Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulla manutenzione del patrimonio architettonico e artistico

L'assessore Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sulla manutenzione del patrimonio architettonico e artistico.Domanda del consigliere...

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L'assessore Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sulla manutenzione del patrimonio architettonico e artistico.

Domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli apparsi sulla stampa in merito alla fragilità del patrimonio architettonico e storico-artistico di Bologna. Poichè la soprintendenza afferma che la manutenzione da anni non si fa più per mancanza di risorse pPone la seguente domanda di attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sul gravissimo segnale di allarme lanciato dalla sovrintendenza sulla mancanza di manutenzione che determinerà sempre maggiori danni al patrimonio della città, nonché come si pensa di affrontare il problema che mette a rischio le bellezze architettoniche della città".

Risposta dell'assessore Orioli
"Gentile consigliere Piazza, la ringrazio molto per questa sua domanda che mi dà l’occasione di intervenire su un tema, quello della manutenzione e della cura per il nostro patrimonio storico-artistico, che mi sta molto a cuore.
Per prima cosa un aggiornamento sulla chiesa di Santa Caterina in Strada Maggiore, un edificio di proprietà ecclesiastica. Le statue che ornano la sommità della facciata erano state sottoposte a monitoraggio in seguito al sisma del 2012, e in quell’occasione non erano state rilevate criticità, ma purtroppo da allora ad oggi la situazione è evidentemente cambiata fino a provocarne il parziale crollo. D’altra parte l’arenaria, pietra da costruzione presente in grande quantità nel centro storico di Bologna, è un materiale molto friabile, che soffre delle variazioni climatiche e delle vibrazioni, e in poco tempo possono verificarsi episodi come quello che ci ha preoccupato in questi giorni.
L’intervento di messa in sicurezza è stato davvero tempestivo: non solo da parte dei Vigili del Fuoco, ma anche della stessa Soprintendenza. Le statue sono già state in parte smontate ed appoggiate sulla copertura, e oggi è previsto un ulteriore sopralluogo della Soprintendenza per ulteriori valutazioni sullo stato di degrado e la messa in sicurezza.
Non mi risulta che un intervento di restauro sia già programmato, ma al termine di questo lavoro di valutazione e in accordo fra proprietà e Soprintendenza sarà assegnato all’intervento di restauro un grado di priorità, in modo da valutare il suo inserimento nel prossimo programma di lavori pubblici del Mibac, queste sono notizie che vi riporto perché ho parlato questa mattina con la soprintendente Ambrosini.
Gli episodi di questo genere, che sono dolorosi, hanno per me il risvolto positivo di attirare l’attenzione su di un tema, quello della manutenzione, che normalmente non è preso nella considerazione che invece merita. Io penso che la rigenerazione della città e del territorio passino prima di tutto attraverso la sua manutenzione, e mi riferisco in particolare sia al patrimonio storico-architettonico che a quello paesaggistico e ambientale. Questa mia convinzione sull’importanza della manutenzione è la ragione per cui sostengo e seguo con continuità gli interventi sulla rete urbana delle acque: interventi non certo spettacolari e molto difficili da realizzare, sia per la loro complessità tecnica che per la quantità di soggetti coinvolti, ma che nel medio-lungo periodo, ne sono convinta, offriranno a questa città risultati importanti. Lo stesso penso della manutenzione dei beni artistici e architettonici.
Troppo spesso diamo per scontato che quello che abbiamo ereditato dal passato sia destinato a durare per sempre, invece il patrimonio è fragile e perennemente in pericolo di sparizione (essendo per definizione non rinnovabile).
È quindi fondamentale che tutti noi abbiamo consapevolezza di questo, e che tutti condividiamo la stessa attenzione. È fondamentale che dedichiamo tempo e risorse ad interventi forse non spettacolari, ma che hanno una valenza strutturale per la nostra comunità.
Il Presidente Ciampi, nel 2003, ha così commentato l’articolo 9 della nostra Costituzione, che è la pietra miliare a cui dobbiamo fare riferimento in tema di paesaggio e di patrimonio: “È nel nostro patrimonio artistico, nella nostra lingua, nella capacità creativa degli italiani che risiede il cuore della nostra identità, di quella Nazione che è nata ben prima dello Stato e ne rappresenta la più alta legittimazione. […] L’identità nazionale degli italiani si basa sulla consapevolezza di essere custodi di un patrimonio culturale unitario che non ha eguali nel mondo. Forse l’articolo più originale della nostra Costituzione repubblicana è proprio quell’articolo 9 che, infatti, trova poche analogie nelle costituzioni di tutto il mondo: ‘La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione’. La Costituzione ha espresso come principio giuridico quello che è scolpito nella coscienza di ogni italiano. La stessa connessione tra i due commi dell’articolo 9 è un tratto peculiare: sviluppo, ricerca, cultura, patrimonio formano un tutto inscindibile. Anche la tutela, dunque, deve essere concepita non in senso di passiva protezione, ma in senso attivo, e cioè in funzione della cultura dei cittadini, deve rendere questo patrimonio fruibile da tutti [...]”.
Io credo che sia utile tornare a riflettere su queste parole e su questi concetti, a riconoscere che paesaggio e patrimonio storico-architettonico sono beni comuni, per usare un termine moderno, e tutti siamo chiamati ad occuparcene attivamente. La tutela e la manutenzione sono un’opera collettiva, e certamente il pubblico deve essere il primo a fare la sua parte ma non può sostituirsi ai privati, sia per questioni di equità, che di disponibilità di risorse. Il patrimonio privato è forse quello più a rischio, e da questo punto di vista io credo che le misure di incentivazione fiscale di livello nazionale dovrebbero rendere un po' più convenienti interventi che spesso sono complicati ma soprattutto onerosi, e il cui valore aggiunto è solo impedire una perdita.
Accanto a questo è molto importante il ruolo svolto da ogni cittadino, e da questo punto di vista Bologna è una città che può dirsi fortunata o privilegiata, perché ha già moltissimi cittadini sensibili e attivi nel campo della manutenzione e della cura della città.
Penso ai molti gruppi che si occupano quasi quotidianamente dei graffiti, e alle tante lettere e messaggi che ricevo da quando ho ripreso il percorso di candidatura dei Portici, un percorso che ha proprio questo scopo: di radicare sempre di più, in ciascuno di noi, la consapevolezza dei valori e dei beni che sono patrimonio della Nazione e che tutti dobbiamo proteggere".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:44
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