Comunicati stampa

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Istruttoria pubblica sul disagio abitativo, l'intervento della consigliera Isabella Angiuli

Nel pomeriggio di oggi, nell'aula del Consiglio comunale di Palazzo d'Accursio, si tiene la seduta conclusiva dell'Istruttoria pubblica sul disagio abitativo. Di seguito l'intervento della consigliera Isabella Angiuli (Partito Democratico)."Ringrazio...

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Nel pomeriggio di oggi, nell'aula del Consiglio comunale di Palazzo d'Accursio, si tiene la seduta conclusiva dell'Istruttoria pubblica sul disagio abitativo. Di seguito l'intervento della consigliera Isabella Angiuli (Partito Democratico).

"Ringrazio chi ha indetto l’istruttoria, uno strumento di discussione democratica. Penso che in Italia non siano molti i comuni che utilizzano questo strumento e questo ci dice molto sulla qualità delle nostre istituzioni e anche sulla qualità della interlocuzione con i nostri cittadini. Voglio andare al nodo del problema perché non ho molto tempo e lascerò agli atti il testo completo dell’intervento.
L’Amministrazione sta delineando gli obiettivi dei prossimi anni. Un piano complessivo dell’abitare che è un mix di strumenti che vanno dalla nuova edilizia sociale, alla rigenerazione dell’esistente, al rafforzamento delle politiche di welfare (si legga contributo per l’affitto).
Se vogliamo essere innovativi nella gestione del problema, occorre far sì che l’innovazione permei tutto il ciclo, dalla progettazione delle politiche, alla definizione del mix degli strumenti, con particolare riferimento ai target di cittadini sui quali intervenire.
Chi ha bisogno di casa a Bologna? Diverse tipologie di soggetti: single, studenti, famiglie con minori, coppie, amici, giovani e anziani, con bisogni normali o speciali. Penso alle persone con disabilità e a chi è a rischio di emarginazione per ancora altri motivi.
Una democrazia avanzata come l’Italia, deve rispondere al diritto/bisogno primario di casa dei nostri cittadini e consentire l’accesso concreto a questo diritto.
Una volta analizzato il fabbisogno occorre rispondere a questo disagio.
Allora, esiste un’emergenza abitativa strutturale a Bologna? Io credo di no. Esiste un disagio abitativo? Io credo di sì. È un disagio in parte frizionale? Può essere.
Ci sono infatti periodi dell’anno in cui la pressione è maggiore. Settembre è uno di questi sicuramente in concomitanza con l’inizio dell’Università e l’arrivo delle matricole.
Gli attuali strumenti messi in campo sono sufficienti a rispondere a questo disagio? Non del tutto.
Alcuni spunti sono emersi nella discussione.
Concettualmente la casa pubblica non può diventare di proprietà di qualcuno. Vanno perseguiti gli abusi nel campo non solo della occupazione abusiva di alloggi ma anche di chi abusivamente la occupa e se ne garantisce l’occupazione per decine e decine di anni fornendo dati falsi. Il fenomeno naturalmente non riguarda solo Bologna.
Proprio perché l’emergenza è frizionale occorre aumentare i posti letto da utilizzare nei picchi e la cui destinazione d’uso possa essere multifunzionale.
L’Amministrazione comunale ha valutato che Bologna debba crescere ancora. Per sostenere questa crescita è necessario un nuovo piano di edilizia pubblica. Questo è condivisibile, ma ci vorrà del tempo.
Chi vive il disagio abitativo oggi non corrisponde certo a chi godrà di questa politica che dispiegherà i suoi effetti in futuro. Ci sono dunque persone, studenti e famiglie a cui occorre dare risposte oggi.
Pertanto le case si faranno, immagino, guardando con interesse ad un approccio di investimento pubblico / privato che ne garantisca la sostenibilità economica - ma nel frattempo occorre rispondere con strumenti di breve periodo, cosa che il Comune e Acer hanno iniziato a fare attraverso la Rigenerazione degli immobili e il sostegno al reddito. In questo ambito si potrebbe essere ancor più innovativi promuovendo progetti di rigenerazione temporanea di immobili dismessi che potrebbero diciamo tamponare situazioni di emergenza nel breve periodo; accordi con proprietari immobiliari che siano incentivati ad affittare il proprio immobile ad Acer che in un certo senso potrebbe svolgere un ruolo da property manager pubblico, garantendo una rendita al proprietario che potrebbe essere calmierata in forza di lavori di rigenerazione dell’immobile. Sono solo idee per consentire di rimettere in circolo appartamenti attualmente non idonei all’abitazione. Aumentare la dotazione finanziaria dei contributi per l’affitto. Tutelare i proprietari verso gli inquilini morosi. Perché è evidente a tutti che i proprietari di immobili non possono essere obbligati a dare in affitto i propri immobili.
Bologna è una città dove alcuni anni fa sono state aumentate le rendite catastali quindi i proprietari pagano le tasse in funzione di questa presunzione di valore, mentre invece l’abbiamo sentito ieri, al contrario il valore commerciale delle case è sceso! Cos’altro vogliamo chiedere a queste persone che contano sulla seconda casa di proprietà la loro pensione?
È per questo motivo che non posso condividere l’approccio di chi individua negli Host che affittano casa per uso turistico tramite le piattaforme il male assoluto. Perché per colpire le piattaforme (Booking.com ed Airbnb) che sfuggono voi finirete per colpire gli Host, che sono i vostri vicini di casa che hanno trovato il modo per integrare il proprio reddito oppure chi svolge questa attività di intermediazione in modo passatemi il termine, artigianale, pagando in entrambi i casi le relative tasse (ivi incluse quella di soggiorno e sui rifiuti - peraltro equiparandoli agli alberghi).
Siamo di fronte ad una forma di accoglienza turistica coerente con l’anima della nostra città e noi qui la stiamo demonizzando. Io proprio non vi capisco!
L’equivalenza tra Host e le piattaforme di intermediazione è sbagliata. Combattere gli host non equivale ad aiutare gli studenti nella ricerca della casa ed è altrettanto sbagliata l’equivalenza tra Host e speculatori che acquistano proprietà, concentrandola nelle proprie mani per poi influenzare il mercato.
Credo che non sarò mai d’accordo con chi pubblico o privato che sia, impedisca ad una persona di esprimere la propria libertà di iniziativa economica che al pari del diritto alla casa è inviolabile perché gli dà dignità di persona e di lavoratore".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:46
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