Comunicati stampa

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Sessione europea del Consiglio comunale in occasione della Festa dell’Europa, l'intervento della presidente Guidone

Questa mattina, a Palazzo d'Accursio, il Consiglio comunale di Bologna si è riunito in Sessione europea in occasione della Festa dell’Europa. La seduta è stata aperta dalla presidente Luisa Guidone, di seguito il suo intervento:"B...

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Questa mattina, a Palazzo d'Accursio, il Consiglio comunale di Bologna si è riunito in Sessione europea in occasione della Festa dell’Europa. La seduta è stata aperta dalla presidente Luisa Guidone, di seguito il suo intervento:

"Buongiorno a tutti. Signor Sindaco, colleghi Consiglieri, colleghi di Giunta, Autorità civili, militari e religiose, gentili ospiti, allievi del Conservatorio Giovan Battista Martini di Bologna, cittadini presenti.
Oggi è convocata la Sessione europea del Consiglio comunale di Bologna, una Sessione straordinaria importante perché ci consente di celebrare un appuntamento al quale non siamo disposti a rinunciare :la Festa dell'Europa, una Festa che celebra pace e unità nel vecchio continente.
La data è l'anniversario della storica dichiarazione di Schuman. In occasione di un discorso a Parigi, nel 1950, l'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman ha esposto la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l'Europa, che, se applicata, avrebbe reso anche solo lontanamente impensabile una guerra tra le nazioni europee.
La sua ambizione era quella di creare un'istituzione europea che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell'acciaio. Il trattato che dava corpo e gambe a queste idee arrivò appena un anno dopo. La proposta di Schuman è considerata l'atto di nascita di quella che oggi è l'Unione europea.
Il 9 maggio, e quindi l'omaggio a Schuman, arrivò nel 1985 quando i capi di Stato e di governo, riuniti a Milano, decisero di dedicare questo giorno alla Festa dell'Europa: una giornata di informazione, orientamento e discussione sulle tematiche dell’UE, con attività di particolare contenuto culturale ed educativo.
La comunità europea nel 2018 si presenta come un grande territorio ricco di cultura e di storia, ma se si va al di là della cartina geografica è facile vedere come l'Europa sia molto di più, ovvero innanzitutto un luogo di pace e di democrazia, di diritti, di servizi. un risultato importantissimo da non dare affatto per scontato, perché è sufficienti guardare subito al di fuori dei nostri confini per vedere che intorno a noi non c'è nulla di tutto questo: ciò che ci identifica come popolo, che ci distingue ad esempio dagli Stati Uniti o dalla Russia è prima di tutto la pluralità, il connubio di tutti questi elementi, un connubio che fa si che il concetto di Europa sia molto più radicato ed esteso di quanto non lo siano le sue stesse direttive o le sue istituzioni. Ebbene oggi l'architettura istituzionale sulla quale tutto questo appoggia, all'interno della quale tutti questi valori hanno potuto prosperare e radicarsi negli ultimi decenni, tutto questo è entrato in crisi, ed il momento, credo più doloroso o comunque sicuramente tra i più dolorosi per tutti noi paesi membri è stata senza dubbio la Brexit, perché in quel momento si è purtroppo concretizzata una frattura, una frattura definitiva in un'Europa già duramente provata dalla Grecia, dai muri alzati, dalle divisioni in politica estera, dalle difficoltà economiche, dalla incapacità di gestire in modo condiviso i flussi migratori ecc.
Quindi adesso si tratta di rilanciare la nostra Europa, attraverso la riaffermazione della nostra idea di Europa, una comunità libera democratica e forte, con una politica estera comune, con istituzioni più vicine e soprattutto con una politica tra gli stati membri più collaborativa e di visione: visione e proiezione verso il futuro, una politica non asservita alle logiche economiche sempre più inafferrabili e volubili ma al contrario attenta alla concretezza dei bisogni delle comunità che la compongono. In questo senso l'Italia ha dato in passato ma può e deve ancora dare un importante contributo, grazie ad esempio anche figure di altissimo livello istituzionale come Mario Draghi alla guida della BCE.
