Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico). "Ius culturae: una legge di civiltà.È una legge, quella sul diritto alla cittadinanza per i figli nati da cittadini stranieri, che avvici...
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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).
"Ius culturae: una legge di civiltà.
È una legge, quella sul diritto alla cittadinanza per i figli nati da cittadini stranieri, che avvicinerebbe l’Italia ad altri paesi europei come Germania, Francia e Regno Unito.
Il dibattito sullo Ius culturae, ripreso con il nuovo Governo, è una priorità politica per il nostro Paese. A pagare il prezzo più alto, come sempre, rischiano di essere i più piccoli e i più deboli. È una legge di civiltà che riconosce diritti ma anche doveri e responsabilità a giovani che si sentono italiani e a cui noi, con ostacoli e cavilli, ogni giorno ricordiamo di non essere graditi.
A Bologna, sono oltre 8.000 i bambini nati sotto le Due Torri da genitori stranieri che potrebbero diventare “nuovi cittadini bolognesi” se la legge diventasse realtà. Sono compagni di banco dei nostri figli, ragazzi e ragazze che si sentono “italiani” e che frequentano le scuole della nostra città, ma che sui documenti continuano ad essere cittadini stranieri. Questi ragazzi vivono nello stesso contesto scolastico dei nostri giovani, parlano l’italiano, studiano la storia d’Italia, sono figli di cittadini stranieri regolari che lavorano e pagano le tasse in Italia.
È una legge che non riguarda solo il diritto di questi bambini, ma interessa anche la sicurezza del nostro Paese. Sono più di 700.000 giovani in Italia che rappresentano, insieme ai nostri figli, il futuro economico e sociale del nostro paese. Nessun approccio ideologico o buonismo di sorta, ma solo una decisione pragmatica che ci porta a cercare una soluzione alle nuove esigenze che la società ci pone davanti. Il riconoscimento a questi giovani della cittadinanza può agevolare un percorso di integrazione reale dove veder affermata l’idea di una comunità al contempo unica e plurale, in cui le diversità siano una ricchezza e non un problema, in cui il dialogo, il confronto, il rispetto dei diritti e dei doveri della Costituzione siano capisaldi.
Anche il Consiglio comunale di Bologna si è già espresso il 15 maggio 2017, approvando un mio Ordine del giorno: per la città di Bologna non ci sono differenze, chi nasce e/o cresce in Italia, è italiano.
Chiedo al Pd e al M5s di trovare i punti in comune della nuova legge, che non sarebbero la conquista dell’uno o altro partito, ma una conquista per il paese Italia.
Abbiamo bisogno della nuova legge per riconoscere diritti a giovani che stanno sopportando ogni giorno ingiustizie e discriminazioni, e che devono invece poter far parte a pieno titolo del paese e della città in cui sono nati e cresciuti. E dobbiamo dire che per noi non ci sono differenze".
"Terra Verde: a Bologna inaugura il parco artistico lungo la ciclabile.
Sabato è stata inaugurata la nuova pista ciclabile trasformata in “Parco Artistico”, lungo la ciclabile tra le vie Donato Creti e le Officine Minganti, grazie a 12 ragazzi dell'Associazione Terra Verde (www.associazioneterraverde.it). La “scuola-cantiere” di Terra Verde consente ai giovani in situazione di difficoltà di acquisire competenze in ambito edile e di manutenzione del verde, attraverso la costruzione di arredi urbani, per fare più bella la nostra città, Bologna.
Dal 2007, dopo gli interventi realizzati nel Parco di Villa Angeletti, nel Giardino Marinai d'Italia, al Parco della Frutta, è stata costruita anche un'arena al Parco Pasolini del Pilastro, includendo giovani in difficoltà. Si tratta di progetti di riqualificazione del territorio, grazie ad interventi di rilievo artistico-architettonico in grado di valorizzare sul piano estetico, funzionale, ludico le piazze ed i giardini della nostra città, anche attraverso proposte di progettazione partecipata per un ampio coinvolgimento della cittadinanza.
L’esperienza del progetto “Idee Verdi da CondiVivere” costituisce un riferimento culturale e operativo di un modello di sviluppo che consente di realizzare una città e contesti di vita più inclusivi, e comporta la necessità di educare a una società umanizzante, che sappia valorizzare le persone e le risorse della comunità, dal punto di vista sociale, culturale ed educativo".
"Quattordici anni senza Federico Aldrovandi.
La vita di Federico Aldrovandi si è fermata alle 6.04 del 25 settembre 2005, 14 anni fa. Aveva 18 anni e due mesi. Aveva un fratello, una mamma e un papà.
Quattordici anni fa, tornando a casa da un concerto come tanti suoi coetanei fanno spesso, trovò la morte nella sua città, Ferrara, per mano delle percosse che quattro agenti di polizia gli infersero. Dopo numerose omissioni, nel 2012 i quattro poliziotti che avevano fermato Federico sono stati condannati definitivamente a 3 anni e 6 mesi di reclusione per eccesso colposo in omicidio colposo. La giustizia ha fatto il suo corso, ma per il papà Lino: “Quegli agenti indossano assurdamente ancora una divisa, e sono ancora in servizio. Per me invece fino alla fine dei miei giorni sarà un ergastolo senza appello, con la sola speranza che ciò che è accaduto a Federico non accada mai più a nessun figlio".
Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato il 16 luglio 2018 un mio Ordine del giorno per intitolare un luogo pubblico della nostra città a Federico Aldrovandi, un luogo frequentato dai giovani. Un luogo che può rappresentare una risposta alla domanda che anche i ragazzi potranno farsi: chi era Federico Aldrovandi?
Il Comune di Bologna può (deve) intitolare un luogo pubblico della nostra città a Federico Aldrovandi. Credo sia una iniziativa importante per continuare a tutelare la memoria di Federico Aldrovandi, per ricordare e raccontare la verità. Lo si deve a Federico, alla sua memoria ormai divenuta simbolo e a tutti quelli che in Italia si battono quotidianamente contro ogni tipo di abuso".