dell'atto PG. 315290/2013.
Il procedimento si è concluso con un accordo transattivo con la proprietà espropriata, approvato dal Consiglio comunale nel 2015, per effetto del quale la proprietà espropriata ha infine ceduto a titolo gratuito al Comune di Bologna anche l'area verde del complesso edilizio, priva di potenzialità edificatoria. Quindi, ora il Comune di Bologna è diventato proprietario dell'intero bene e la scelta dell'Amministrazione di intraprendere questo lungo percorso ha permesso, infine, di trovare una sistemazione idonea alla consulta della protezione Civile, liberando l'immobile di Villa Tamba. Non posso che dire che aspettiamo tutti l'invito dell'assessore Aitini all'inaugurazione di questo immobile.
Di norma il lavoro che si fa sugli abusi si conclude procedendo alla acquisizione in proprietà dei beni abusivi, per una consistenza fino a 10 volte l'area di sedime, in presenza di ordinanze di demolizione non ottemperate dal proprietario. Diversamente, se i proprietari ottemperano e chiaramente si adeguano, non c'è l'acquisizione alla proprietà pubblica. Nella maggior parte dei casi si procede alla demolizione delle parti abusive, non si verifica quasi mai il pubblico interesse. La scelta di destinare il bene acquisito, divenuto proprietà comunale, ad un'attività di interesse pubblico, invece di prevederne la demolizione, deve tenere ocnto di tutta una serie di fattori, che ho appena riassunto per quanto riguarda la nuova sede della Protezione civile e che si possono sintetizzare in una complessiva analisi costi-benefici.
In tutti gli altri casi si procede con le demolizioni e le demolizioni procedono, anche se talvolta lentamente, perché sono rese difficoltose dalle caratteristiche dell'abuso. A volte è necessario, per esempio, conferire degli incarichi a dei progettisti che si occupano di progettazione di carattere strutturale per progettare l'intervento di demolizione senza danneggiare le parti di immobile che sono invece legittime. Quindi le demolizioni hanno tempi lunghi per varie ragioni, ma noi cerchiamo di portarle sempre a termine e non posso che confermare, insieme ai miei colleghi qui presenti, l'intenzione di continuare su questa strada".