Comunicati stampa

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Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani

Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico). "Chi nasce in Italia è italiano. Lo Ius Soli è una legge di civiltà che va fatta, soprattutto perché è rivolta alla ...

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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).

"Chi nasce in Italia è italiano.
Lo Ius Soli è una legge di civiltà che va fatta, soprattutto perché è rivolta alla parte più debole della nostra società: bambine e bambini che, pur essendo nati da genitori stranieri, si sentono italiani e frequentano le nostre scuole insieme ai nostri figli. È una legge che risponde alle nuove esigenze che la società ci pone davanti. Riconosciamo diritti ma anche responsabilità, diritti ma anche doveri che aiutano l'integrazione.
la cittadinanza è giusta e non può essere un premio che un Governo decide di riconoscere in modo arbitrario. Credo invece sia importante fare ogni sforzo per approvare la legge in Parlamento, una legge che consentirebbe di dare la cittadinanza italiana ai ragazzi nati in Italia, figli di cittadini come Ramy, il ragazzo del bus di San Donato Milanese che con coraggio ha permesso di salvare i propri compagni e insegnanti. Sono più di 800 mila in Italia. Il Governo e il Parlamento devono occuparsene, perché è in gioco è il futuro di tante ragazze e ragazzi nati in Italia. E credo che, anche su questo tema, sia importante il ruolo delle città: Bologna insieme a Milano, e tutte le città devono mobilitarsi per conferire le cittadinanze (anche simboliche) ai nostri piccoli e giovani concittadini, come Ramy".

"Una rete di città per il Global Compact.
Il giorno in cui i Sindaci di Bologna e Lampedusa promuovono un’azione comune per un’adesione delle città italiane al Global Compact per l’immigrazione, la Prefettura di Bologna ha pubblicato il bando per trasformare l’Hub regionale, luogo dove fare vera accoglienza per profughi e richiedenti asilo, in un grande centro (CAS, Centro di Accoglienza Straordinario) che potrebbe ospitare più 200 persone, una struttura che rischia di non permettere nessuna integrazione e autonomia possibile.
Bologna in questi anni ha costruito un progetto di accoglienza diffusa che garantisce diritti e umanità a chi ha bisogno di protezione. Un esempio per tutta Italia e per l’Europa, mentre i grandi centri, i CAS, non hanno mai funzionato e sono uno spreco di risorse pubbliche, oltre a non garantire le tutele sia per chi è ospite che per chi lavora.
https://www.bolognacares.it/
Credo quindi importante il lavoro del Sindaco per organizzare una “rete civica” e di città italiane e europee per l'integrazione delle persone migranti. Dalle città e da Bologna può partire una battaglia di civiltà, un esempio per dimostrare come sia possibile fare politiche e azioni concrete di accoglienza e di cittadinanza per tutti. Un idea di città inclusiva, in grado di promuovere responsabilità diffusa e partecipazione: patti di collaborazione tra città con l’obiettivo di sviluppare rapporti economici, commerciali e culturali. E canali di immigrazione legali, ordinati e sicuri, secondo i principi del Global Compact per l’immigrazione.
https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2018/12/06/global-compact-migrazione".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:44
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