Istruttoria pubblica sul disagio abitativo, l'intervento del consigliere Marco Piazza
Nella mattinata di oggi, nell'aula del Consiglio comunale di Palazzo d'Accursio, si è tenuta la prima parte della seduta conclusiva dell'Istruttoria pubblica sul disagio abitativo. Di seguito, l'intervento del consigliere Marco Piazza (Movimen...
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Nella mattinata di oggi, nell'aula del Consiglio comunale di Palazzo d'Accursio, si è tenuta la prima parte della seduta conclusiva dell'Istruttoria pubblica sul disagio abitativo. Di seguito, l'intervento del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle).
"Grazie Presidente e grazie sinceramente a tutti coloro che hanno promosso e sostenuto questa istruttoria, importante momento di confronto sul disagio abitativo che a Bologna c’è ed è molto rilevante. Questo va detto chiaro quanto meno per replicare a chi invece vorrebbe far passare il messaggio che va tutto bene e il problema non esiste o non è particolarmente rilevante.
Il problema del disagio abitativo invece esiste ed è anche un problema primario perché, come ha detto il professor Bonaga, tocca un diritto fondamentale del vivente.
È importante anche perché l’abitare definisce l’identità della città e questa è una questione strategica che la politica cittadina deve affrontare. E personalmente io non voglio una città vetrina con un centro solo turistico. I turisti sono una risorsa, su questo sono d’accordo, ma va governata prima di seguire strade su cui Venezia e Firenze sono già troppo avanti.
La questione dell’abitare è articolata e coinvolge: case pubbliche, studentati, spazi vuoti, appartamenti sfitti, spazi da riqualificare.
In soli 5 minuti mi focalizzo in particolare sull’offerta dei privati che sono la realtà numericamente più rilevante (se il Comune gestisce 12 mila appartamenti, i privati sono attorno ai 60 mila).
È quindi fondamentale influenzare e saper indirizzare l’offerta dei privati perché è una componente rilevantissima per determinare la città che vogliamo. È necessario che chi decide, conosca bene la situazione del mercato e gli strumenti che si hanno a disposizione (tassazione, canoni concordati) e gli strumenti che servirebbero oggi.
Pochi anni fa c’è stato il picco di sfratti a Bologna: attorno al 2014 ci sono state migliaia di procedure di sfratto (1300 solo nel 2014). Questo vuol dire da una parte una tragedia per tante famiglie che si sono trovate purtroppo in mezzo alla strada spesso incolpevolmente.
Dall’altra migliaia di proprietari hanno imparato sulla loro pelle che non esistono tutele, che una procedura di sfratto dura oltre un anno con calvari e assurdità legali, con un costo tra i 15 e i 20 mila euro.
Questo ha fatto sì che migliaia di proprietari si siano bruciati, spaventati, e abbiano scelto di chiudere casa, di non affittare oppure di aumentare la richiesta di garanzie oppure ancora di cambiare la tipologia di affitto.
E in questo scenario arriva la crescita turistica. Che trova un terreno propizio anche per quello che era accaduto negli anni precedenti.
I turisti si sono imposti in tempi rapidi distogliendo appartamenti da chi storicamente, da oltre mille anni vive la città: le famiglie e gli studenti.
Se davvero si vuole direzionare l’offerta dei privati verso studenti e famiglie, oltre alla leva fiscale servono nuovo strumenti e l’associazione Local Pal li ha ben descritti.
Per esempio il fondo di garanzia sul modello di AMA (Agenzia Metropolitana per l'Affitto), esperienza fallita purtroppo ma di cui vanno salvate e riproposte con una nuova veste le buone idee che aveva introdotto.
La leva fiscale come l’IMU va usata bene e con chiarezza. Oggi c’è uno sgravio significativo, ma ogni anno è appeso a un filo e viene rinnovato di anno in anno. Va reso pluriennale comunicandolo in modo chiaro ai proprietari, altrimenti una misura che ogni anno è spot non serve a niente o non ha lo stesso effetto.
L’anno prossimo poi saranno rivisti i patti di canone concordato, sarà un momento importante e bisogna arrivarci avendo già pronti nuovi strumenti e leve fiscali per rendere appetibile per i proprietari optare per il canone concordato a studenti e famiglie piuttosto che al canone libero che, grazie alla grande domanda di oggi, permette di spuntare prezzi molto significativi. Ma il canone non è tutto per i proprietari, per questo è importante approntare anche strumenti di garanzia e sgravi fiscali per poter far funzionare il canone concordato che non a caso quest’anno ha visto una flessione".