Question Time, chiarimenti sul progetto “Api e Orti Urbani”
L'assessore Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto) sul progetto “Api e Orti Urbani”. Domanda della consigliera Palumbo"Pr...
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L'assessore Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto) sul progetto “Api e Orti Urbani”.
Domanda della consigliera Palumbo
"Premesso che Ieri a Fico sono stati presentati risultati di 2 anni di monitoraggio relativo alla sperimentazione legata al progetto “Api e Orti Urbani” per valutare le condizioni di salute dell’ambiente ed il grado di inquinamento attraverso l’analisi delle api e del loro miele.
La sperimentazione prevedeva che in alcune città fra cui Bologna fossero posizionati 2 alveari affinché le api volando per un raggio di 1,5 km dall’alveare intercettassero glia genti inquinanti. Visti gli articoli di stampa apparsi in merito ai risultati di questa sperimentazione dai quali si apprende che a Bologna i valori dei pesticidi per il 2017 risultano nella norma mentre quelli relativi al 2018 sono lievemente più alti.
Visto che nel 2018 è stata registrata una mortalità molto alta fra le api e sono stati registrati residui di glifosato che hanno superato, se pur di poco, i limiti mentre per i metalli i valori risultano molto superiori rispetto a quelli di riferimento. Dato atto che sarebbe opportuno fare più prelievi in più zone durante queste sperimentazioni.
Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione come valuta questi risultati e se non ritenga opportuno adoperarsi, con le istituzioni competenti, affinché questo bio monitoraggio possa essere allargato in più zone della città e possano essere aumenti i relativi prelievi".
Risposta dell'assessore Orioli
"Gentile consigliera, premesso che l'attività di monitoraggio a cui l'articolo di stampa fa riferimento è stata avviata dall'Università di Bologna in forma assolutamente sperimentale e che, quindi, prima di definire l'allargamento di tali forme di indagine occorre una conferma dell'attendibilità dei dati, riguardo ai primi risultati rappresentati occorre precisare quanto segue.
In primo luogo le analisi compiute a Bologna hanno confermato una qualità ambientale ragionevolmente buona, anche rispetto alle altre due città metropolitane investigate (Torino e Milano).
In relazione alla maggior presenza di molecole di glifosate rilevata nel 2018 occorre tenere presente che nel 2017 gli alveari erano localizzati all'interno dell'area del Caab, quindi più distanti da zone agricole, mentre nel 2018 si è deciso di posizionarli presso il podere San Ludovico, ubicato in via Fantoni, poco distante dal confine comunale settentrionale e a ridosso di aree agricole ancora sottoposte a coltivazione. Questa precisazione è fondamentale in quanto, mentre il Piano Ambientale Nazionale ha inibito l'utilizzo di diserbanti sistemici, quali il glifosate, appunto, all'interno dei territori urbanizzati, tale moratoria non è in vigore nelle aree rurali con coltivazioni in atto, dove l'uso di erbicidi è ancora consentito. Considerato che nel Comune di Bologna il glifosate, che veniva impiegato dall'Amministrazione comunale solo per il diserbo chimico dei marciapiedi, non viene di fatto più utilizzato da alcuni anni, la presenza delle molecole suddette non può che essere riconducibile all'impiego che ne viene fatto nei coltivi che circondano, anche a distanza di un chilometro, il podere San Ludovico, in considerazione del raggio di azione delle api bottinatrici.
Per quanto riguarda il fattivo coinvolgimento del Comune di Bologna nell'indagine, seppur non citato esplicitamente, occorre tenere presente che l'Amministrazione comunale si è impegnata, indirettamente, attraverso la Fondazione FICo e l'Agenzia di Sviluppo Locale del Pilastro, a cui il Comune partecipa, che sono i soggetti che hanno di fatto patrocinato l'iniziativa.
Non è poi escluso che le prossime campagne di rilievo possano essere estese ad altre porzioni del territorio comunale, così come auspicato, sulla scorta dell'esperienza già compiuta in forma pionieristica 20 anni fa, quando il monitoraggio della la qualità dell'aria venne eseguito, anche in qual caso in collaborazione con l'Ateneo e il Centro Agricoltura Ambiente, attraverso l'impiego di api, con alveari localizzati in punti strategici della città, quali la torre dell'orologio del palazzo comunale o i Giardini Margherita, e di piante di tabacco".