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Ricordo di Enzo Biagi nel decennale della scomparsa, l’intervento della figlia Bice

Oggi pomeriggio, nell’aula del Consiglio comunale a Palazzo d’Accursio, il Comune di Bologna ha ricordato Enzo Biagi nel decimo anniversario della scomparsa. Di seguito l’intervento della figlia Bice Biagi."Ringrazio tutti voi per q...

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Oggi pomeriggio, nell’aula del Consiglio comunale a Palazzo d’Accursio, il Comune di Bologna ha ricordato Enzo Biagi nel decimo anniversario della scomparsa. Di seguito l’intervento della figlia Bice Biagi.

"Ringrazio tutti voi per questo incontro che mi emoziona particolarmente. Grazie al Sindaco, al Consiglio comunale e a tutti voi che siete qui per aver voluto ricordare mio padre a dieci anni dalla sua scomparsa.
Mio padre, bambino di 7, 8 anni arrivò in questa città da un piccolo villaggio dell’Appennino che si chiama Pianaccio, qui andò a scuola, imparò a tifare il Bologna calcio andando allo stadio con suo padre, qui si fidanzò e fece i primi passi nel mondo del giornalismo. E’ una città da dove andò via abbastanza giovane, nel 1950 aveva 30 anni, io ne avevo pochi, non andavo nemmeno a scuola e mia sorella Carla aveva ancora meno anni, mia sorella Anna non era ancora nata. L’attaccamento che abbiamo avuto nei confronti di questa città è legato soprattutto ai suoi ricordi.
Una frase che ripeteva spesso era “mi piace tanto l’umanità della mia gente”. Diceva che qui le persone avevano una carica umana particolare. Ci raccontava di Padre Marella che chiedeva l’elemosina, della vecchina che faceva le mistocchine, poi ci parlava della grande tradizione dell’Università di questa città, era molto orgoglioso dell’Ateneo che, tra l’altro, gli ha dato la prima delle tre lauree honoris causa, ricordo ancora quella mattina in Santa Lucia, con il professor Umberto Eco e tutti i suoi amici della giovinezza.
Questa è la città in cui entrò nell’aprile del 1945 con l’esercito di Liberazione, era qui, dalla radio della V Armata annunciò che la guerra era finita. Qui tornò per un breve periodo a dirigere quel giornale in cui aveva fatto i primi passi nella professione e anche quella fu un’avventura che, come altre, finì in fretta perché ancora una volta in qualche modo l’ombra della politica si incontrò, o si scontrò, con lui.
Potrei raccontare tanti aneddoti su questa città, tanti nomi che mi vengono in mente, ricordo le chiacchierate di mio padre con il Sindaco Zangheri, ricordo anche gli incontri con il Sindaco Cofferati. Ricordo quella bellissima giornata dell’inaugurazione dell’auditorium in Salaborsa, mio padre non c’era già più e io e mia sorella eravamo particolarmente commosse perché sapevamo che il ricordo di Bologna, della sua città, della sua gente, gli avrebbe fatto piacere ed è quello che fa più piacere a me e alla sua famiglia".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:40
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