Comunicati stampa

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Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani

Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico)."La morte di Regeni e il coraggio della verità.10 giugno 2019, Ferrara: la bandiera leghista sullo striscione di Giulio Regeni. 20 giugno 2019, T...

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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).

"La morte di Regeni e il coraggio della verità.
10 giugno 2019, Ferrara: la bandiera leghista sullo striscione di Giulio Regeni.
20 giugno 2019, Trieste: tolto lo striscione di Giulio Regeni dalla Regione per gli addobbi dell’under 21 di calcio.
22 giugno 2019, Sassuolo: rimosso lo striscione per Giulio Regeni "Troppo impolverato".
Era il 25 gennaio 2016, l'ultimo giorno di un giovane ricercatore italiano, ucciso e torturato in Egitto. Giulio Regeni aveva 28 anni ed era un dottorando dell’Università di Cambridge.
Nel mandato precedente il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un Ordine del giorno per sostenere la campagna di Amnesty International, per non permettere che l'omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato. Durante questo mandato il Comune ha esposto uno striscione per Giulio Regeni a Palazzo D’Accursio.
È importante continuare a chiedere con forza ai governi egiziano e italiano, e all’Unione Europea, di far luce sull’uccisione di Giulio Regeni. Le responsabilità per la morte di Giulio risalgono chiaramente ai capi dei servizi segreti egiziani e da qui fino ai vertici del governo.
A tutto questo oggi si aggiungono le vergognose iniziative di Ferrara, Sassuolo, e del governatore del Friuli di rimuovere lo striscione dal palazzo della Regione. Sono iniziative che offendono, e offende anche l’ipocrisia delle giustificazioni.
Nessuno ha mai usato la morte di Giulio Regeni per un significato politico. Giulio è un ragazzo italiano, figlio della regione Friuli, per il quale tutta l’Italia ha il dovere di continuare a chiedere la verità, anche se consapevoli delle enormi difficoltà. A distanza di tre anni e mezzo dall'omicidio in Egitto di Giulio Regeni, è importante continuare a sostenere la campagna di Amnesty International che chiede "Verità per Giulio Regeni". Non dobbiamo permettere che l'uccisione di Giulio finisca per essere dimenticata. Potremo fermarci solo davanti alla verità. Lo dobbiamo alla famiglia di Giulio, ai suoi amici e colleghi che da ogni parte del mondo chiedono verità. Lo dobbiamo a tutti noi e alla nostra dignità. Quello che è accaduto in questi giorni dimostra invece solo l’inadeguatezza e la povertà culturale di alcuni politici".

"Apriamo i porti: sosteniamo Sea Watch 3 e tutte le organizzazioni umanitarie di soccorso in mare.
Da troppi giorni la nave Sea watch 3 viene respinta fuori dalle acque territoriali italiane al largo di Lampedusa, con a bordo 43 migranti richiedenti asilo. Tra loro anche tre minori non accompagnati. Stiamo assistendo ancora una volta all’orrendo spettacolo dell’esibizione della forza contro i più deboli e indifesi, contro famiglie e persone che fuggono da condizioni di povertà o guerre. Anche l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha rivolto un appello agli Stati europei affinché avvenga quanto prima lo sbarco dei 43 migranti che da 12 giorni si trovano sulla Sea Wath 3. Il soccorso in mare è un obbligo, come anche la sicurezza delle persone soccorse. Nessun porto in Libia può essere considerato sicuro in questo momento e nessuna persona soccorsa nel Mar Mediterraneo dovrebbe essere riportata in quel Paese. Sono necessari sforzi per sviluppare un approccio regionale e europeo alla gestione del soccorso nel Mediterraneo, per assistere le persone in fuga da guerre, violenza e persecuzione.
Proprio in queste ore, la Corte di Strasburgo ha reso noto di aver ricevuto una richiesta di "misure provvisorie" da parte della Sea Watch 3 per chiedere all'Italia di consentire lo sbarco dei migranti. La Corte può chiedere all'Italia di adottare "misure urgenti" che "servono ad impedire serie e irrimediabili violazioni dei diritti umani".
Credo sia importante non restare indifferenti di fronte alla violenza di questo Governo, che piano piano rischia di cancellare i valori fondanti di giustizia e solidarietà della nostra Costituzione. Anche a Bologna possiamo unirci alle iniziative di solidarietà che in tutta Italia vengono organizzate perché si sblocchi la situazione che tiene in ostaggio l’equipaggio della Sea Watch3, le donne, uomini e bambini che hanno tratto in salvo. Anche Bologna non deve rassegnarsi alla disumanità. Abbiamo già dimostrato come sia possibile costruire una politica migratoria di accoglienza e solidarietà in grado di garantire sicurezza per tutti".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:45
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