Question Time, chiarimenti su futuro ex Cierrebi e Olimpiadi 2032
L'assessore Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Paola Francesca Scarano (Lega nord), Marco Piazza (Movimento 5 stelle) Emily Clancy (Co...
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L'assessore Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Paola Francesca Scarano (Lega nord), Marco Piazza (Movimento 5 stelle) Emily Clancy (Coalizione civica) su futuro ex Cierrebi e Olimpiadi 2032.
Domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito all’annoso problema legato al futuro dell’ex Cierrebi. Visto che il Sindaco Merola appoggia con forza la candidatura di Bologna e di Firenze per le olimpiadi del 2032 e sta già pensando alla costituzione di un comitato promotore per seguirne gli sviluppi. Visto altresì quanto denunciato dalle società sportive bolognesi che lamentano il fatto che molti bambini e giovani atleti, a causa della chiusura dell’ex Cierrebi, rimarranno senza una sede per proseguire l'attività sportiva. Pone la seguente domanda di attualità per aver una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sul tema. Per avere dalla Giunta aggiornamenti in merito al futuro dell'area ex Cierrebi e per conoscere la situazione ad oggi relativa alla struttura. Da ultimo chiede al Sindaco se non ritenga necessario prima risolvere l’annoso problema legato all’ex cierrebi permettendo ai bambini ed ai giovani atleti di utilizzare le strutture esistenti, poi progettare nuove strutture sportive in vista della candidatura alle olimpiadi".
Domanda della consigliera Scarano
"Alla luce degli articoli di stampa e delle ambizioni bolognesi relative ad una candidatura per le Olimpiadi 2032 e, al contempo, del pericoloso e dannoso stallo creatosi presso l'ex Cierrebi, chiedo al Sindaco ed alla Giunta se vi siano sviluppi sulle attività, seguite dalle Società Sportive sinora operative all'ex Cierrebi, che sono state interrotte; chiedo inoltre quale sia la coerenza tra un maggiore interesse agli impianti sportivi e alla valorizzazione delle attività e il silenzio/assenso su strutture che resteranno chiuse alla cittadinanza per chissà quanto tempo".
Domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli di stampa su Bologna che si candida ad ospitare le Olimpiadi, ma nel contempo bambini, giovani atleti e cittadini rischiano di non poter proseguire l’attività sportiva per la chiusura dell’ex Cierrebi. Pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica su quanto riportato e se intenda con questa sua proposta stimolare gli investimenti in campo sportivo".
Domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie circa la possibile candidatura di Bologna, con Firenze, per i giochi olimpici del 2032; vista la situazione non ottimale di molti impianti sportivi e la recente chiusura degli impianti sportivi del CSB (ex CIERREBI) e i conseguenti disagi per i molti cittadini e cittadine frequentatori degli impianti, nonché la forzata; viste le notizie relative all'avanzamento del progeto di ammodernamento dello Stadio Dall'Ara; chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione complessiva politico amministrativa sul tema dello sport in città e sulle priorità dell'Amministrazione in questa materia; quali siano i tempi della presentazione del progetto definitivo relativo allo Stadio e se la possibile candidatura di Bologna ad ospitare i giochi olimpici possa influire sul progetto; se vi siano stati ulteriori contatti con la proprietà dell'ex CIERREBI e quali azioni possa mettere in campo per salvaguardare le attività sportive praticate all'interno dell'area".
Risposta dell'assessore Lepore:
"Grazie consigliere per le domande che sono si su temi affini, ma anche molto diversi come prospettiva di ragionamento, quindi cercherò di rispondere con un quadro complessivo. Innanzitutto vorrei che si facesse una operazione verità su quello che è lo stato dello sport nella nostra città, Ci sono delle criticità puntuali, io stesso sono intervenuto in queste settimane anche prendendo posizione in maniera chiara rispetto ad esempio all’impianto sportivo del CRB. Non dobbiamo però, come a volte capita nella nostra città, fare si che i singoli problemi offuschino quello che è il valore complessivo della proposta sportiva della nostra città. Stiamo parlando per quanto riguarda soltanto la dotazione del Comune di Bologna di 150 impianti comunali. Un investimento in questo mandato di circa 21 milioni di euro fra nostre risorse, quelle regionali ed europee su questo ambito. Poi eventualmente l'investimento sullo stadio che è un extra che vedremo dopo come verrà sviluppato. Abbiamo definito questi investimenti con la condivisione di un piano strategico e abbiamo cercato di dispiegarle nel modo più veloce possibile dopo anni di mancanza di interventi strategici sull’infrastruttura sportiva della città, che è la più dotata a livello regionale perché siamo il comune capoluogo che possiede impianti comunali anche di valore nazionale e internazionale ai quali si affiancano impianti di natura privata o governativa come ad esempio il tirassegno del Terrapieno che è un luogo forse ai più sconosciuto, ma che in realtà sarebbe l'unica vera infrastruttura praticamente già pronta per ospitare le Olimpiadi, tra l’altro sulle quali il Coni prevede investimenti, se non ricordo male 3 milioni e mezzo di euro. Poi le strutture universitarie, tra l’altro una parte già sono state riqualificate, palestre di basket e non solo.
