Question Time, chiarimenti su appalti opere pubbliche
L'assessore Davide Conte ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) su appalti opere pubbliche.Domanda del consigliere Piazza"Premesso che nella legge di bil...
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L'assessore Davide Conte ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) su appalti opere pubbliche.
Domanda del consigliere Piazza
"Premesso che nella legge di bilancio dello scorso dicembre - legge criticata coralmente dall'intero arco costituzionale da sinistra a destra - il Movimento 5 Stelle aveva stanziato 400 milioni di euro per far ripartire le opere pubbliche per i Comuni che ad oggi, dopo soli sei mesi, il 96% (sottolineo il 96%!) degli appalti e' gia' partito; che perfino il quotidiano Il Sole 24 ore, che è un quotidiano economico-finanziario italiano con sede a Milano, il più diffuso nel proprio settore e il quinto in assoluto nel Paese, di proprietà di Confindustria e edita dal Gruppo 24 ORE, società quotata alla Borsa valori, lo definisce 'un piccolo miracolo', considerando che normalmente per fare partire un appalto ci vogliono dai due agli otto anni, che grazie a questo piccolo miracolo in pochi mesi viene finalmente data la possibilita' di mettere in sicurezza scuole, rifare strade, ristrutturare edifici pubblici; che, grazie al ministro Fraccaro, è stato stanziato un ulteriore mezzo miliardo per i Comuni, da destinare a tutti i lavori di sostenibilita' ambientale: pannelli fotovoltaici, mezzi elettrici, edifici pubblici piu' efficienti dal punto di vista del riscaldamento; che quanto sopra si tradurrà naturalmente in più lavoro, meno burocrazia e sviluppo dei territori che per anni la politica aveva abbandonato; che sempre grazie al movimento 5 stelle sono stati fissati dei paletti e previsto il ritiro degli stanziamenti qualora le scadenze concordate non siano rispettata; che tutto quanto sopra elencato impedirà elargizioni a pioggia di danaro pubblico alle imprese amiche. Pone la seguente domanda d’attualità per avere dal Sindaco e la Giunta un parere politico amministrativo sui risultati sopra descritti e se ritenga che abbiano una ricaduta positiva sulla manutenzione pubblica in città".
Risposta dell'assessore Conte:
"Grazie consigliere Piazza, la domanda è interessante, non so quanto ammissibile al dibattito del Consiglio perché non ha competenza e impatto diretto sulla nostra città in nessun modo, ma effettivamente quello che emerge dall’articolo è un caso virtuoso di politiche e pubblica amministrazione che funziona. Il giudizio è positivo, come è sempre positivo su qualsiasi operazione orientata alla semplificazione. Quello che sta dietro questo intervento è un giudizio importante e complesso, ma in prima battuta se mi viene richiesto se siamo a favore di uno sblocco di 400 milioni di euro che ha permesso di fare partire una serie di microappalti in comuni, non di Bologna perché non ci tocca in nessun modo come provvedimento, la risposta è positiva, in un contesto in cui non guardiamo solo alla città di Bologna, ma sappiamo che per andare bene Bologna ha bisogno che vadano bene anche gli altri comuni, anche i più piccoli, su cui i microappalti in particolar modo hanno impatto positivo. Se andiamo a vedere lo spazio e al dimensione, parliamo di 400 milioni di euro che sono una risorsa significativa se la guardiamo a livello di bilancio di una famiglia, se lo guardiamo a livello di bilancio di territori è sicuramente una cifra significativa, ma il problema di questo Paese non sono lo sblocco di quei 400 milioni di euro, ma lo sblocco di un sistema di appalti che sostanzialmente è inchiodato.
Solo poche settimane fa sono usciti i dati dell’osservatorio Ance per quanto riguarda i lavori pubblici e quello che viene fuori è che l’84% delle opere pubbliche ferme risulta bloccato per il 43% per cause procedurali-amministrative, per il 36% per questioni finanziarie, per il 19% per decisioni politiche che non arrivano nei tempi. In un terzo dei casi si presenta più di una causa di blocco.
