Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo
Di seguito, l'intervento di inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo Misto).""Prati di Caprara messi a reddito.Ieri siamo venuti a conoscenza delle intenzioni del Presidente di Invimit, in quota lega, sul destino dei prati di Caprar...
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Di seguito, l'intervento di inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo Misto).
""Prati di Caprara messi a reddito.
Ieri siamo venuti a conoscenza delle intenzioni del Presidente di Invimit, in quota lega, sul destino dei prati di Caprara, attraverso un’intervista pubblicata dal Resto del Carlino. E precedentemente la Senatrice Borgonzoni si era già espressa sul destino dei Prati di Caprara. Purtroppo è sempre più evidente che per i politici è importante portare avanti tutte quelle azioni che producono soldi e introiti. Accade sempre più spesso che i cittadini votano un determinato partito perché concordano sulla sua linea politica e sulle parole espresse dai suoi rappresentati. Poi, però il determinato partito, una volta al governo, una volta conquistate le agognate poltrone, degli interessi del cittadino non gli interessa più nulla. La coerenza in politica è una rarità, anche se il santo patrono dei politici, Tommaso Moro, si è fatto tagliare la testa pur di non venire meno a un principio e per non prestarsi a un atto di sottomissione. E così Lega e Partito Democratico che prima non concordavano sul destino dei Prati di Caprara oggi la pensano esattamente allo stesso modo. La Lega fino a cinque mesi fa era contraria ad edificare ai Prati di Caprara, adesso arrivata al governo ha cambiato idea, in soli 5 mesi. E i Prati di Caprara ora rappresentano un’area qualsiasi da edificare e da vendere al miglior offerente, per introiettare danaro e basta! E la qualità della vita dei cittadini? E le richieste dei cittadini, l’attenzione che si è focalizzata sui Prati di Caprara da quando i bolognesi hanno imparato l’esistenza? Solo un mese fa tremila persone sono scese in piazza a difesa del bosco e la settimana prossima il Comitato Rigenerazione No Speculazione ha lanciato la seconda pulizia del bosco. Nell’intervista al Presidente di Invimit, non si fa nessun cenno all’istruttoria pubblica, e a quel piccolo passo avanti che si è fatto qui in Consiglio comunale, rispetto al POC. Anzi, rispunta l’idea dell’Outlet e della cittadella della moda. E purtroppo da parte degli amministratori bolognesi è calato il silenzio, nessuno è intervenuto per ricordare le decisioni prese, spero che il Sindaco, qualche consigliere si faccia sentire. Tutto tace anche sul versante rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. Sempre ieri, questa volta mi pare sulla Repubblica, si legge degli edifici abbandonati nel quartiere Navile. Si tratta di vecchie fabbriche e palazzi in disuso, che come ha riportato il presidente del quartiere Daniele Ara, con il ritorno dell’eroina quegli spazi vengono usati dagli spacciatori per incontrare i clienti. E spesso sono anche trasformati in discariche abusive. Le aree dismesse sono tantissime, la mappa redatta dall’architetto Rocchi di Coalizione civica è uno strumento a mio avviso molto importante per pianificare partendo da un’analisi della realtà urbana. C’è da sottolineare che dei 200 immobili individuati, il 41% risulta di proprietà pubblica. Sarebbe opportuno che il Governo, il Comune trovassero un modo per intervenire su questi spazi anche su quelli di proprietà privata, invece che costruire a discapito delle aree verdi. Si otterrebbero due risultati in un colpo solo: da una parte si riqualificherebbero parti di città oggi dimenticate e abbandonate e dall’altra si conserverebbero aree che sapientemente amministrate darebbero lustro alla città e benessere ai cittadini. Proprio l’altro giorno abbiamo visitato l’Oasi dei saperi, tutti abbiamo riconosciuto il grande valore di quest’area. Area salvata dal cemento grazie all’interessamento di un gruppo di cittadini. Si tratta dell’ex stazione provinciale di avicoltura che negli anni Novanta è stata acquisita da un costruttore con l’intento di edificare un certo numero di palazzi, abbattendo le strutture avicole e i numerosi alberi. I cittadini si sono impegnati per salvare l’area dal cemento e ci sono riusciti attraverso il vincolo ottenuto dalla Soprintendenza che ha posto le basi per la salvaguardia dell’area. Oggi è una oasi di pace e tranquillità, un laboratorio ambientale fruito dalle scuole e dai cittadini. Durante la visita non si riusciva a non fare il paragone con i Prati di Caprara. Anche i Prati di Caprara potrebbero diventare un’altra oasi dei saperi".