La dotazione sportiva di tutta la città è veramente ampia, e anche dai dati che noi abbiamo offerto c’è un punto di grande orgoglio che credo vada sottolineato, soprattutto per un ente come il nostro, cioè che circa il 90% dei ragazzi sotto i 18 anni svolge attività sportiva. E questo avviene non certo grazie solo all’offerta scolastica, l’offerta scolastica curriculare per lo sport è notoriamente limitata, ma soprattutto grazie all’ampio numero di associazioni sportive che offrono una miriade di corsi e di attività. Questo ci permette di essere in linea con il resto della regione e di essere invece sopra la media nazionale che è circa il 60%, a volte molto meno. Quindi l'Emilia-Romagna si conferma e Bologna come capoluogo si conferma un luogo dove l'attività sportiva è innanzitutto educazione alla cittadinanza, educazione motoria, ha un valore di prevenzione per quanto riguarda il tema della salute, è un tema fondamentale anche per alcune politiche che in questo mandato abbiamo incrementato, come penso tutto il tema della lotta alle discriminazione e ai temi dell'inclusione sociale. Stiamo investendo risorse pubbliche su questa infrastruttura proprio per questo motivo.
Ci sono stati dei ritardi in alcuni interventi, è vero, dovuti soprattutto alle questioni legate a come gli appalti in questo paese si sviluppano, a come noi riusciamo a mettere a terra le risorse che mettiamo nel piano investimenti, ma stiamo facendo questi interventi. Sottolineo il fatto che fra poco partirà la gara per l’assegnazione dei lavori all’Arcoveggio, l’impianto che abbiamo scelto all’interno del percorso del piano strategico come l'impianto da rimodernare per quanto riguarda l’atletica, è l'impianto dell’Arcoveggio che ospiterà dopo questo intervento la pista d'atletica outdoor e indoor della città di Bologna. È un impianto che potrà ospitare quelle competizioni di livello regionale e nazionale, certo non potrà ospitare una competizione olimpica, ma sarà una infrastruttura importante per quanto riguarda finalmente l’atletica agonistica, la pallavolo, la ritmica con il nuovo palazzetto che andremo a costruire, con un investimento che potremo fare insieme alla Regione Emilia-Romagna e vogliamo far partire i cantieri in questo di questo mandato.
Per quanto riguarda poi i risultati sportivi, Bologna è certamente una delle città, assieme a tutta la regione, che più è riuscita a ottenere dei risultati, sia a livello professionistico, non va affatto sottovalutato quanto, ad esempio, il Bologna calcio ha fatto in questi anni a livello sportivo, anche a livello giovanile per il futuro della squadra, sicuramente importante; lo stesso potremmo dire per Virtus e Fortitudo, ma se guardiamo l'ampio spettro delle attività sportive del territorio vediamo come ogni anno ci sono medaglie in tutti gli ambiti livello internazionale e nazionale, non passa giorno in cui io non riceva segnalazioni di atleti giovanissimi e non che hanno vinto dei titoli e hanno ormai l’abitudine di venire qui a Palazzo per essere premiati in qualche modo. La nostra giornata dello sporti ai giardini Margherita ha visto un momento di premiazione collettiva con ua partecipazione alla popolazione di oltre 10.000 persone. Quindi lo sport a Bologna è vivo e vegeto, funziona, ci sono tantissime attività sportive, è chiaro che nel momento in cui questo rappresenta un fenomeno sociale dove il 90% dei ragazzi frequentano le nostre strutture sportive e tantissimi sono entrati nell'ambito dello sport anche dal punto di vista del benessere e del weelness, penso a quante persone facciano la corsa, vadano nelle palestre private, è un fenomeno sociale ormai di massa che riguarda ormai tutti quanti, è chiaro che il livello di offerta e di qualità che noi dobbiamo mettere in campo è assolutamente da tenere al passo coi tempi, sia dal punto di vista delle infrastrutture, sia dal punto di vista delle tecnologie, nell'attenzione a quelle che sono le fasce più deboli. Questo è uno dei nodi che credo dovremo affrontare con maggior forza se è vero che abbiamo 150 impianti sportivi comunali e se è vero che all'interno delle gestioni dei nostri impianti sportivi che ricordo, sono affidati ai quartieri per quasi l’80%, noi abbiamo nel regolamento di affidamento degli spazi a tutte queste società sportive, quello che meglio dobbiamo fare è proprio far sì che l'accessibilità a questi impianti sia garantita davvero a tutti. Penso ad esempio alle famiglie che hanno maggiori difficoltà economiche, siano esse numerose o meno, penso alle famiglie che hanno disabili. Su questo noi stiamo lavorando e abbiamo già cominciato a fare diverse iniziative. È chiaro che per come è stato costruito negli anni il sistema dell’assegnazione della gestione degli spazi sportivi dei quartieri, si è andata a promuovere la grande aggregazione di gestori per putnare a una maggiore efficienza economica, che non sta sempre allo stesso punto di equilibrio di quello che invece è un bisogno sociale della città. Questo credo che sia uno dei temi principali dovremo affrontare nei prossimi mesi prossimi e anni insieme ovviamente alla manutenzione degli impianti. La manutenzione ha avuto alcune emergenze, le ultime grandinate hanno di fatto costretto l'amministrazione a chiudere quasi cinque impianti sportivi, la grandine grande come una palla da baseball è entrata nei tetti di cinque impianti sportivi e in alcuni casi ha anche forato i campi da gioco e quindi siamo dovuti intervenire, dopo avere riparato tutte le scuole, abbiamo dovuto attendere ovviamente tutti gli interventi di manutenzione sulle scuole, che erano prioritari per la riapertura, siamo dovuti intervenire e stiamo intervenendo ancora su questi impianti sportivi. Nel Barca, nel Pertini, che sono impianti sportivi grandi, dove giocano migliaia di ragazzi e di atleti. Lo facciamo con un investimento urgente che abbiamo messo nel piano.
