Question Time, chiarimenti sulla cassa integrazione alla Marelli
L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Gabriella Montera (Partito Democratico) sulla cassa integrazione alla Marelli.Domanda della consigliera Montera:"Ho app...
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L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Gabriella Montera (Partito Democratico) sulla cassa integrazione alla Marelli.
Domanda della consigliera Montera:
"Ho appreso con sconcerto dalla stampa che l'azienda Marelli, a soli 6 mesi dalla fusione tra la giapponese Calsonic Kansei e l'italiana Magneti Marelli, ha richiesto la cassa integrazione ordinaria per 910 lavoratori, di cui 630 fra tecnici e ingegneri degli 800 complessivamente occupati nello stabilimento di Bologna e 280 operai, su 350, in quello di Crevalcore. In vista dell'imminente avvio della Cigo, prevista dal 28 ottobre fino al gennaio 2020, chiedo al Sindaco e alla Giunta quali iniziative intendono intraprendere per contrastare le gravi ricadute che la scelta della proprietà avrebbe sull'occupazione dei tanti lavoratori interessati".
Risposta dell'assessore Lombardo:
"Grazie Presidente. Ringrazio la consigliera Montera per la domanda che mi offre l'opportunità e l'occasione di parlare di una vicenda che è stata oggetto delle cronache locali e non solo, riguardante l'avvio della richiesta di cassa integrazione per i lavoratori della Marelli. Voglio ricordare che nell'ottobre 2017 la Magneti Marelli è stata ceduta dal gruppo FCA ai giapponesi di Krr attraverso la controllata Kansei corporation, società leader nel settore delle batterie per autoveicoli per 6,2 miliardi di euro. Era molto alta ed è ancora molto alta l'aspettativa che abbiamo nei confronti della nuova società perché siamo consapevoli del processo di profonda trasformazione dell'intero settore dell'automotive e delle occasioni e opportunità che possono nascere dalla transizione al mercato elettrico.
Non abbiamo avuto ancora la possibilità di avere un incontro con la proprietà. Voglio ricordare qui uno spiacevole incidente di percorso che c'è stato in occasione, per esempio, delle giornate per la liberazione; vi ricorderete che all'inizio era stata negata l'autorizzazione al Comune, nel caso da me rappresentato, e al presidente dell’Anpi Landi, per un'assemblea con i lavoratori, poi fortunatamente la situazione si è risolta. Da allora non abbiamo avuto più occasioni di incontrarci e adesso abbiamo l'avvio della richiesta di cassa integrazione per 910 lavoratori.
Come forse qualcuno avrà avuto modo di vedere, anche dalla stampa locale, mi sono particolarmente irritato per questa vicenda perché avveniva nel giorno in cui c'era una discussione molto forte in città sul tema del tortellino. E non ho sentito altrettanta forza invece nelle dichiarazioni di solidarietà per questi lavoratori e per questa azienda del territorio. Ho detto in quella comunicazione che qualcosa non tornava e con la domanda colgo l’opportunità e la possibilità di dire che cosa non tornava, a mio avviso, di quella comunicazione.
