Question Time, chiarimenti sul tavolo di confronto per l'ex Bredamenarini
L'assessore al Lavoro e alle Attività produttive, Marco Lombardo, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sul tavolo di confronto per l'ex Bredamenarini. La risposta è stata letta in...
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L'assessore al Lavoro e alle Attività produttive, Marco Lombardo, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sul tavolo di confronto per l'ex Bredamenarini. La risposta è stata letta in aula dall'assessore Virginia Gieri.
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Visti gli articoli di stampa relativi all'ennesimo tavolo di confronto che si è svolto al Ministero dello Sviluppo Economico sulla grave situazione in cui versa la Ex Bredamenarini.
Alla luce del fatto che ad oggi l’Amministrazione non ha ancora risposto alle domande di attualità presentate sullo stesso tema dal sottoscritto.
Pone la seguente domanda di attualità:
per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sulla situazione dell’ex Bredamenarini;
per sapere finalmente dall’Amministrazione cosa pensa dell'ennesimo incontro al Mise che non risolve la situazione".
Risposta dell'assessore Lombardo letta in aula dall'assessore Gieri
"Gentile consigliere Piazza, la ringrazio per la domanda che mi rivolge.
Purtroppo, per impegni precedentemente presi, non mi sarà possibile essere oggi in aula, trovandomi in questo momento ad Atene. Come lei sa il mio proposito è di essere il più possibile presente in Aula per dare risposta orale.
Come lei saprà martedì scorso, nonostante una certa difficoltà dovuta alle condizioni climatiche che ha reso difficile per tutti muovesi in tutta Italia, ho ritenuto impostante essere presente alla riunione di Roma presso il Mise in cui erano annunciati importanti novità in merito alla vicenda oggetto della sua domanda.
Prima di parlare della riunione del Mise vorrei però ricordare l'impegno che questa amministrazione comunale in collaborazione con la Regione le organizzazioni sindacali ha sempre profuso per la tutela della continuità dell’occupazione del sito bolgnese dell’ex Bredamenarini.
L’Amministrazione, infatti, sta seguendo con la massima attenzione, anche attraverso il Tavolo di salvaguardia metropolitano, la situazione Bredamenarini.
Ricordo che Industria Italiana Autobus (IIA) è subentrata a Bredamenarinibus con un percorso particolarmente seguito a livello ministeriale, regionale e locale. Nel dicembre 2014 è stato sottoscritto presso il ministero l’accordo in cui si è evidenziato l’impegno condiviso a mantenere e sviluppare il polo produttivo di Bologna, con un impegno alla continuità degli investimenti sulle gamme autobus urbane e interurbane. Nell’accordo il livello occupazionale è stato confermato per il triennio 2015-2017. Nel successivo accordo sottoscritto in Regione il 26 luglio 2016 alla presenza del Ministero, l’azienda ha confermato il layout del sito come da piano industriale, piano da realizzare entro il 2020 al fine di avere una capacità produttiva stimata di almeno 300 autobus l’anno. E’ importante ricordare che nel settembre 2016 IIA ha firmato il contratto di sviluppo con Invitalia che, anche se riguarda il sito di Flumeri, crea un vincolo forte tra Stato e impresa nelle operazioni compiute e nel perseguimento degli impegni presi. A quanto ci risulta, lo stabilimento di Flumeri è stato inaugurato a settembre 2017 e sta per diventare operativo.
Nell’incontro al Ministero di luglio 2017 a cui ha partecipato l’assessore Lepore, che prima di me aveva la delega alle Attività produttive, IIA ha confermato che lo stabilimento di Bologna avrebbe dovuto essere in grado di riprendere la produzione di autobus a partire da novembre scorso. L’aggiornamento fatto in quell’occasione da IIA sullo stato di attuazione delle gare vinte e in corso di aggiudicazione lasciavano i margini per il perseguimento dell’obiettivo.
In questo periodo siamo stati costantemente in contatto con il Ministero e la Regione per un monitoraggio dell’andamento.
Purtroppo la valutazione che mi ritrovo a fare oggi non è positiva. Lo scenario che si presenta ora appare diverso, in quanto IIA rappresenta serie difficoltà alla ripresa produttiva nel sito bolognese.
IIA ora ha commesse che, sulla carta, le garantirebbero la ripresa del sito bolognese, in piena sostenibilità. Malgrado ciò, l’azienda pare non essere in grado di garantire la capacità economico-finanziaria per riprendere la produzione.
La situazione che emerge è delicata e ritengo che si tratti di uno dei passaggi più difficili dell’intera travagliata vicenda.
L’Amministrazione è parte attiva con Città Metropolitana, Regione e Ministero, non solo nel monitoraggio ma anche nel dialogo con la proprietà per individuare un percorso che dia una soluzione concreta a sostegno della produzione e dell’occupazione bolognese.