Volendo approfondire il tema dell'architettura istituzionale della comunità europea entriamo subito in un terreno complesso quanto affascinante: il ruolo del Parlamento europeo ad esempio, così profondamente diverso da quello di qualsiasi altro parlamento, ovvero un'istituzione che rappresenta i cittadini ma che non detiene l'esclusività ne' della rappresentanza democratica ne' del potere legislativo che deve condividere con il Consiglio europeo che rappresenta, a sua volta, gli stati membri; e poi la Commissione che rappresenta l'Unione europea nella sua interezza, il braccio esecutivo politicamente indipendente dell'Unione che però è anche l'unico organo cui compete di redigere le proposte di nuovi atti legislativi europei. Dunque con lo scopo di entrare dentro questa architettura istituzionale complessa.
Abbiamo quindi deciso quest'anno di invitare due rappresentanti di ciò che la grande idea di Robert Schuman è diventata oggi, due bolognesi che ci rendono orgogliosi e che siamo onorati di ospitare in una simile occasione: dottor Stefano Manservisi, già Capo di Gabinetto dell'ex Presidente della Commissione Europea, il professor Romano Prodi e attualmente Direttore Generale della direzione generale della Cooperazione internazionale e dello sviluppo, ovvero il servizio della Commissione responsabile della politica dell'UE per lo sviluppo e gli aiuti internazionali. Fra gli incarichi della DEVCO rientrano la cooperazione internazionale allo sviluppo, l'adattamento alle esigenze in evoluzione dei paesi partner e la stretta collaborazione con la direzione generale della Politica di vicinato e dei negoziati di allargamento, così come con altri servizi della Commissione.
Professoressa Lucia Serena Rossi, Professoressa ordinaria di Diritto dell'Unione Europea presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna, che di recente è stata nominata giudice della Corte di giustizia dell'Unione Europea, che entrerà in carica ufficialmente a ottobre 2018. La docente Unibo, che è anche Coordinatrice del Corso di Dottorato in Diritto europeo, sarà la prima donna italiana bolognese a ricoprire questo importante e prestigioso incarico. Una nomina che è anche un importante riconoscimento per Bologna e l'Alma Mater, università della quale il comune di Bologna non può che essere una volta di più orgoglioso, anche proprio rispetto al contributo che l'alma mater conferisce alla città nei processi di internazionalizzazione che la attraversano, come abbiamo testimoniato in quest'aula durante la sessione europea 2017 dedicata proprio al contributo dell'Università in tal senso in particolare rispetto al programma Erasmus.
In ultimo non possiamo oggi, in questa giornata di Festa, omettere di ricordare chi in questa stessa triste giornata del 1978 perse la vita per mano delle brigate Rosse: Aldo Moro, ed in questa giornata intendo omaggiarlo citando le sue parole rispetto al processo di costruzione dell'Unione europea che avveniva in quegli anni "l'Europa è innanzitutto un fenomeno culturale, fondato sui valori senza i quali non si costruisce un'Europa capace di guardare al suo avvenire e di assolvere alla sua grande missione nel mondo.
Quindi un progetto da un lato in grado di abbattere le residue «diffidenze e rivalità» fra i popoli delle nazioni coinvolte, causa di due guerre mondiali; dall'altro restare «aperta a tutti i popoli europei che si ispirano alla stessa concezione della vita politica e che intendano aderirvi». E subito dopo, chiedendo retoricamente se una simile opera potesse essere considerata «dannosa a qualcuno», aggiungeva: «La risposta è: no. Essa non è diretta, e non sarà diretta, contro alcun popolo, bensì contro la guerra, il peso degli armamenti, la fame e il sottosviluppo, contro l'iniquità, contro tutto ciò che è suscettibile di impedire i contatti liberi e fecondi fra tutti gli uomini».
Visto che oggi ricorre anche la Giornata per il ricordo delle vittime del terrorismo e delle stragi , invito il Consiglio ad osservare un minuto di silenzio in memoria di Aldo Moro ,di Marco Biagi, e di tutte di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.
Concluderà i lavori il sindaco Virginio Merola. A seguire gli allievi del Conservatorio G.B Martini, che ringraziamo, eseguiranno l’Inno di Mameli, e l’Inno alla Gioia, un Inno che siamo contenti possa oggi risuonare da questo Palazzo".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:41
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