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Consiglio comunale, seduta solenne per la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. L'intervento del vicepresidente Marco Piazza

Il Consiglio comunale si è riunito oggi in seduta solenne dedicata alla Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Di seguito l'intervento di apertura del vicepresidente Marco Piazza."Benvenuti a tutti, autorit&agrav...

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Il Consiglio comunale si è riunito oggi in seduta solenne dedicata alla Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Di seguito l'intervento di apertura del vicepresidente Marco Piazza.

"Benvenuti a tutti, autorità civili militari signori della giunta, colleghi consiglieri, a tutti i presenti e a tutti quelli che ci stanno seguendo online, do' il benvenuto a questo Consiglio Comunale solenne in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Ricorrenza celebrata oggi, 20 novembre, in tutto il mondo, ma particolarmente carica di significato per la nostra città che su queste tematiche ha avuto sempre molto da dire dimostrando grande lungimiranza.
Infatti, esattamente 50 anni fa, nel 1969, veniva aperto a Bologna il primo nido comunale italiano ponendo le basi per la creazione di un nuovo sistema di servizi per l’infanzia pensato non solo come sostegno ai genitori che lavoravano, ma soprattutto incentrato sullo sviluppo psicofisico del bambino.
Pochi giorni fa l’ex assessora di allora, Adriana Lodi, ha ricevuto il Nettuno d’Oro e il prossimo 3 dicembre l’Università di Bologna ha deciso di conferirle la laurea ad honorem in pedagogia proprio per aver contribuito ad avviare questo innovativo percorso che fece di Bologna un esempio nazionale ed internazionale.
A 50 anni dall’apertura del primo nido dunque, molto prima che la “Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia” di cui celebriamo oggi i trent’anni dall’approvazione, venisse sottoscritta.
Bologna da allora ha continuato ad essere terreno molto fertile per tutto quello che riguarda l’infanzia e l’adolescenza e lo testimonia l’altissimo numero di realtà che si occupano di queste tematiche offrendo numerosi servizi, percorsi, iniziative, eventi durante tutto l’anno, ma che culminano in questi giorni attorno al 20 novembre trasformando Bologna nella “città delle bambine e dei bambini”.
Oltre 100 iniziative dal 16 al 24 novembre quest'anno per riflettere sull’importanza della convenzione internazionale e dei diritti fondamentali che la compongono: il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione e al gioco, così come il diritto alla famiglia, alla protezione dalla violenza, alla non discriminazione e all’ascolto della loro opinione, solo per citare alcuni dei diritti contenuti nella carta.
Credo sia giusto da parte del Consiglio comunale di Bologna in quanto organo maggiormente rappresentativo della città, rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che hanno reso Bologna un riferimento internazionale in questo campo e a tutti coloro che ancora oggi si occupano con passione e competenza dei bambini e dei ragazzi.
Permettetemi - è impossibile citarli tutti ma almeno uno - vorrei citare Il Teatro Testoni Ragazzi, altro punto di eccellenza e di vanto per Bologna, da molti anni un esempio nel mondo per l’innovazione teatrale rivolta ai giovani, e a sua volta coinvolto in "Bologna città delle bambine e dei bambini".
Ma la celebrazione di oggi è ancor più significativa perché ricorre il 30ennale della firma della dichiarazione ONU. Quindi, come tutte le ricorrenze importanti, è un buon momento per fare il punto della situazione sullo stato di attuazione dei principi della carta; e se lo scorso anno, in questo consiglio solenne, ci siamo soffermati in particolare sull’adolescenza, oggi, ampliamo la visione per un bilancio generale della situazione.
All’inizio di quest’anno il Comitato dei Diritti del Fanciullo, o Comitato ONU, che istituzionalmente ha il compito di verificare i progressi compiuti dagli Stati aderenti nell’esecuzione degli obblighi previsti dalla convenzione, ha esaminato lo stato di attuazione della Convenzione in Italia.
Il Comitato ONU ha espresso apprezzamento per i progressi compiuti dal nostro Paese in termini di tutela dei diritti dell’infanzia ma ha anche però segnalato alcune criticità invitando a prendere «misure urgenti» per superare le disparità fra le regioni, riconoscendo questa disparità come una discriminazione. Il comitato, nella sua relazione, ribadisce la necessità di adottare una misura che dia risposta alla povertà dei bambini, garantendone l’accesso a servizi di qualità. La relazione dice anche molte altre cose di grandissima attualità, vi invito ad andarla a leggere, è in lingua inglese ma è facilmente comprensibile, perché offre davvero molti spunti di riflessione ma per brevità mi limito a citarvi solo queste considerazioni.
Per continuare questa analisi con uno sguardo più ampio, oggi abbiamo con noi, e le ringrazio, la Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Emilia Romagna, la dottoressa Clede Maria Garavini, psicologa psicoterapeuta, è stata giudice onorario del tribunale per i minorenni dell’Emilia Romagna fino al novembre 2016, ed è attualmente Presidente Comitato scientifico ASP Bologna, consigliere dell’Ordine degli Psicologi e Vicepresidente della Onlus “L'isola che c'è” che si occupa della prevenzione del maltrattamento e abuso all’infanzia, della violenza intra ed extrafamiliare, autrice e curatrice di diverse pubblicazioni sui temi dell’organizzazione dei servizi sociali e sanitari, della paternità, della maternità e dei disagi evolutivi, quindi la ringrazio perché ci porta la sua esperienza e il suo grande contributo a questa giornata.
E successivamente abbiamo l’onore di avere con noi la dottoressa Nicoletta Grassi, Presidente UNICEF Emilia Romagna. Come sapete l’UNICEF è tra le più significative realtà che si occupano di tutelare i bambini in tutto il mondo. Secondo l’UNICEF, ogni anno milioni di bambini sono vittime di violenze taciute. In ogni Paese, cultura e a ogni livello sociale i bambini subiscono varie forme di abuso, abbandono, sfruttamento e violenza. Gli abusi possono essere perpetrati nelle case, nelle scuole, nelle istituzioni, al lavoro, nelle comunità, durante i conflitti armati e i disastri naturali. In molti paesi, le punizioni corporali e gli abusi sessuali sono ancora pratiche di violenza contro i bambini legali e socialmente approvate. La violenza può assumere varie forme: sfruttamento e abuso, tratta, punizioni corporali umilianti, reclutamento nelle forze armate e pratiche tradizionali dannose (tra queste il matrimonio precoce e la mutilazione genitale). Crescere subendo violenza e abusi condiziona pesantemente lo sviluppo, la dignità e l’integrità fisica e psicologica di un bambino, che un domani a causa di questi problemi sarà con molta probabilità un adulto disturbato. La dottoressa Grassi pertanto dal suo punto di osservazione privilegiato, potrà fornire un prezioso contributo alle nostre riflessioni. Il Consiglio comunale in questa sua sessione solenne sarà conclusa dall'intervento della vicesindaco Marilena Pillati".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:46
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