Comunicati stampa

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Giornata Nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, seduta solenne del Consiglio comunale. L'intervento della consigliera di fiducia del Sindaco per la legalità Giulia Di Girolamo

Dopo l'intervento dello scrittore e sociologo Leonardo Palmisano, la consigliera di fiducia del Sindaco per la legalità Giulia Di Girolamo ha concluso la seduta solenne del Consiglio comunale in occasione della Giornata Nazionale della memoria...

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Dopo l'intervento dello scrittore e sociologo Leonardo Palmisano, la consigliera di fiducia del Sindaco per la legalità Giulia Di Girolamo ha concluso la seduta solenne del Consiglio comunale in occasione della Giornata Nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Di seguito il suo intervento.

"Grazie Presidente. Innanzitutto voglio ringraziare il Sindaco Virginio Merola e la Vice Sindaco Marilena Pillati per avermi permesso di concludere questa importante giornata, di memoria ma soprattutto di impegno.
Questo di oggi, che ci porta verso il 21 marzo, è un appuntamento importante per la nostra città e per il nostro Paese, un giorno in cui ricordiamo all'interno del nostro Consiglio comunale tutte le vittime innocenti delle mafie.
Non eroi, ma donne e uomini uccisi crudelmente perché hanno avuto il coraggio e la determinazione di non girarsi dall'altra parte e di ribellarsi a quelle logiche criminali che ci tolgono il futuro e inquinano con la loro prepotenza la nostra economia e i nostri territori.

Ricordare queste donne e questi uomini in questa giornata non vuol dire compiere un mero esercizio di memoria fine a se stesso, ma trasformare il loro ricordo in azioni concrete, ognuno nel proprio quotidiano, in impegno costante contro quei meccanismi di corruzione, intimidazione e violenza, basati sull'omertà e sul sovvertimento delle regole del vivere civile e democratico. Ed è proprio la corruzione il primo ostacolo che dobbiamo combattere, perché è proprio quel meccanismo basato sull'intreccio tra mafia, politica ed economia che costituisce e alimenta la forza e il potere delle organizzazioni criminali e mafiose, meccanismo che noi dobbiamo spezzare, come politici, amministratori e cittadini. Il processo Black Monkey prima e quello Aemilia poi, quest'ultimo ancora in corso (nei giorni scorsi sono emerse inoltre dalle indagini nuovi inquietanti sviluppi che hanno riguardato proprio il nostro territorio), sono la testimonianza più cruda e tangibile di come le mafie al nord, e nella nostra Regione, siano state capaci di infiltrarsi e radicarsi. Mafie che si sono trasformate in imprese, hanno tolto la maschera propria dei boss violenti e sanguinari, si sono messi giacca e cravatta e hanno iniziato ad investire risorse illegali in attività di grande rilievo economico per una regione come l'Emilia Romagna, creando dei forti cortocircuiti economici, sociali e culturali. Imperi criminali che si sono potuti realizzare grazie a quel meccanismo corruttivo e al potere del denaro che ha coinvolto amministratori e professionisti, quella cosiddetta zona grigia vitale per le organizzazioni criminali per poter agire e incrementare i loro profitti illeciti.

Tuttavia, in questo contesto, la nostra regione e il nostro territorio, hanno saputo reagire, delineando politiche di intervento e contrasto estremamente mirate.
Con la Legge 18/2016, ovvero “Testo Unico per la promozione della legalità e la valorizzazione della cittadinanza e dell'economia responsabile”, la Regione Emilia Romagna ha voluto dare una risposta concreta sia in termini di contrasto alla criminalità sia alle amministrazioni e le realtà attive su tutto il territorio per permettere loro di adottare misure ed interventi in grado di alimentare un circuito culturale virtuoso di promozione di quei valori che la legge mette in primo piano. Ed è grazie al contributo della Regione e del Comune di Bologna che nel 2017 e 2018 abbiamo potuto realizzare due importanti investimenti, che guardano al presente ma soprattutto al futuro: il primo, Educalè, rivolto ai nostri giovani, ragazze e ragazzi delle nostre scuole di ogni ordine e grado che sono stati
accompagnati in percorsi di sensibilizzazione e promozione della cultura della legalità grazie al supporto dell'area educazione e all'impegno delle associazioni attive su queste tematiche del nostro Comune. In questi due anni siamo riusciti a coinvolgere più di 1800 studenti, i quali hanno dimostrato come sempre un grande interesse e una grande sensibilità.