Oltre a una strategia complessiva, dobbiamo intervenire anche su quelli che sono i problemi e gli imprevisti quotidiani. La chiusura del CRB si è andata a inserire in questo quadro. Sul CRB vorrei dire alcune cose, innanzitutto che in questi due anni senza l'intervento dell'Amministrazione il CRB non sarebbe rimasto aperto e senza intervento dell'Amministrazione il CRB da club privato per pochi adepti, non sarebbe diventato un luogo pubblico aperto a tutta la cittadinanza. Prima dell'intervento nostro di interlocuzione con i privati, avvenuto tre anni fa ormai, quello era un luogo frequentato solo dai soci ed era un luogo negli anni ‘80 che è stato acquistato e costruito per i soci e i clienti della Carisbo, di una banca. Poi certo c’era una convenzione che permetteva di entrare in alcune fasce orarie ai cittadini, ma vi assicuro che per quanto preziosa la convenzione i cittadini che entravano erano pochi, limitati rispetto ai numeri che abbiamo avuto in questi due anni. Quindi vorrei che fosse dato atto all’Amministrazione di avere gestito tre anni fa la questione che si era aperta nel dialogo attorno allo stadio, voglio ricordare, per portare a casa un risultato di maggior interesse generale per tutti, cioè che si potesse entrare senza essere dei soci, che si potessero portare li delle attività sportive importanti, e che il numero di atleti che potessero frequentare un importante infrastruttura diventasse alto e infatti siamo arrivati quasi a 3000 persone che frequentano le palestre. Allora il ragionamento del CRB era stato proposto dentro un ragionamento strategico rispetto all’infrastrutturazione dello stadio e dei Prati di Caprara, era all'interno di quella discussione e noi abbiamo sempre avuto una posizione al tempo molto chiara, parliamo di un progetto di città dello sport e all'interno di quel quadro ragioniamo su interventi che è possibile fare o che vogliamo fare. E abbiamo atteso il progetto dello stadio proprio per fare un ragionamento più compiuto. Ed è in attesa di quel ragionamento che la proprietà ha tenuto aperto per due anni il CRB, non solo ai soci in via esclusiva, ma a tutti. Vorrei che questo passaggio politico di gestione della vicenda fosse preso con consapevolezza, se non avessimo gestito in questo modo, con questo tipo di interlocuzione il CRB sarebbe chiuso da due anni. Ora a che punto siamo, intanto i percorsi si sono divisi, il CRB non rientra più nella vicenda dello stadio, se non che il Bologna calcio è socio al 50% della società che ha avuto la proprietà del CRB, ma il Bologna calcio non ha inserito e non intende inserire quella struttura all’interno della proposta dello statio, questo ormai da tempo. Abbiamo tolto anche il tema Prati di Caprara e quindi noi affrontiamo il tema stadio in un modo assolutamente inedito. E vengo ad esempio ad alcuni dei punti, sia rispetto alle Olimpiadi, sia rispetto a come noi affrontiamo il tema stadio. La scelta nostra di fare un investimento anche pubblico sul patrimonio comunale deriva proprio dalla volontà di non portare avanti interventi speculativi. Abbiamo scelto, il sindaco ha fatto su questo un intervento molto chiaro, non inserire più lo stadio all'interno di una programmazione quadro sui Prati di Caprara proprio per non collegare l'investimento sui Prati di Caprara alla riqualificazione dello stadio. Dopo un lungo dibattito dove ognuno ha detto la sua, tanti hanno fatto delle battaglie e raccolto delle firme, alla fine l’Amministrazione ha fatto una scelta politica chiara, il sindaco ha detto siamo pronti a investire parte delle risorse che servono per la riqualificazione dello stadio e cercheremo un privato attraverso una procedura ad evidenza pubblica disponibile a cofinanziare questo intervento. È possibile farlo attraverso una proposta di concessione, il Bologna si è reso disponibile e siamo nella fase in cui il Bologna ha fatto vedere a noi un'ipotesi di lavoro che dovrà essere risottoposta alla Sovrintendenza e poi formalmente depositata. A procedura dello stadio partirà nel momento in cui il Bologna depositerà formalmente questa
proposta, con tanto di piano economico finanziario, partner, ok della Sovrintendenza, e da li partirà un cronoprogamma che ci farà arrivare, prima all’espressione della Giunta sull’interesse pubblico della proposta, ovviamente dovremo valutare ed eventualmente correggere e fare delle osservazioni, poi le procedure di evidenza pubblica e l’apertura dei cantieri e l’intervento. Questo dovrà avvenire con un'idea complessiva di quello che significa il progetto del nuovo stadio, quindi in termini di posti, di accesso e di logistica, di mobilità, di servizi che si potranno collocare all'interno, quindi penso proprio che il Consiglio comunale, il Quartiere e i cittadini saranno coinvolti in questa discussione, anche perché la scelta di mantenere lo stato dove è ma anzi di ridurre la capienza e di inserire all'interno dello stadio servizi nuovi per la comunità credo sia un tema di grande interesse. Abbiamo deciso di investire risorse pubbliche perché quello è un un immobile pubblico, se il Bologna calcio fosse andato a fare uno stadio nuovo da un'altra parte, ci saremmo tenuti lo stadio, ma senza le risorse per poterlo riqualificare qualunque fosse stato il progetto futuro dello stadio e questo chiaramente era, dal punto di vista economico-patrimoniale, un problema molto più grande da gestire. Abbiamo fatto la scelta giusta, condivisa da tanti, anche da molte parti dell'opposizione, e credo che sia la cifra di come noi potremo affrontare anche appuntamenti obiettivi come quello delle Olimpiadi, sul quale per ora c'è quello che avete letto sui giornali, molto chiaramente. Il sindaco Nardella ha contattato il nostro, con la Regione Emilia-Romagna e Toscana e c'è questa ipotesi che ovviamente va approfondita, bisogna fare un comitato, un'analisi dei costi