Come si può richiedere la cassa integrazione per così tanti lavoratori degli stabilimenti, in particolare di Bologna e di Crevalcore, anche riguardando profili di ingegnere che sono fondamentali per l'investimento industriale dell'azienda, proprio per affrontare quella sfida della transizione elettrica, ecologica che abbiamo davanti? Tra l'altro il sito di Bologna è quello più interessato dal tema della ricerca e sviluppo. Quindi senza avere un piano industriale con gli investimenti necessari nel settore delle ricerche e sviluppo che evidentemente hanno a che fare con il settore ingegneristico, ma non solo, non ci può essere un futuro tranquillo per Magneti Marelli, oggi Calsonic Kansei. Ed è per questo che ho dato la disponibilità a un'udienza conoscitiva, che mi pare ci sarà il 25 ottobre, è stata calendarizzata, proprio perché ci sia un confronto tra le parti, lato dirigenza aziendale, lato organizzazioni sindacali, per avere tutte le informazioni utili sia ai fini della salvaguardia occupazionale dei lavoratori e delle lavoratrici alle quali credo che vada innanzitutto la nostra solidarietà e la garanzia che faremo tutto quanto necessario per tutelare il sito produttivo e la continuità occupazionale di un'azienda storica e importante del nostro territorio, e dall’altro lato capire qual è il piano industriale e qual è la logica di investimenti che devono fare per i siti di Bologna e Crevalcore quali assi strategici dell'azienda. Ecco che cosa non tornava e qual'era la preoccupazione che avevo espresso al tempo e che continuo ad avere ancora oggi e mi auguro che l'udienza conoscitiva sarà l'occasione per la proprietà, per la dirigenza e per le organizzazioni sindacali di un confronto costruttivo come è nell'interesse di tutti per far si che questi due obiettivi vengano soddisfatti.
Nel frattempo ho visto che è stata fatta, giustamente dai nostri parlamentari, in particolare dall'onorevole Critelli, una richiesta di intervento da parte della sottosegretaria alle Attività produttive, quindi coinvolgendo il Ministero dello Sviluppo Economico; ricordiamo che non c'è al momento un tavolo di crisi perché c'è una richiesta di avvio della cassa integrazione, quindi c’è l’avvio di un percorso diverso, ma a mio avviso sia in Comune, sia in Regione e perché no, anche in un tavolo aperto del MISE, sarebbe utile oltre ad avere una discussione sull'intero comparto dell'automotive che ovviamente si appresta ad affrontare questa sfida epocale che è quella della transizione elettrica, anche un incontro ad hoc proprio su questa importante azienda del nostro territorio in modo che possano essere chiari gli obiettivi della nuova proprietà e chiari anche gli obiettivi di questa Amministrazione che farà tutto quanto nelle sue competenze, sono convinto che in questa battaglia troveremo come sempre al fianco anche la Regione per far sì che si possa salvaguardare un sito produttivo di un'azienda storica del nostro territorio”.
Domanda della consigliera Montera:
"Ho appreso con sconcerto dalla stampa che l'azienda Marelli, a soli 6 mesi dalla fusione tra la giapponese Calsonic Kansei e l'italiana Magneti Marelli, ha richiesto la cassa integrazione ordinaria per 910 lavoratori, di cui 630 fra tecnici e ingegneri degli 800 complessivamente occupati nello stabilimento di Bologna e 280 operai, su 350, in quello di Crevalcore. In vista dell'imminente avvio della Cigo, prevista dal 28 ottobre fino al gennaio 2020, chiedo al Sindaco e alla Giunta quali iniziative intendono intraprendere per contrastare le gravi ricadute che la scelta della proprietà avrebbe sull'occupazione dei tanti lavoratori interessati".
Risposta dell'assessore Lombardo:
"Grazie Presidente. Ringrazio la consigliera Montera per la domanda che mi offre l'opportunità e l'occasione di parlare di una vicenda che è stata oggetto delle cronache locali e non solo, riguardante l'avvio della richiesta di cassa integrazione per i lavoratori della Marelli. Voglio ricordare che nell'ottobre 2017 la Magneti Marelli è stata ceduta dal gruppo FCA ai giapponesi di Krr attraverso la controllata Kansei corporation, società leader nel settore delle batterie per autoveicoli per 6,2 miliardi di euro. Era molto alta ed è ancora molto alta l'aspettativa che abbiamo nei confronti della nuova società perché siamo consapevoli del processo di profonda trasformazione dell'intero settore dell'automotive e delle occasioni e opportunità che possono nascere dalla transizione al mercato elettrico.
