Question Time, chiarimenti sui lavoratori della mensa della casa circondariale Dozza
L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Elena Leti (Partito Democratico) sui lavoratori della mensa del carcere Dozza.Domanda della consigliera Leti"Viste le n...
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L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Elena Leti (Partito Democratico) sui lavoratori della mensa del carcere Dozza.
Domanda della consigliera Leti
"Viste le notizie di stampa in merito alla situazione dei lavoratori dei servizi di ristorazione delle carceri della regione, tra cui la Dozza di Bologna; domanda al Sindaco e alla Giunta: una valutazione politico amministrativa sulla protesta che stanno portando avanti i lavoratori della mensa del carcere Dozza; come può intervenire l’Amministrazione comunale, per favorire la soluzione dei problemi esistenti ed evitare il ripetersi delle stesse condizioni negli appalti di questi servizi".
Risposta dell'assessore Lombardo
"Grazie alla consigliera Leti per questa domanda che mi ha dato l'occasione di fare un po' il punto sulla situazione delle lavoratrici della mensa del carcere Dozza. Come la considera sa bene, perché è stata lei a proporre un incontro a dicembre, abbiamo parlato con una lavoratrice della mensa del carcere Dozza che ci ha illustrato la situazione, il fatto che fossero sempre a singhiozzo i pagamenti rispetto alle loro prestazioni, e quei 4,50 euro e sono il costo di un pasto, non per i detenuti, ma per le guardie penitenziarie. Ci sono stati 3 appalti dal 2016 ad oggi che, da un lato hanno sempre aumentato le richieste, perché adesso in quei 4,50 euro ci sta, la richiesta di un pasto ma la richiesta di andare incontro anche alle esigenze, anche giuste, delle guardie penitenziarie, alcune delle quali hanno bisogno di diverse tipologie di pasto, ma il prezzo è sempre più basso e il rischio è che le imprese, le ditte che vincono gli appalti possono scaricare il costo sui lavoratori. Mi si chiede una valutazione rispetto allo sciopero, intanto uno sciopero che ottiene il 90% delle adesioni, non solo a Bologna, ma in tutta l'Emilia-Romagna, segnala che non è una situazione semplicemente di alcune realtà locali, ma è una situazione che coinvolge evidentemente le lavoratrici della mensa di tutte le situazioni carcerarie a livello regionale, e credo a livello nazionale, perché non è una situazione solo dell'Emilia-Romagna, ma soprattutto ritengo che il principio attraverso il quale le lavoratrici hanno scioperato sia da condividere e il concetto è molto semplice: il lavoro non può essere gratis, in questo Paese non può esistere il lavoro gratis. Se si lavora si ha diritto ad essere retribuiti e ad avere tutte le tutele che il contratto di lavoro prevede. È importante segnalare che il Comune di Bologna, quando fa un protocollo di appalti guarda a tutto questo, e so che questo Consiglio comunale si è a più riprese impegnato sul tema affinché ciò che viene scritto nell'accordo quadro dei protocolli di sito venga rispettato, e ci sono i temi delle salvaguardie occupazionali in caso di cambio di appalto, e ci sono il tema delle clausole sociali per l'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Questi appalti di cui si parla invece non sono fatti dal Comune di Bologna, sono fatti dal Ministero, in questo caso il Ministero della Giustizia. Quello che noi non possiamo accettare, e vale per tutti i governi, non solo per questo, è che all'interno del nostro territorio ci possano essere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, e siccome il tema si riproporrà a breve, visto che ci sarà la scadenza del bando, noi chiediamo due cose: uno che non ci siano ulteriori tagli, perché è inevitabile che in caso di tagli su questo tipo di costi, il peso ricadrà sui lavoratori, anzi sulle lavoratrici della mensa. Il secondo aspetto che ci preme segnalare, è che non è possibile che tutte le volte possono partecipare a questi bandi imprese o consorzi che si sono caratterizzati per non aver pagato i lavoratori nei bandi precedenti, perché il tema della continuità nell'erogazione dei salari e nel del pagamento dei salari, deve essere uno dei fattori che deve rientrare nelle richieste del bando, perché non possiamo, da un lato dire che il tema della salvaguardia occupazionale, il tema delle clausole sociali sono importati, e dall'altro lato dire 'siccome non lo facciamo noi non è di nostra competenza', certo che non è di nostra competenza ma il ruolo che noi abbiamo per sensibilizzare tutti i livelli affinché, in qualche modo, questo tema sia oggetto di discussione, è molto importante. Ed è anche per questo che ringrazio la consigliera per aver chiesto un'udienza conoscitiva alla quale noi parteciperemo ovviamente, chiedendo al Ministro queste cose, perché sono convinto che il Ministro o chi lui vorrà delegare, dimostrerà sensibilità rispetto al tema, ma riguarda evidentemente la situazione di chi lavora nel carcere e tutelare la qualità delle lavoratrici della mensa ma anche delle guardie e di tutte le persone che lavorano nel carcere, è un investimento sulla sicurezza che so essere una priorità di questo Governo ma è anche una priorità di tutti i governi. E la tutela della sicurezza passa anche dalla tutela e dalla qualità del lavoro delle persone che si occupano di sicurezza, per cui condividiamo e manifestiamo solidarietà rispetto alle lavoratrici che vivono questa situazione ormai non da oggi, ma da anni, ci auguriamo che il termine di pagamento del 5 febbraio che è stato annunciato dall'azienda possa essere effettivamente verificato e che possa verificarsi con continuità sempre. Ci auguriamo altresì che quando verrà rinnovato il bando non si taglieranno ancora i costi perché sono già insostenibili oggi, si garantirà e si manterrà l'osservanza delle prescrizioni affinché ci possa essere la tutela occupazionale, la qualità del servizio e si evitino tagli occupazionali, e infine, che, oltre al tema dell'offerta economicamente più vantaggiosa, entrino tutte le questioni, dalle clausole di salvaguarda, alle clausole sociali, al fatto che nei bandi si guardi al pagamento regolare dei lavoratori come uno dei criteri sui quali sezionare anche la credibilità di chi vince il bando perché evidentemente non è solamente un tema di sicurezza, non è solamente un tema di tutela del lavoro, ma è un tema di uguaglianza, non ci possono essere lavoratori o cittadini di serie A o di serie B anche laddove lavorino, anche soprattutto, laddove lavorino nelle carceri".