e di quello che si deve fare, ma da subito sono state dette due cose, innanzitutto che noi intendiamo giocarci questa partita, valutare se abbiamo le caratteristiche, come sistema territoriale, non come singole città. A noi interessa innanzitutto valorizzare attraverso questa idea che per ora è una suggestione, l'alleanza con Firenze perché siamo le uniche due città metropolitane confinanti, perché abbiamo in mezzo l'Appennino, uno dei parchi più belli del nostro paese, perché stiamo già lavorando su questo fronte dal punto di vista culturale e turistico, perché di mezzo c'è l'alta velocità e perché l'Emilia-Romagna e la Toscana complessivamente hanno sistema di infrastrutture e di città satellite possono ospitare grandi eventi. È chiaro che oggi non saremmo in grado di ospitare le Olimpiadi, né noi né Firenze, occorrerebbero investimenti ma devono essere investimenti destinati a lasciare queste due comunità un’idea di futuro che non può essere certamente quello della cementificazione, deve essere quello di un intervento per dotare le nostre comunità di infrastrutture sportive e di quella capacità di accogliere che già oggi stiamo cercando di esprimere. Noi non abbiamo la ricerca delle Olimpiadi del 2032 per speculazioni o cementificazione anche perché rendo noto che, salvo che, l’Alfa Wassermann non si inventi un altro tipo di medicina che noi oggi non conosciamo, non so quanti di noi nel 2032 svolgerà il ruolo che oggi svolge o sarà dentro questa istituzione. Quindi non è che noi pensiamo al 2032 in termini di mettere le mani sulla città, ho sentito anche questo dibattito. Noi potevamo fare come hanno fatto altre città, basta guardare le altre città d'Italia, che stanno cercando di fare degli stadi, tutti i progetti di stadi che si stanno cercando di fare sono dentro a delle operazioni urbanistiche, quindi speculative. Bologna è l'unica che sta cercando di fare uno stadio con una scelta d'investimento pubblico-privato di concessione, che è una cosa totalmente diversa. Questa è la nostra prospettiva e così dovrà essere anche sulle Olimpiadi, non vedo come fra Bologna e Firenze si possa ragionare su altro. Dico di più, credo che dobbiamo lavorare con le altre città della regione Emilia-Romagna e Toscana, guardate le Olimpiadi di Tokio, Tokio è grande quasi come la nostra
regione, ormai chi frequenta questo tipo di avvenimenti è interessato a delle infrastrutture veloci di collegamento, ma che ci sia un unico villaggio gigantesco dove si faccia tutto, sia per accogliere gli atleti sia per accogliere le infrastrutture sportive lo trovo davvero medioevale rispetto a un'idea di come noi possiamo avere un'idea di futuro del nostro territorio, senza rinunciare a ospitare grandi eventi.
Chiudo sul CRB dicendo che attualmente, per altro lo avevo già anticipato, stiamo facendo degli approfondimenti dal punto di vista tecnico-giuridico, ci saranno degli incontri tra i nostri rappresentanti sia dell'avvocatura che dell'urbanistica con i rappresentanti legali della proprietà del CRB. La questione riveste una certa complessità, innanzitutto perché sono emersi degli elementi di novità, anche a seguito di quello che il comitato ha richiesto all’Ausl, la distanza cimiteriale e leggi urbanistiche che la regolano. Elemento che non era mai stato portato alla nostra attenzione dal punto di vista delle leggi quando la discussione sul CRB è stata fatta tre anni fa, ma solo qualche mese fa. E in ogni caso ci sono posizioni differenti attorno a questa legge perché la proprietà la interpreta in un modo totalmente diverso da quello che noi stiamo dicendo e da quello che dice il comitato. In questo momento c'è una discrasia di interpretazione che dovremo capire come affrontare. Questo passaggio è molto importante perché chi ha investito sul CRB ha delle aspettative, noi dal punto di vista politico ne abbiamo delle altre, le ho espresse, ribadisco qui che a mio parere è un errore pensare che il futuro della città sia disegnato da dei supermercati e in particolare che un impianto sportivo debba essere superato per realizzare un supermercato, abbiamo già avuto altri esempi in città di questo e credo che non possiamo più permetterci di perdere altri sportivi, neanche di mezzo metro perché la domanda in città è molto alta e in particolare in quello spazio non possiamo certo permetterci di rinunciare al palazzetto dello sport, perché nelle ultime ipotesi anche di questo si è parlato. La proprietà ha già avanzato più volte una richiesta di autorizzazione per intervenire e l'Amministrazione in quest'ultimo anno per due volte ha negato questo tipo di richiesta con le proprie osservazioni. Le uniche volte in cui ci siamo espressi a partire dalla valutazione di una proposta progettuale, con un progetto non solo con una generica intenzione di intervenire, noi ci siamo espressi per due volte con un diniego. Ora dovremo affrontare quest'ultima novità e probabilmente saremo di fronte a dei contenziosi, salvo che non ci siano delle intese differenti. Credo abbia fatto bene il Consiglio comunale comunque a intervenire su questo argomento perché il Consiglio comunale in ogni caso sarà, qualora si volessero affrontare questi progetti con autorizzazioni e quant'altro, chiamato in causa e quindi il fatto che il Consiglio comunale si sia già espresso in maniera univoca su quello che pensa del CRB lo ritengo un fatto politicamente molto importante e per quanto mi riguarda assolutamente vincolante rispetto a quello che deve essere l'orientamento politico che noi dobbiamo intraprendere. Quello che ci tenevo a sottolineare è che oltre alla volontà politica ci sono gli aspetti giuridici, che giustamente il comitato per portare avanti le proprie stanze ha chiamato in causa e che chiaramente non si risolvono in questa sede, ma si risolvono nelle sedi proprie che sono ovviamente quelle giudiziarie e legali".
Domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito all’annoso problema legato al futuro dell’ex Cierrebi. Visto che il Sindaco Merola appoggia con forza la candidatura di Bologna e di Firenze per le olimpiadi del 2032 e sta già pensando alla costituzione di un comitato promotore per seguirne gli sviluppi. Visto altresì quanto denunciato dalle società sportive bolognesi che lamentano il fatto che molti bambini e giovani atleti, a causa della chiusura dell’ex Cierrebi, rimarranno senza una sede per proseguire l'attività sportiva. Pone la seguente domanda di attualità per aver una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sul tema. Per avere dalla Giunta aggiornamenti in merito al futuro dell'area ex Cierrebi e per conoscere la situazione ad oggi relativa alla struttura. Da ultimo chiede al Sindaco se non ritenga necessario prima risolvere l’annoso problema legato all’ex cierrebi permettendo ai bambini ed ai giovani atleti di utilizzare le strutture esistenti, poi progettare nuove strutture sportive in vista della candidatura alle olimpiadi".
Domanda della consigliera Scarano
"Alla luce degli articoli di stampa e delle ambizioni bolognesi relative ad una candidatura per le Olimpiadi 2032 e, al contempo, del pericoloso e dannoso stallo creatosi presso l'ex Cierrebi, chiedo al Sindaco ed alla Giunta se vi siano sviluppi sulle attività, seguite dalle Società Sportive sinora operative all'ex Cierrebi, che sono state interrotte; chiedo inoltre quale sia la coerenza tra un maggiore interesse agli impianti sportivi e alla valorizzazione delle attività e il silenzio/assenso su strutture che resteranno chiuse alla cittadinanza per chissà quanto tempo".
Domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli di stampa su Bologna che si candida ad ospitare le Olimpiadi, ma nel contempo bambini, giovani atleti e cittadini rischiano di non poter proseguire l’attività sportiva per la chiusura dell’ex Cierrebi. Pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica su quanto riportato e se intenda con questa sua proposta stimolare gli investimenti in campo sportivo".
Domanda della consigliera Clancy
"Viste le notizie circa la possibile candidatura di Bologna, con Firenze, per i giochi olimpici del 2032; vista la situazione non ottimale di molti impianti sportivi e la recente chiusura degli impianti sportivi del CSB (ex CIERREBI) e i conseguenti disagi per i molti cittadini e cittadine frequentatori degli impianti, nonché la forzata; viste le notizie relative all'avanzamento del progeto di ammodernamento dello Stadio Dall'Ara; chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione complessiva politico amministrativa sul tema dello sport in città e sulle priorità dell'Amministrazione in questa materia; quali siano i tempi della presentazione del progetto definitivo relativo allo Stadio e se la possibile candidatura di Bologna ad ospitare i giochi olimpici possa influire sul progetto; se vi siano stati ulteriori contatti con la proprietà dell'ex CIERREBI e quali azioni possa mettere in campo per salvaguardare le attività sportive praticate all'interno dell'area".
Risposta dell'assessore Lepore:
"Grazie consigliere per le domande che sono si su temi affini, ma anche molto diversi come prospettiva di ragionamento, quindi cercherò di rispondere con un quadro complessivo. Innanzitutto vorrei che si facesse una operazione verità su quello che è lo stato dello sport nella nostra città, Ci sono delle criticità puntuali, io stesso sono intervenuto in queste settimane anche prendendo posizione in maniera chiara rispetto ad esempio all’impianto sportivo del CRB. Non dobbiamo però, come a volte capita nella nostra città, fare si che i singoli problemi offuschino quello che è il valore complessivo della proposta sportiva della nostra città. Stiamo parlando per quanto riguarda soltanto la dotazione del Comune di Bologna di 150 impianti comunali. Un investimento in questo mandato di circa 21 milioni di euro fra nostre risorse, quelle regionali ed europee su questo ambito. Poi eventualmente l'investimento sullo stadio che è un extra che vedremo dopo come verrà sviluppato. Abbiamo definito questi investimenti con la condivisione di un piano strategico e abbiamo cercato di dispiegarle nel modo più veloce possibile dopo anni di mancanza di interventi strategici sull’infrastruttura sportiva della città, che è la più dotata a livello regionale perché siamo il comune capoluogo che possiede impianti comunali anche di valore nazionale e internazionale ai quali si affiancano impianti di natura privata o governativa come ad esempio il tirassegno del Terrapieno che è un luogo forse ai più sconosciuto, ma che in realtà sarebbe l'unica vera infrastruttura praticamente già pronta per ospitare le Olimpiadi, tra l’altro sulle quali il Coni prevede investimenti, se non ricordo male 3 milioni e mezzo di euro. Poi le strutture universitarie, tra l’altro una parte già sono state riqualificate, palestre di basket e non solo.
La dotazione sportiva di tutta la città è veramente ampia, e anche dai dati che noi abbiamo offerto c’è un punto di grande orgoglio che credo vada sottolineato, soprattutto per un ente come il nostro, cioè che circa il 90% dei ragazzi sotto i 18 anni svolge attività sportiva. E questo avviene non certo grazie solo all’offerta scolastica, l’offerta scolastica curriculare per lo sport è notoriamente limitata, ma soprattutto grazie all’ampio numero di associazioni sportive che offrono una miriade di corsi e di attività. Questo ci permette di essere in linea con il resto della regione e di essere invece sopra la media nazionale che è circa il 60%, a volte molto meno. Quindi l'Emilia-Romagna si conferma e Bologna come capoluogo si conferma un luogo dove l'attività sportiva è innanzitutto educazione alla cittadinanza, educazione motoria, ha un valore di prevenzione per quanto riguarda il tema della salute, è un tema fondamentale anche per alcune politiche che in questo mandato abbiamo incrementato, come penso tutto il tema della lotta alle discriminazione e ai temi dell'inclusione sociale. Stiamo investendo risorse pubbliche su questa infrastruttura proprio per questo motivo.
