Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Federico Martelloni

Di seguito, l'intervento di inizio seduta del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica). "Iscrizione anagrafica richiedenti asilo.Colleghe e colleghi consiglieri, gentile assessora Susanna Zaccaria, caro Sindaco Virginio Merola, il 2 maggio...

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Di seguito, l'intervento di inizio seduta del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica).

"Iscrizione anagrafica richiedenti asilo.
Colleghe e colleghi consiglieri, gentile assessora Susanna Zaccaria, caro Sindaco Virginio Merola, il 2 maggio – come tutti e tutte sapete - è successa una cosa importante a Bologna.
Un’autorevolissima giudice del Tribunale di Bologna, che abbiamo più volte avuto il privilegio di ascoltare anche nel corso di diverse commissioni consiliari, ha accolto il ricorso presentato da due richiedenti asilo, la cui storia è stata riassunta dagli organi di stampa . Oggi due persone sono iscritte nel registro anagrafico di Bologna – alle stesse condizioni dei cittadini italiani, come dispone la normativa tutt’ora vigente (nella specie, l’art. 6, co. 7, d.lgs. 286/1998, secondo il quale le “iscrizioni e variazioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani”).
Non tornerò sulle loro storie, se non per rammentare che scuotono il cuore e la coscienza, essendo storie di fuga, di dolore e – alla fine – di desiderio di normalità. La normalità che passa dal riconoscimento della propria identità, della scelta – tutelata dal diritto interno e internazionale – di un luogo dove, con diritto, chedere asilo, eleggere la propria dimora abituale, inscrivere, in parte o in tutto, in via provvisoria o definitiva, la propria esistenza.
Se non è mia intenzione tornare su quelle storie, è invece necessario tornare su un ordine del giorno (N. 170/2019 - PG. N. 8293/2019) presentato nel primo consiglio di quest’anno, nella seduta del 7 gennaio 2019, poi discusso in commissione e, oggi, divenuto non più rinviabile
È un ODG che tutti conoscete, il cui contenuto è semplice: esso contiene un invito al Sindaco a predisporre gli atti amministrativi idonei a consentire l'iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo sulla base di un documento diverso dal permesso di soggiorno.
Perché presentammo, e oggi chiediamo di iscrivere ai lavori del Consiglio, quell’ordine del giorno?
Perché una legge di mera propaganda, ma non per questo innocua, la legge n. 132/2018, più nota come Decreto Sicurezza, ha apportato modificazioni alla condizione giuridica del richiedente il riconoscimento della protezione internazionale, tra le quali l’apparente – ma, ribadisco, soltanto apparente – preclusione all’iscrizione anagrafica1;
Preclusione per il (solo) richiedente asilo, tanto da suscitare immediate critiche, anche di carattere giuridico, poiché la novella – secondo molti – avrebbe escluso dal diritto fondamentale alla residenza anagrafica una specifica categoria di persone, in difetto di ragionevole motivazione che giustifichi il differente trattamento, con violazione dell’art. 3 Cost.
Badate: questa opinione è, tra di noi, largamente condivisa. Questo Consiglio – e il suo sindaco – ha, in più circostanze, stigmatizzato gli effetti della nuova normativa in tema di sicurezza ed immigrazione.
Fino al 2 maggio, tuttavia, c’era una sola primissima pronuncia. Ritenuta – purtroppo – dal Sindaco e dalla Giunta, ancora non sufficiente a fare un passo in più, battendo una strada che Coalizione civica aveva per tempo definito possibile e necessaria. Una strada che oggi diviene non solo possibile ma addirittura obbligata, per decisione del Tribunale civile di Bologna: quella dell’interpretazione costituzionalmente orientata della legge, suggerita e riassunta nell’ODG.
È vero che già questo Comune si è reso disponibile ad assicurare, in ogni caso, anche sulla base del mero domicilio, i servizi essenziali di carattere pubblico e privato, come peraltro avevamo chiesto in un altro coevo ODG. Ma gli operatori hanno segnalato le molte difficoltà incontrate nella prassi, a seguito della negazione dell’iscrizione anagrafica.
Sicché esistono ragioni di diritto e di fatto che impongono chiarezza e un pizzico di coraggio in più.
In primo luogo, anche il Tribunale ha osservato che “nel rispetto degli artt. 2 e 10 Costituzione, non può prevedersi una discriminazione nei confronti dei richiedenti asilo regolarmente soggiornanti che limiti il loro diritto all’iscrizione anagrafica”.
In secondo luogo, lo stesso giudice estensore delle ordinanze ha chiarito che nel caso della iscrizione ai registri anagrafici non si verte in tema di erogazione di prestazioni in favore del cittadino straniero bensì di una “mera ricognizione anagrafica, da cui però – come il Tribunale di Bologna ha riconosciuto – “dipende la possibilità di esercitare una molteplicità di diritti: eventuale iscrizione scolastica, sottoscrizione di un contratto di lavoro, accesso alle misure di politica attiva del lavoro ex art. 11, co. I lett c, D.lgs. n. 150/15, apertura di un conto corrente su cui il datore di lavoro possa versare il salario, ottenimento della patente di guida ex art. 118 bis I cds, determinazione valore ISEE per accedere a determinate prestazioni sociali, decorrenza dei termini sia per il rilascio del permesso per soggiornanti di lungo periodo (…) sia per l’ottenimento della cittadinanza italiana”.

Il Sindaco, pur condannato dal Tribunale, ha espresso soddisfazione per l’orientamento giudiziario sopra richiamato, senza fare opposizione all’ordinanza: bene!
Diversamente dalla grottesca rappresentazione che se ne è data, se acconsentirà all’iscrizione dei richiedenti asilo all’anagrafe di Bologna non sarà il Sindaco dei migranti invece che il sindaco degli italiani: sarà, semplicemente, il Sindaco della Costituzione invece che il Ministro della propaganda.
Quel che possiamo fare è esprimere un orientamento, come Consiglio comunale, che spinga in questa direzione.
Ve lo chiediamo con il cuore. E ve lo chiediamo con la testa.
Sono passati oramai quattro mesi. Approviamo, oggi, l’ODG che invita il Sindaco a procedere nel modo ritenuto più idoneo allo scopo affinché gli ufficiali di stato civile del Comune di Bologna consentano l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, ogniqualvolta emerga il relativo diritto dei medesimi sulla base di dichiarazioni, accertamenti o presentazione di documenti di riconoscimento diversi dal permesso di soggiorno.
Lo dobbiamo ai richiedenti asilo, lo dobbiamo alla fedeltà alla Carta costituzionale cui siamo vincolati e lo dobbiamo a noi stessi".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:45
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