Il tema del codice degli appalti che viene sempre richiamato come elemento critico, nello specifico dei risultati dell’osservatorio dei costruttori e del Sole 24 Ore, riguarda il 9% delle opere pubbliche bloccate. Il tema dei lavori pubblici è importante, il nostro Paese ha bisogno di infrastrutture, ma guardiamo troppo spesso agli eventi, alla superficie delle questioni e non guardiamo al fatto che la nostra città e i nostri territori hanno bisogno di infrastrutture importanti che spesso sono bloccate per motivi non soltanto attinenti al codice degli appalti, ma a un insieme molto articolato di motivazioni. Quindi ben venga qualsiasi impegno di questo Governo attuale nella direzione della semplificazione, se funziona sui 400 milioni applichiamolo a 360 gradi su più fronti della nostra Amministrazione. La parola innovazione per la pubblica amministrazione oggi quello che rende anche la vita migliore anche della struttura comunale, dei professionisti e degli imprenditori. Non basta sbloccare 400 milioni di euro per trasformare il destino del nostro Paese, con lo spread così come è messo e con altre situazioni legate a scelte importanti dal punto di vista strategico e industriale da cui stiamo aspettando risposte da parecchi anni, però ovviamente il tema della semplificazione è sinonimo di innovazione e anche questo piccolo stanziamento di 400 milioni di euro è significativo.
Se vogliamo guardare quanto è stato duro liberare le risorse del Piano periferie, quanto sono rimaste bloccate, ovviamente questa è una piccola vittoria, ma non vorrei che fosse una vittoria di Pirro se non mettiamo a sistema un modello integrato di semplificazione e di implementazione, ma soprattutto di certezza, che è quello che i mercati ci stanno chiedendo. Ben più grave, oltre i 400 milioni di euro, a livello quotidiano è l’impatto di un Paese che non ha un indirizzo chiaro, che sta rispondendo in modo confuso a sfide che non sono sfide, l’incertezza del nostro Governo sta mettendo in crisi la situazione finanziaria del nostro Paese.
La parola semplificazione non è una parola magica, ma una parola operativa, come dimostra questo caso qui. La valutazione su qualsiasi azione orientata alla semplificazione è sempre positiva, ma non guardiamo il dito, guardiamo la luna, guardiamo il sistema degli appalti pubblici e delle infrastrutture che sostanzialmente è bloccato”.
Domanda del consigliere Piazza
"Premesso che nella legge di bilancio dello scorso dicembre - legge criticata coralmente dall'intero arco costituzionale da sinistra a destra - il Movimento 5 Stelle aveva stanziato 400 milioni di euro per far ripartire le opere pubbliche per i Comuni che ad oggi, dopo soli sei mesi, il 96% (sottolineo il 96%!) degli appalti e' gia' partito; che perfino il quotidiano Il Sole 24 ore, che è un quotidiano economico-finanziario italiano con sede a Milano, il più diffuso nel proprio settore e il quinto in assoluto nel Paese, di proprietà di Confindustria e edita dal Gruppo 24 ORE, società quotata alla Borsa valori, lo definisce 'un piccolo miracolo', considerando che normalmente per fare partire un appalto ci vogliono dai due agli otto anni, che grazie a questo piccolo miracolo in pochi mesi viene finalmente data la possibilita' di mettere in sicurezza scuole, rifare strade, ristrutturare edifici pubblici; che, grazie al ministro Fraccaro, è stato stanziato un ulteriore mezzo miliardo per i Comuni, da destinare a tutti i lavori di sostenibilita' ambientale: pannelli fotovoltaici, mezzi elettrici, edifici pubblici piu' efficienti dal punto di vista del riscaldamento; che quanto sopra si tradurrà naturalmente in più lavoro, meno burocrazia e sviluppo dei territori che per anni la politica aveva abbandonato; che sempre grazie al movimento 5 stelle sono stati fissati dei paletti e previsto il ritiro degli stanziamenti qualora le scadenze concordate non siano rispettata; che tutto quanto sopra elencato impedirà elargizioni a pioggia di danaro pubblico alle imprese amiche. Pone la seguente domanda d’attualità per avere dal Sindaco e la Giunta un parere politico amministrativo sui risultati sopra descritti e se ritenga che abbiano una ricaduta positiva sulla manutenzione pubblica in città".