Ci sono stati dei ritardi in alcuni interventi, è vero, dovuti soprattutto alle questioni legate a come gli appalti in questo paese si sviluppano, a come noi riusciamo a mettere a terra le risorse che mettiamo nel piano investimenti, ma stiamo facendo questi interventi. Sottolineo il fatto che fra poco partirà la gara per l’assegnazione dei lavori all’Arcoveggio, l’impianto che abbiamo scelto all’interno del percorso del piano strategico come l'impianto da rimodernare per quanto riguarda l’atletica, è l'impianto dell’Arcoveggio che ospiterà dopo questo intervento la pista d'atletica outdoor e indoor della città di Bologna. È un impianto che potrà ospitare quelle competizioni di livello regionale e nazionale, certo non potrà ospitare una competizione olimpica, ma sarà una infrastruttura importante per quanto riguarda finalmente l’atletica agonistica, la pallavolo, la ritmica con il nuovo palazzetto che andremo a costruire, con un investimento che potremo fare insieme alla Regione Emilia-Romagna e vogliamo far partire i cantieri in questo di questo mandato.
Per quanto riguarda poi i risultati sportivi, Bologna è certamente una delle città, assieme a tutta la regione, che più è riuscita a ottenere dei risultati, sia a livello professionistico, non va affatto sottovalutato quanto, ad esempio, il Bologna calcio ha fatto in questi anni a livello sportivo, anche a livello giovanile per il futuro della squadra, sicuramente importante; lo stesso potremmo dire per Virtus e Fortitudo, ma se guardiamo l'ampio spettro delle attività sportive del territorio vediamo come ogni anno ci sono medaglie in tutti gli ambiti livello internazionale e nazionale, non passa giorno in cui io non riceva segnalazioni di atleti giovanissimi e non che hanno vinto dei titoli e hanno ormai l’abitudine di venire qui a Palazzo per essere premiati in qualche modo. La nostra giornata dello sporti ai giardini Margherita ha visto un momento di premiazione collettiva con ua partecipazione alla popolazione di oltre 10.000 persone. Quindi lo sport a Bologna è vivo e vegeto, funziona, ci sono tantissime attività sportive, è chiaro che nel momento in cui questo rappresenta un fenomeno sociale dove il 90% dei ragazzi frequentano le nostre strutture sportive e tantissimi sono entrati nell'ambito dello sport anche dal punto di vista del benessere e del weelness, penso a quante persone facciano la corsa, vadano nelle palestre private, è un fenomeno sociale ormai di massa che riguarda ormai tutti quanti, è chiaro che il livello di offerta e di qualità che noi dobbiamo mettere in campo è assolutamente da tenere al passo coi tempi, sia dal punto di vista delle infrastrutture, sia dal punto di vista delle tecnologie, nell'attenzione a quelle che sono le fasce più deboli. Questo è uno dei nodi che credo dovremo affrontare con maggior forza se è vero che abbiamo 150 impianti sportivi comunali e se è vero che all'interno delle gestioni dei nostri impianti sportivi che ricordo, sono affidati ai quartieri per quasi l’80%, noi abbiamo nel regolamento di affidamento degli spazi a tutte queste società sportive, quello che meglio dobbiamo fare è proprio far sì che l'accessibilità a questi impianti sia garantita davvero a tutti. Penso ad esempio alle famiglie che hanno maggiori difficoltà economiche, siano esse numerose o meno, penso alle famiglie che hanno disabili. Su questo noi stiamo lavorando e abbiamo già cominciato a fare diverse iniziative. È chiaro che per come è stato costruito negli anni il sistema dell’assegnazione della gestione degli spazi sportivi dei quartieri, si è andata a promuovere la grande aggregazione di gestori per putnare a una maggiore efficienza economica, che non sta sempre allo stesso punto di equilibrio di quello che invece è un bisogno sociale della città. Questo credo che sia uno dei temi principali dovremo affrontare nei prossimi mesi prossimi e anni insieme ovviamente alla manutenzione degli impianti. La manutenzione ha avuto alcune emergenze, le ultime grandinate hanno di fatto costretto l'amministrazione a chiudere quasi cinque impianti sportivi, la grandine grande come una palla da baseball è entrata nei tetti di cinque impianti sportivi e in alcuni casi ha anche forato i campi da gioco e quindi siamo dovuti intervenire, dopo avere riparato tutte le scuole, abbiamo dovuto attendere ovviamente tutti gli interventi di manutenzione sulle scuole, che erano prioritari per la riapertura, siamo dovuti intervenire e stiamo intervenendo ancora su questi impianti sportivi. Nel Barca, nel Pertini, che sono impianti sportivi grandi, dove giocano migliaia di ragazzi e di atleti. Lo facciamo con un investimento urgente che abbiamo messo nel piano.