C'è l’assoluta consapevolezza che questa realtà vada salvaguardata non solo per la sua storia e il suo radicamento nel territorio e il bacino occupazionale che rappresenta, ma anche perché è un importante pezzo dell’industria metalmeccanica bolognese che non si deve disperdere.
Occorre ricordare che legato alla ripresa produttiva c’è il tema lavoratori: la cassa integrazione è scaduta il 31 dicembre e coinvolgeva 130 lavoratori su 155. Dal 1 gennaio 2018 non ci sono ammortizzatori in corso e tutti gli attuali 151 lavoratori sono rientrati. Purtroppo però ci risulta che lo stabilimento non sia operativo a pieno regime.
L’Amministrazione è parte attiva con Città Metropolitana, Regione e Ministero, non solo nel monitoraggio ma anche nel dialogo con la proprietà per individuare un percorso che dia una soluzione concreta a sostegno della produzione e dell’occupazione bolognese. Se vi saranno i presupposti, l’Amministrazione non esiterà a sostenere a livello nazionale l’esigenza di tutelare la capacità produttiva territoriale nell’ambito della produzione di bus, nel rispetto delle normative e dei limiti europei sugli aiuti di Stato.
Occorre non dimenticare che l’operazione di vendita è stata compiuta con l’appoggio e con il sostegno anche finanziario del Governo, e ciò se da un lato pone IIA come un’azienda di rilevanza nazionale sulla quale stanno convergendo numerosi sforzi per il mantenimento e il rilancio, dall’altro ritengo che vi sia l’attribuzione di precisi doveri alla proprietà, soprattutto in merito al rispetto degli accordi.
Non per ultimo ritengo necessario riconoscere il grande sforzo che ha fatto il nostro sistema territoriale, per cui numerose commesse sono state garantite da TPER, che ha goduto anche di un finanziamento regionale finalizzato all’acquisto di nuovi mezzi.
Mi avvio alle conclusioni. Nella riunione di martedì al Mise, erano presenti anche Giampietro Castano del Ministero e Domenico Arcuri, Amministratore delegato di Invitalia, che ha individuato nel Fondo Sviluppo Pmi-Sud lo strumento per garantire la necessaria liquidità dell’azienda, in modo da supportare una ripresa patrimoniale e finanziaria che possa permettere la ripresa della produzione in entrambi i siti.
Il dottor Arcuri ha informato che il Fondo potrà agire a favore di aziende come Industria italiana autobus, esclusivamente in partnership con almeno un altro investitore privato e che attualmente sono in corso una serie di approfondimenti per individuarlo.
Stefano Del Rosso, amministratore delegato di Industria italiana autobus, ha confermato che 'una volta definito l'ingresso di nuovi soci, grazie anche alle commesse acquisite in questi mesi, l'azienda sarà in grado di produrre negli stabilimenti italiani gli ordinativi acquisiti'. Le Istituzioni (Città metropolitana, Comune di Bologna e Regione Emilia-Romagna, presenti al tavolo) hanno preso atto degli impegni del manager chiedendo però che la soluzione prospettata possa garantire la necessaria solidità' all'azienda che fin dalla sua nascita ha fatto parecchia fatica a reggere la sfida del mercato. Al termine del summit, la Fiom-Cgil è parsa delusa e ha rinnovato la richiesta di produrre in Italia, tra l'ex Bredamenarini di Bologna e l'ex Irisbus di Flumeri, i bus vinti nelle gare d'appalto; la mancanza di liquidità, si è detto nelle scorse settimane, era infatti diventata un ulteriore fattore che spinge l'azienda a farli realizzare lontano dall'Italia: in Turchia.
Il Comune insieme alla Città metropolitana ed alla Regione sono impegnate a sollecitare l'attuazione di un piano industriale credibile per rilanciare Bologna come sito produttivo per tutelare i livelli occupazionali, come richiesto da un ordine del giorno dell’ufficio della presidenza del consiglio comunale dell’aprile dello scosso anno. A tal fine, per pretendere chiarezza sul futuro di questo importante sito industriale siamo impegnati a tutti i livelli istituzionali per favorire un'intesa che aggiorni gli impegni del 2014 a garanzia della continuità produttiva ed occupazionale, avendo presente la specificità dell'ex Breda di Bologna, sede della progettazione aziendale e di sviluppo dei bus a basso impatto ambientale, come ribadito dallo stesso Del Rosso, durante la riunione al Mise. Appena ci saranno ulteriori novità sulla costituzione del Fondo e sulle prossime riunioni del Mise, sarà mia premura tenere aggiornata questa Aula consiliare, nella consapevolezza che questa delicata ed importante sfida ci deve coinvolgerci tutti insieme".