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Question Time, chiarimenti sugli episodi di aggressione al personale sanitario

L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sugli episodi di agressione al personale sanitario.Domanda della consigliera Cocconce...

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L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sugli episodi di agressione al personale sanitario.

Domanda della consigliera Cocconcelli:

"Alla luce dell'articolo di stampa chiedo al Sindaco, in quanto "autorità sanitaria locale", quali politiche intenda porre in essere per arginare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario che si manifesta sempre più frequentemente. Chiedo altresì all'Assessore Barigazzi se tratterà questa problematica nella prossima Conferenza Territoriale Socio Sanitaria".

Risposta dell'assessore Giuliano Barigazzi:

"Sarò veramente sintetico, perché credo che ieri opportunamente la Commissione, grazie all'audizione di molte persone, abbia ricostruito un quadro su cui si deve tenere la guardia molto alta, e io mi impegno a continuare a portare questo tema in Conferenza territoriale e anche a porlo alle aziende che abbiamo sentito, sui temi strutturali, formativi e quant'altro. Stanno cominciando e hanno già realizzato certe cose, ma non c'è dubbio che nell'agenda politica forse questo tema va tenuto piuttosto alto.
Lei sa che giace in Senato un disegno di legge che è ormai di un anno fa e che non è ancora stato approvato; disegno di legge che ritengo personalmente un po' tropo flebile, c'è scritto che c'è la procedibilità d'ufficio per quanto riguarda l'aggressione verso operatori sanitari, mi sembra un po' poco, e poi c'è l'inasprimento delle pene, su cui i dubbi sono sempre legittimi sul fatto che sia un deterrente per farle diminuire.
Come abbiamo detto in commissione in realtà è un compendio di elementi che noi dobbiamo mettere in campo, sia strutturali che vuol dire sorveglianza, guardie giurate, ciò che le aziende stanno facendo, migliorabilità dei tempi e degli spazi dove le persone stanno, perché questo è un tema molto rilevante per aumentare il carico emotivo delle persone che si rivolgono in un posto aperto per eccellenza come il pronto soccorso e sono d'accordo che seppure questi episodi accadono in molti altri luoghi, il pronto soccorso ne è l'emblema generale per il fatto di essere il luogo più aperto ai cittadini di tutti i luoghi possibili. Non c'è dubbio che una accelerata di quel disegno di legge può cominciare ad aiutare; sa che in quel disegno di legge non c'è ciò che chiede lei, cioè la qualifica di pubblico ufficiale a cui il ministro della Salute, rispondendo in un question time ha detto di non ritenerlo necessario. Oltre agli elementi strutturali credo che dobbiamo mettere in campo altre due cose. Sicuramente questo tema della formazione che lei indica, che è già presente nelle aziende, anche nel prendersi cura dopo di chi ha subito una violenza fisica o verbale, spesso le violenze verbali sono prodromiche alla violenza fisica successiva, quindi questo tema della formazione anche dopo mi trova abbastanza d'accordo con lei, e tutto un tema di comunicazione che anche in una relazione che è stata fatta e che lei conosce, perché abbiamo avuto modo di parlarne, perché è un rapporto su una indagine effettuata presso 60' azende sanitarie italiane sullo stato di attuazione della raccomandazione per prevenire gli atti di violenza fatta proprio dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e con la Federsanità Anci, raccomanda tutta una parte di comunicazione per raccontare come sta cambiando la sanità e che lavoro c'è degli operatori all'interno, soprattutto di un pronto soccorso, e come in qualche modo anche il tema degli spazi, dell'attesa, delle aspettative in sanità, sta cambiando moltissimo. Oggi si chiede alla Sanità di risolvere tutto quando forse una corretta informazione naturalmente non può prescindere dal fatto che a volte bisogna aspettare, in maniera giusta, attraverso gli esami diagnostici che si fanno, che è ovviamente ridare in un rapporto più corretto tra operatori e cittadini e questo è compito io credo della politica e delle aziende, che cosa oggi accade oggi nei pronto soccorso e nelle aziende che cosa è oggi la medicina e cosa può fare, può aiutare ovviamente anche in questo senso assieme a tutte le altre misure; abbiamo detto che non c'è una misura che in realtà risolverà questo problema che naturalmente rimane inevitabile, ma non bisogna abituarsi all'inevitabilità, non bisogna assolutamente abituarsi alla violenza, positiva l'idea di un osservatorio per mappare anche questi episodi perché naturalmente mappandoli riusciamo poi a fare azioni strutturali, formative e di comunicazione più mirate che non delle semplici campagne più generali che come sappiamo hanno un effetto praticamente nullo e buttiamo via dei soldi. La mappatura e anche la richiesta agli operatori di denunciare gli episodi ci serve per fare un elenco di ciò che accade e non è un mero elenco, ma serve ovviamente a mettere poi in campo delle soluzioni che si stanno già prendendo, ma che devono essere rafforzate.
L'impegno che lei mi chiede io lo metterò, come ho detto ieri in commissione, lo porteremo e seguiremo anche le azioni che stanno facendo le aziende in Conferenza sanitaria territoriale, dentro un quadro nazionale che credo tutti quanti dobbiamo spingere affinché si prendano dei provvedimenti e delle linee guida nazionali che siano poi cogenti per tutti, perché naturalmente lei dice facciamo delle cose a livello locale, ma poi devono stare dentro sopratutto giuridicamente a un quadro nazionale perché gli operatori sanitari abbiano gli stessi diritti ovviamente su tutto il territorio italiano e non ci sia chi fa prima delle cose e chi ne fa dopo. Sicuramente è complesso, ma credo che abbiamo anche ieri marcato un punto importante, anche questa domanda che ha fatto lei ci aiuta a proseguire questo ragionamento che stiamo facendo e che sicuramente dovremmo far si che le aziende lo continuino a tenere molto alto nei loro programmi e non sia un tema appunto che mettiamo da parte, ma che teniamo davvero come un tema principale anche perché sicuramente la serenità di chi lavora nei luoghi è invece quella si, la conditio sine qua non per offrire dei servizi all'altezza della qualità di cui ci fregiamo ai cittadini della nostra comunità".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:45
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