Il secondo investimento importante è stato fatto, come dicevo, sul presente: l'Osservatorio permanente per la Legalità e il contrasto alla criminalità organizzata ha ritenuto doveroso, a fronte del coinvolgimento dei professionisti negli affari delle mafie, come testimoniato dal processo Aemilia, organizzare come primo intervento un percorso di formazione rivolto ad amministratori locali, dipendenti comunali, commercialisti, avvocati e giornalisti, affrontando temi di rilevanza strategica quali la corruzione, il riciclaggio, la trasparenza, per poter approfondire non solo gli aspetti legislativi ma soprattutto per avviare un confronto concreto su strategie e buone prassi da mettere in atto per attuare una prevenzione sempre più capillare ed efficace. Un percorso che proseguirà anche quest'anno in un'ottica di diffusione delle informazioni, conoscenza e prevenzione dei fenomeni illegali e criminali, sempre con la preziosa collaborazione di Avviso Pubblico, di cui il nostro Comune è ente socio. In questo scenari il ruolo degli amministratori locali e della politica diventa fondamentale. È necessario rimettere al centro dell'agenda politica del nostro Paese la lotta alle mafie, ancora oggi molto spesso dimenticata o peggio, sottovalutata. In particolare, proprio in questa giornata, dove ricordiamo le vittime innocenti delle mafie, voglio manifestare la mia vicinanza a tutti quegli amministratori locali “sotto tiro”, minacciati con intimidazioni, ricatti o pressioni e che molto spesso vengono lasciati soli a combattere una difficile battaglia di difesa della nostra democrazia, da nord a sud della nostra Italia. A loro va la mia stima e il nostro incoraggiamento affinché trovino nella comunità politica tutta delle risposte chiare e concrete al loro impegno costante sui territori e alle loro difficoltà.

Il nostro obiettivo, quindi, è quello di salvaguardare la memoria, rispettare e far rispettare le nostre leggi e preservare il bene comune, che le mafie ci vogliono sottrarre. Dobbiamo difendere i valori della legalità, riscoprirci ogni giorno cittadini attivi e responsabili, difendere e perseguire una cultura della legalità fatta di impegno costante e concreto, ognuno nel proprio ambito, sia esso amministrativo, professionale e quotidiano. E la politica deve essere il primo baluardo attivo contro il dilagare di un sistema di valori contrari a quelli dello stato di diritto, che antepone la violenza e il malaffare all'etica e alla morale del buongoverno della nostra Regione e del nostro Paese.
Per questo dobbiamo entrare sempre di più nella logica di essere meno solitari in questa battaglia ed essere sempre più rete, solida e determinata, per affrontare tutti insieme questa sfida.

Infine, voglio ringraziare Leonardo Palmisano, per l'attenzione e l'impegno su temi quantomai difficili ma tangibili e pericolosi come quello del caporalato. Ringrazio gli insegnanti e le insegnanti presenti in sala che durante tutto l'anno dedicano parte delle loro ore ad approfondire questi temi, e ringrazio gli studenti presenti. Nei vostri confronti, e mi rivolgo a voi ragazzi, abbiamo una grande responsabilità, ovvero quella di darvi tutti gli strumenti necessari affinché possiate riconoscere e combattere i fenomeni mafiosi e possiate scegliere con coscienza e responsabilità da che parte stare, possiate costruire con più serenità e libertà il vostro futuro, consapevoli che le mafie si possono combattere soltanto stando tutti dalla stessa parte e percorrendo insieme la strada del rispetto delle regole e della giustizia sociale".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:44
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