Risposta dell'assessore Conte:
"Grazie consigliere Piazza, la domanda è interessante, non so quanto ammissibile al dibattito del Consiglio perché non ha competenza e impatto diretto sulla nostra città in nessun modo, ma effettivamente quello che emerge dall’articolo è un caso virtuoso di politiche e pubblica amministrazione che funziona. Il giudizio è positivo, come è sempre positivo su qualsiasi operazione orientata alla semplificazione. Quello che sta dietro questo intervento è un giudizio importante e complesso, ma in prima battuta se mi viene richiesto se siamo a favore di uno sblocco di 400 milioni di euro che ha permesso di fare partire una serie di microappalti in comuni, non di Bologna perché non ci tocca in nessun modo come provvedimento, la risposta è positiva, in un contesto in cui non guardiamo solo alla città di Bologna, ma sappiamo che per andare bene Bologna ha bisogno che vadano bene anche gli altri comuni, anche i più piccoli, su cui i microappalti in particolar modo hanno impatto positivo. Se andiamo a vedere lo spazio e al dimensione, parliamo di 400 milioni di euro che sono una risorsa significativa se la guardiamo a livello di bilancio di una famiglia, se lo guardiamo a livello di bilancio di territori è sicuramente una cifra significativa, ma il problema di questo Paese non sono lo sblocco di quei 400 milioni di euro, ma lo sblocco di un sistema di appalti che sostanzialmente è inchiodato.
Solo poche settimane fa sono usciti i dati dell’osservatorio Ance per quanto riguarda i lavori pubblici e quello che viene fuori è che l’84% delle opere pubbliche ferme risulta bloccato per il 43% per cause procedurali-amministrative, per il 36% per questioni finanziarie, per il 19% per decisioni politiche che non arrivano nei tempi. In un terzo dei casi si presenta più di una causa di blocco.
Il tema del codice degli appalti che viene sempre richiamato come elemento critico, nello specifico dei risultati dell’osservatorio dei costruttori e del Sole 24 Ore, riguarda il 9% delle opere pubbliche bloccate. Il tema dei lavori pubblici è importante, il nostro Paese ha bisogno di infrastrutture, ma guardiamo troppo spesso agli eventi, alla superficie delle questioni e non guardiamo al fatto che la nostra città e i nostri territori hanno bisogno di infrastrutture importanti che spesso sono bloccate per motivi non soltanto attinenti al codice degli appalti, ma a un insieme molto articolato di motivazioni. Quindi ben venga qualsiasi impegno di questo Governo attuale nella direzione della semplificazione, se funziona sui 400 milioni applichiamolo a 360 gradi su più fronti della nostra Amministrazione. La parola innovazione per la pubblica amministrazione oggi quello che rende anche la vita migliore anche della struttura comunale, dei professionisti e degli imprenditori. Non basta sbloccare 400 milioni di euro per trasformare il destino del nostro Paese, con lo spread così come è messo e con altre situazioni legate a scelte importanti dal punto di vista strategico e industriale da cui stiamo aspettando risposte da parecchi anni, però ovviamente il tema della semplificazione è sinonimo di innovazione e anche questo piccolo stanziamento di 400 milioni di euro è significativo.
Se vogliamo guardare quanto è stato duro liberare le risorse del Piano periferie, quanto sono rimaste bloccate, ovviamente questa è una piccola vittoria, ma non vorrei che fosse una vittoria di Pirro se non mettiamo a sistema un modello integrato di semplificazione e di implementazione, ma soprattutto di certezza, che è quello che i mercati ci stanno chiedendo. Ben più grave, oltre i 400 milioni di euro, a livello quotidiano è l’impatto di un Paese che non ha un indirizzo chiaro, che sta rispondendo in modo confuso a sfide che non sono sfide, l’incertezza del nostro Governo sta mettendo in crisi la situazione finanziaria del nostro Paese.
La parola semplificazione non è una parola magica, ma una parola operativa, come dimostra questo caso qui. La valutazione su qualsiasi azione orientata alla semplificazione è sempre positiva, ma non guardiamo il dito, guardiamo la luna, guardiamo il sistema degli appalti pubblici e delle infrastrutture che sostanzialmente è bloccato”.