Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo (Partito Democratico). "Una paranza di criminali sempre più giovaniParto dalla vicenda verificatasi lo scorso 9 maggio e già lo scorso mercoledì, tra...
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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo (Partito Democratico).
"Una paranza di criminali sempre più giovani
Parto dalla vicenda verificatasi lo scorso 9 maggio e già lo scorso mercoledì, tra le vie Genova, Istria e Faenza nel quartiere Savena. Una vicenda molto grave, in cui tre minorenni per la seconda volta hanno
provato a derubare un ragazzo disabile di 31 anni, affetto da problemi psichici ed in carico ad una casa famiglia, ragazzo che è stato immobilizzato dai tre, ma che fortunatamente questa volta è riuscito a
scappare ed allertare le forze dell'ordine accorse immediatamente sul posto e dopo qualche ricerca sono riuscite ad individuare tre dei 4 giovani aggressori, due dei quali sono stati trasferiti nel carcere minorile del Pratello. Tra 15 e 16 anni l'età dei piccoli aggressori, un segno tangibile di un problema oramai diventato di grande interesse pubblico e di grande allarme per tutti noi, visto anche il numero di denunce sempre più frequenti da parte dei cittadini di episodi di questo tipo.
Quello che è successo al quartiere Savena è un fatto, come ho detto, molto grave, non è il primo che si verifica in città (sono infatti 10 i casi di segnalazione da gennaio, alla procura dei minori per episodi di bullismo, minacce e violenze tra giovani coetanei) e che merita tutta la nostra attenzione, nonché un investimento sostanziale di risorse umane ed economiche in grado di fronteggiare questa deriva violenta dei giovani, sempre più esposti tramite la tv e i social ad un linguaggio violento e promotore di odio, che iniziano già all'età di 14 anni ad essere fautori di fattispecie di reati come le estorsioni a danno di loro coetanei. Ci troviamo di fronte, a mio avviso, ad una crisi di umanità e ad una emergenza educativa molto forte molto spesso legata all'uso irresponsabile dei social che sui giovani hanno un impatto fortissimo.
Come ha ribadito la criminologa Bolzan, intervenuta durante il dibattito su "Diritti, legalità e violenza di genere tra le nuove generazioni", abbiamo adolescenti sempre più connessi e sempre più isolati, alcuni
dei quali vivono già situazioni di disagio e marginalità molto gravi. Abbiamo quindi la grande necessità come istituzione di fare di più, di mettere ancora di più al centro della nostra azione amministrativa il
valore e l'importanza dell'educazione degli adolescenti, creare un rapporto ancora più stretto tra il mondo della scuola, le famiglie (un mondo che talvolta non è pienamente integrato con le attività svolte all'interno delle scuole) e il contesto esterno, l'educativa di strada per togliere dall'isolamento questi ragazzi, ricordando loro che come tutti i cittadini hanno dei diritti ma anche dei doveri, che fanno parte di una comunità, facendo comprendere loro la pericolosità di certe dinamiche violente, non a mero scopo punitivo, ma per ricostruire a partire da loro e insieme a loro il valore del vivere civile che in casi come quello sopra riportato viene meno. Il mondo della scuola, in particolare gli insegnanti, molto spesso si trovano soli a combattere quella fragilità e quel vuoto educativo, soprattutto in quelle scuole cosiddette di frontiera, dove c'è una più alta concentrazione di ragazzi e ragazze con problemi pregressi, anche derivanti da situazioni familiari molto complesse.
Attraverso il rafforzamento dei validi percorsi già in essere portati avanti dal Comune di Bologna, in stretta collaborazione con tutte le realtà associative del territorio e con i quartieri, dobbiamo porci come obiettivo primario quello di compiere una grande e faticosa opera di responsabilizzazione dei nostri giovani, offrendo loro una via d'uscita basata sul dialogo tra coetanei (uno strumento valido è in questo caso la Peer education, importantissima per ridurre le differenze tra gli adolescenti facendoli sentire protagonisti e responsabili delle proprie azioni), l'incontro di esperienze diverse, la conoscenza, l'informazione e
l'approfondimento di temi cruciali quali l'uso responsabile dei social e il rispetto dell'altro. Solo così, a mio avviso, riusciremo a rafforzare il ruolo e il valore dell'educazione, prima arma per sconfiggere questa spirale di violenza.
Anticipo che nei prossimi giorni formalizzerò una richiesta di udienza conoscitiva alla commissione competente per fare il punto non solo sui nostri servizi e percorsi in essere, manche per ascoltare quel mondo di operatori scolastici e non che quotidianamente si confrontano con queste difficili realtà".
"Notte bianca della legalità.
Sabato, in concomitanza con l'avvio del Giro D'Italia, il Tribunale di Bologna ha aperto le porte agli studenti e cittadini per promuovere una serie di incontri sui temi della legalità e della giustizia.
Un'iniziativa diffusa anche in altre città italiane, quali Bari, Napoli e Sassari, ed organizzata dalla giunta distrettuale dell'emilia romagna dell'ANM, e che ha visto la presenza, tra gli altri anche dell'assessora Zaccaria per il Comune di Bologna, del Presidente del Tribunale Francesco Caruso e del testimone di giustizia Gaetano Saffioti, sotto scorta dal 2002 per aver denunciato i suoi estortori.
Tra le visite guidate all'interno delle sale del tribunale e la proiezione del film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, si sono svolti importanti dibattiti finalizzati ad avvicinare i cittadini e studenti a tematiche importanti e complesse, come le droghe, la crisi si impresa e il sovra indebitamento (con un occhio particolare alla situazione del nostro territorio) e la presenza della criminalità organizzata nella nostra regione legata al tema dell'economia. Il filo rosso che ha legato le varie iniziative della giornata è stato l'approfondimento del valore e dell'importanza della promozione e diffusione della cultura della legalità, declinata nelle varie forme, come strumento fondamentale di contrasto a tutte le forme di illegalità e di ingiustizia e di salvaguardia e difesa della nostra costituzione e della nostra democrazia. Il coinvolgimento dei cittadini su questi temi è stato definito da più parti una necessità e un'importante mezzo di supporto alle attività del tribunale, rafforzando sempre di più l'idea che ognuno di noi, all'interno del proprio ruolo, dobbiamo essere sentinelle consapevoli, informate e responsabili per reprimere in primo luogo attraverso la cultura e la diffusione di buone prassi l'indifferenza e l'omertà che su determinate dinamiche prendono sempre più piede anche nella nostra regione e nella nostra città".