Non abbiamo avuto ancora la possibilità di avere un incontro con la proprietà. Voglio ricordare qui uno spiacevole incidente di percorso che c'è stato in occasione, per esempio, delle giornate per la liberazione; vi ricorderete che all'inizio era stata negata l'autorizzazione al Comune, nel caso da me rappresentato, e al presidente dell’Anpi Landi, per un'assemblea con i lavoratori, poi fortunatamente la situazione si è risolta. Da allora non abbiamo avuto più occasioni di incontrarci e adesso abbiamo l'avvio della richiesta di cassa integrazione per 910 lavoratori.
Come forse qualcuno avrà avuto modo di vedere, anche dalla stampa locale, mi sono particolarmente irritato per questa vicenda perché avveniva nel giorno in cui c'era una discussione molto forte in città sul tema del tortellino. E non ho sentito altrettanta forza invece nelle dichiarazioni di solidarietà per questi lavoratori e per questa azienda del territorio. Ho detto in quella comunicazione che qualcosa non tornava e con la domanda colgo l’opportunità e la possibilità di dire che cosa non tornava, a mio avviso, di quella comunicazione.
Come si può richiedere la cassa integrazione per così tanti lavoratori degli stabilimenti, in particolare di Bologna e di Crevalcore, anche riguardando profili di ingegnere che sono fondamentali per l'investimento industriale dell'azienda, proprio per affrontare quella sfida della transizione elettrica, ecologica che abbiamo davanti? Tra l'altro il sito di Bologna è quello più interessato dal tema della ricerca e sviluppo. Quindi senza avere un piano industriale con gli investimenti necessari nel settore delle ricerche e sviluppo che evidentemente hanno a che fare con il settore ingegneristico, ma non solo, non ci può essere un futuro tranquillo per Magneti Marelli, oggi Calsonic Kansei. Ed è per questo che ho dato la disponibilità a un'udienza conoscitiva, che mi pare ci sarà il 25 ottobre, è stata calendarizzata, proprio perché ci sia un confronto tra le parti, lato dirigenza aziendale, lato organizzazioni sindacali, per avere tutte le informazioni utili sia ai fini della salvaguardia occupazionale dei lavoratori e delle lavoratrici alle quali credo che vada innanzitutto la nostra solidarietà e la garanzia che faremo tutto quanto necessario per tutelare il sito produttivo e la continuità occupazionale di un'azienda storica e importante del nostro territorio, e dall’altro lato capire qual è il piano industriale e qual è la logica di investimenti che devono fare per i siti di Bologna e Crevalcore quali assi strategici dell'azienda. Ecco che cosa non tornava e qual'era la preoccupazione che avevo espresso al tempo e che continuo ad avere ancora oggi e mi auguro che l'udienza conoscitiva sarà l'occasione per la proprietà, per la dirigenza e per le organizzazioni sindacali di un confronto costruttivo come è nell'interesse di tutti per far si che questi due obiettivi vengano soddisfatti.
Nel frattempo ho visto che è stata fatta, giustamente dai nostri parlamentari, in particolare dall'onorevole Critelli, una richiesta di intervento da parte della sottosegretaria alle Attività produttive, quindi coinvolgendo il Ministero dello Sviluppo Economico; ricordiamo che non c'è al momento un tavolo di crisi perché c'è una richiesta di avvio della cassa integrazione, quindi c’è l’avvio di un percorso diverso, ma a mio avviso sia in Comune, sia in Regione e perché no, anche in un tavolo aperto del MISE, sarebbe utile oltre ad avere una discussione sull'intero comparto dell'automotive che ovviamente si appresta ad affrontare questa sfida epocale che è quella della transizione elettrica, anche un incontro ad hoc proprio su questa importante azienda del nostro territorio in modo che possano essere chiari gli obiettivi della nuova proprietà e chiari anche gli obiettivi di questa Amministrazione che farà tutto quanto nelle sue competenze, sono convinto che in questa battaglia troveremo come sempre al fianco anche la Regione per far sì che si possa salvaguardare un sito produttivo di un'azienda storica del nostro territorio”.