Oltre a una strategia complessiva, dobbiamo intervenire anche su quelli che sono i problemi e gli imprevisti quotidiani. La chiusura del CRB si è andata a inserire in questo quadro. Sul CRB vorrei dire alcune cose, innanzitutto che in questi due anni senza l'intervento dell'Amministrazione il CRB non sarebbe rimasto aperto e senza intervento dell'Amministrazione il CRB da club privato per pochi adepti, non sarebbe diventato un luogo pubblico aperto a tutta la cittadinanza. Prima dell'intervento nostro di interlocuzione con i privati, avvenuto tre anni fa ormai, quello era un luogo frequentato solo dai soci ed era un luogo negli anni ‘80 che è stato acquistato e costruito per i soci e i clienti della Carisbo, di una banca. Poi certo c’era una convenzione che permetteva di entrare in alcune fasce orarie ai cittadini, ma vi assicuro che per quanto preziosa la convenzione i cittadini che entravano erano pochi, limitati rispetto ai numeri che abbiamo avuto in questi due anni. Quindi vorrei che fosse dato atto all’Amministrazione di avere gestito tre anni fa la questione che si era aperta nel dialogo attorno allo stadio, voglio ricordare, per portare a casa un risultato di maggior interesse generale per tutti, cioè che si potesse entrare senza essere dei soci, che si potessero portare li delle attività sportive importanti, e che il numero di atleti che potessero frequentare un importante infrastruttura diventasse alto e infatti siamo arrivati quasi a 3000 persone che frequentano le palestre. Allora il ragionamento del CRB era stato proposto dentro un ragionamento strategico rispetto all’infrastrutturazione dello stadio e dei Prati di Caprara, era all'interno di quella discussione e noi abbiamo sempre avuto una posizione al tempo molto chiara, parliamo di un progetto di città dello sport e all'interno di quel quadro ragioniamo su interventi che è possibile fare o che vogliamo fare. E abbiamo atteso il progetto dello stadio proprio per fare un ragionamento più compiuto. Ed è in attesa di quel ragionamento che la proprietà ha tenuto aperto per due anni il CRB, non solo ai soci in via esclusiva, ma a tutti. Vorrei che questo passaggio politico di gestione della vicenda fosse preso con consapevolezza, se non avessimo gestito in questo modo, con questo tipo di interlocuzione il CRB sarebbe chiuso da due anni. Ora a che punto siamo, intanto i percorsi si sono divisi, il CRB non rientra più nella vicenda dello stadio, se non che il Bologna calcio è socio al 50% della società che ha avuto la proprietà del CRB, ma il Bologna calcio non ha inserito e non intende inserire quella struttura all’interno della proposta dello statio, questo ormai da tempo. Abbiamo tolto anche il tema Prati di Caprara e quindi noi affrontiamo il tema stadio in un modo assolutamente inedito. E vengo ad esempio ad alcuni dei punti, sia rispetto alle Olimpiadi, sia rispetto a come noi affrontiamo il tema stadio. La scelta nostra di fare un investimento anche pubblico sul patrimonio comunale deriva proprio dalla volontà di non portare avanti interventi speculativi. Abbiamo scelto, il sindaco ha fatto su questo un intervento molto chiaro, non inserire più lo stadio all'interno di una programmazione quadro sui Prati di Caprara proprio per non collegare l'investimento sui Prati di Caprara alla riqualificazione dello stadio. Dopo un lungo dibattito dove ognuno ha detto la sua, tanti hanno fatto delle battaglie e raccolto delle firme, alla fine l’Amministrazione ha fatto una scelta politica chiara, il sindaco ha detto siamo pronti a investire parte delle risorse che servono per la riqualificazione dello stadio e cercheremo un privato attraverso una procedura ad evidenza pubblica disponibile a cofinanziare questo intervento. È possibile farlo attraverso una proposta di concessione, il Bologna si è reso disponibile e siamo nella fase in cui il Bologna ha fatto vedere a noi un'ipotesi di lavoro che dovrà essere risottoposta alla Sovrintendenza e poi formalmente depositata. A procedura dello stadio partirà nel momento in cui il Bologna depositerà formalmente questa
proposta, con tanto di piano economico finanziario, partner, ok della Sovrintendenza, e da li partirà un cronoprogamma che ci farà arrivare, prima all’espressione della Giunta sull’interesse pubblico della proposta, ovviamente dovremo valutare ed eventualmente correggere e fare delle osservazioni, poi le procedure di evidenza pubblica e l’apertura dei cantieri e l’intervento. Questo dovrà avvenire con un'idea complessiva di quello che significa il progetto del nuovo stadio, quindi in termini di posti, di accesso e di logistica, di mobilità, di servizi che si potranno collocare all'interno, quindi penso proprio che il Consiglio comunale, il Quartiere e i cittadini saranno coinvolti in questa discussione, anche perché la scelta di mantenere lo stato dove è ma anzi di ridurre la capienza e di inserire all'interno dello stadio servizi nuovi per la comunità credo sia un tema di grande interesse. Abbiamo deciso di investire risorse pubbliche perché quello è un un immobile pubblico, se il Bologna calcio fosse andato a fare uno stadio nuovo da un'altra parte, ci saremmo tenuti lo stadio, ma senza le risorse per poterlo riqualificare qualunque fosse stato il progetto futuro dello stadio e questo chiaramente era, dal punto di vista economico-patrimoniale, un problema molto più grande da gestire. Abbiamo fatto la scelta giusta, condivisa da tanti, anche da molte parti dell'opposizione, e credo che sia la cifra di come noi potremo affrontare anche appuntamenti obiettivi come quello delle Olimpiadi, sul quale per ora c'è quello che avete letto sui giornali, molto chiaramente. Il sindaco Nardella ha contattato il nostro, con la Regione Emilia-Romagna e Toscana e c'è questa ipotesi che ovviamente va approfondita, bisogna fare un comitato, un'analisi dei costi