Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy
Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica). "1 dicembre, Giornata mondiale contro l'AIDS. Ieri è stata la giornata mondiale contro l’Aids, come ogni anno il primo dicembre.Sicuramente ...
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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica).
"1 dicembre, Giornata mondiale contro l'AIDS.
Ieri è stata la giornata mondiale contro l’Aids, come ogni anno il primo dicembre.
Sicuramente è una giornata in cui si ricordano le persone morte di Aids, che dal 1981 ad oggi ha ucciso più di 30 milioni di persone nel mondo, ma è altrettanto importante ricordare come la giornata sia dedicata ad accrescere l’informazione, a sensibilizzare le comunità sulla necessità di promuovere forme di prevenzione e a combattere lo stigma legato alle persone che oggi vivono con il virus dell’hiv.
Ancora oggi sono circa 36 milioni le persone che a livello globale convivono con l’HIV, rendendola una delle più grandi questioni di sanità pubblica che la storia ricordi.
In Italia i dati di UNAIDS relativi al 2018 ci danno una stima di 130.000 persone che vivono con l’hiv, 90.000 uomini e 39.000 donne, sono 500 i bambini al di sotto dei 14 anni (dati UNAIDS).
E quindi è necessariamente una giornata in cui si ricorda anche la resilienza di questi combattenti, che lottano contro una malattia ma anche contro l’esclusione e lo stigma, mentre invece c’è stato un processo di progresso scientifico incredibile su questo tema.
Solo il mese scorso è stato scoperto un nuovo ceppo di HIV, l’HIV-1 gruppo M sottotipo L, molto raro e rilevabile dai test già attualmente in uso.
Ma dobbiamo ripeterlo a gran voce, oggi si vive con l’Hiv, oggi siamo arrivati anche al cosiddetto U=U (Undetectable=Untrasmissible) e all’evidenza scientifica dell’ultimo decennio, che ci dice che se una persona con Hiv segue regolarmente la terapia e ha una carica virale stabilmente non rilevabile, non trasmette il virus al partner.
Ed è importante ricordarlo perché viviamo ancora in una società in cui ci sono persone che pensano che il virus si trasmetta nell’aria, attraverso il contatto fisico, la saliva, le zanzare.
C’è chi pensa che l’hiv si possa contrarre solamente attraverso rapporti tra persone omosessuali, c’è chi crede che avere l’hiv sia una condanna a morte.
È importante ricordarlo perché a fronte di un miglioramento delle condizioni di vita generali delle persone che hanno l’hiv è purtroppo in crescita il numero di giovani che lo contraggono, anche a causa dell'assenza di campagne informative adeguate, o perché per effettuare i controlli sanitari bisogna avere il consenso dei genitori, portando molti ragazzi e ragazze a rinunciarvi.
È importante ricordarlo perché se la terapia retrovirale salva la vita a chi ha già l’hiv, l’informazione e la prevenzione sono fondamentali per evitarlo e naturalmente soluzioni preferibili sia per la tutela della salute sia in termini di risorse economiche.
Il tema della campagna del #WorldAIDSDay di quest'anno sono le "Comunità che fanno la differenza".
Il ruolo delle comunità è essenziale nel contrastare la disinformazione riguardo ad #aids e #hiv e nel sostegno alle persone che vivono con il virus.
Quest'anno la nostra Bologna onora più che degnamente sia la giornata che lo spirito di comunità che UNAIDS ha voluto ricordare in questo 1 Dicembre 2019, con la magnifica campagna di CHEAP che potete vedere sulle nostre strade.
E poi le tantissime iniziative, come il Plus Blq chekpoint di via San Carlo 42, dov’è possibile prenotare un test rapido e gratuito, o i test eseguiti sabato scorso nei sei distretti dell'Ausl di Bologna. E ancora la campagna informativa per il 1° dicembre di Plus con il supporto delle associazioni del B-side Pride, il varietà musicale “Rosso di sera” ideato da Komos - coro LGBT e Plus per l’occasione al Teatro Testoni, l’iniziativa al Centro delle Donne, U=U Positiv* ma non Infettiv*, uno spazio di risocializzazione di saperi e pratiche sulla salute insieme alla Consultoria transfemminista queer e alle artiviste dei Conigli Bianchi.
Abbiamo solamente 11 anni per raggiungere la missione che ci siamo dati come società di sconfiggere l’AIDS entro il 2030, attuando gli obiettivi dell’agenda dello sviluppo sostenibile. Facciamo la nostra parte.
Decostruiamo i molti stereotipi che ancora oggi sono legati ad #Aids e #Hiv, sosteniamo le cure e l’assistenza alle persone sieropositive, mettiamo a disposizione test HIV gratuiti, facciamo prevenzione e informazione, combattiamo lo stigma.
Insomma, facciamo la nostra parte".