e di quello che si deve fare, ma da subito sono state dette due cose, innanzitutto che noi intendiamo giocarci questa partita, valutare se abbiamo le caratteristiche, come sistema territoriale, non come singole città. A noi interessa innanzitutto valorizzare attraverso questa idea che per ora è una suggestione, l'alleanza con Firenze perché siamo le uniche due città metropolitane confinanti, perché abbiamo in mezzo l'Appennino, uno dei parchi più belli del nostro paese, perché stiamo già lavorando su questo fronte dal punto di vista culturale e turistico, perché di mezzo c'è l'alta velocità e perché l'Emilia-Romagna e la Toscana complessivamente hanno sistema di infrastrutture e di città satellite possono ospitare grandi eventi. È chiaro che oggi non saremmo in grado di ospitare le Olimpiadi, né noi né Firenze, occorrerebbero investimenti ma devono essere investimenti destinati a lasciare queste due comunità un’idea di futuro che non può essere certamente quello della cementificazione, deve essere quello di un intervento per dotare le nostre comunità di infrastrutture sportive e di quella capacità di accogliere che già oggi stiamo cercando di esprimere. Noi non abbiamo la ricerca delle Olimpiadi del 2032 per speculazioni o cementificazione anche perché rendo noto che, salvo che, l’Alfa Wassermann non si inventi un altro tipo di medicina che noi oggi non conosciamo, non so quanti di noi nel 2032 svolgerà il ruolo che oggi svolge o sarà dentro questa istituzione. Quindi non è che noi pensiamo al 2032 in termini di mettere le mani sulla città, ho sentito anche questo dibattito. Noi potevamo fare come hanno fatto altre città, basta guardare le altre città d'Italia, che stanno cercando di fare degli stadi, tutti i progetti di stadi che si stanno cercando di fare sono dentro a delle operazioni urbanistiche, quindi speculative. Bologna è l'unica che sta cercando di fare uno stadio con una scelta d'investimento pubblico-privato di concessione, che è una cosa totalmente diversa. Questa è la nostra prospettiva e così dovrà essere anche sulle Olimpiadi, non vedo come fra Bologna e Firenze si possa ragionare su altro. Dico di più, credo che dobbiamo lavorare con le altre città della regione Emilia-Romagna e Toscana, guardate le Olimpiadi di Tokio, Tokio è grande quasi come la nostra
regione, ormai chi frequenta questo tipo di avvenimenti è interessato a delle infrastrutture veloci di collegamento, ma che ci sia un unico villaggio gigantesco dove si faccia tutto, sia per accogliere gli atleti sia per accogliere le infrastrutture sportive lo trovo davvero medioevale rispetto a un'idea di come noi possiamo avere un'idea di futuro del nostro territorio, senza rinunciare a ospitare grandi eventi.
Chiudo sul CRB dicendo che attualmente, per altro lo avevo già anticipato, stiamo facendo degli approfondimenti dal punto di vista tecnico-giuridico, ci saranno degli incontri tra i nostri rappresentanti sia dell'avvocatura che dell'urbanistica con i rappresentanti legali della proprietà del CRB. La questione riveste una certa complessità, innanzitutto perché sono emersi degli elementi di novità, anche a seguito di quello che il comitato ha richiesto all’Ausl, la distanza cimiteriale e leggi urbanistiche che la regolano. Elemento che non era mai stato portato alla nostra attenzione dal punto di vista delle leggi quando la discussione sul CRB è stata fatta tre anni fa, ma solo qualche mese fa. E in ogni caso ci sono posizioni differenti attorno a questa legge perché la proprietà la interpreta in un modo totalmente diverso da quello che noi stiamo dicendo e da quello che dice il comitato. In questo momento c'è una discrasia di interpretazione che dovremo capire come affrontare. Questo passaggio è molto importante perché chi ha investito sul CRB ha delle aspettative, noi dal punto di vista politico ne abbiamo delle altre, le ho espresse, ribadisco qui che a mio parere è un errore pensare che il futuro della città sia disegnato da dei supermercati e in particolare che un impianto sportivo debba essere superato per realizzare un supermercato, abbiamo già avuto altri esempi in città di questo e credo che non possiamo più permetterci di perdere altri sportivi, neanche di mezzo metro perché la domanda in città è molto alta e in particolare in quello spazio non possiamo certo permetterci di rinunciare al palazzetto dello sport, perché nelle ultime ipotesi anche di questo si è parlato. La proprietà ha già avanzato più volte una richiesta di autorizzazione per intervenire e l'Amministrazione in quest'ultimo anno per due volte ha negato questo tipo di richiesta con le proprie osservazioni. Le uniche volte in cui ci siamo espressi a partire dalla valutazione di una proposta progettuale, con un progetto non solo con una generica intenzione di intervenire, noi ci siamo espressi per due volte con un diniego. Ora dovremo affrontare quest'ultima novità e probabilmente saremo di fronte a dei contenziosi, salvo che non ci siano delle intese differenti. Credo abbia fatto bene il Consiglio comunale comunque a intervenire su questo argomento perché il Consiglio comunale in ogni caso sarà, qualora si volessero affrontare questi progetti con autorizzazioni e quant'altro, chiamato in causa e quindi il fatto che il Consiglio comunale si sia già espresso in maniera univoca su quello che pensa del CRB lo ritengo un fatto politicamente molto importante e per quanto mi riguarda assolutamente vincolante rispetto a quello che deve essere l'orientamento politico che noi dobbiamo intraprendere. Quello che ci tenevo a sottolineare è che oltre alla volontà politica ci sono gli aspetti giuridici, che giustamente il comitato per portare avanti le proprie stanze ha chiamato in causa e che chiaramente non si risolvono in questa sede, ma si risolvono nelle sedi proprie che sono ovviamente quelle giudiziarie e legali".