Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti sull'obbligo vaccinale

La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Claudio Mazzanti (Partito Democratico) e Francesco Sassone (Forza Italia) sull'obbligo vaccinale per la frequenza di...

Data:

:

La vicesindaco Marilena Pillati ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità dei consiglieri Claudio Mazzanti (Partito Democratico) e Francesco Sassone (Forza Italia) sull'obbligo vaccinale per la frequenza di nidi e scuole d'infanzia comunali.

Domanda del consigliere Mazzanti:

"In relazione al Decreto Milleproroghe, che per fortuna non rinvia l’obbligo di vaccinare i bambini che si iscrivono alle scuole materne, nidi ed elementari, si chiede al Sindaco e alla Giunta, rispetto a quanto già stabilito giustamente dalla Amministrazione comunale, se questo accelererà i processi di attuazione della Legge Lorenzin e quindi la messa in sicurezza sanitaria dei nostri bambini".

Domanda del consigliere Sassone:

"In relazione alla notizia apparsa sugli organi d'informazione riguardanti i vaccini e 136 bambini iscritti, tra materne e nidi comunali, non ancora in regola con il libretto delle vaccinazioni, si chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero politico in merito. Quale attività informativa ha posto in essere l'amministrazione verso i genitori dei bambini non in regola con i certificati , che come risulta anche dagli organi di stampa, non sono nuovi iscritti. Come intende procedere l'amministrazione al fine di permettere il rispetto normativo che prevede, per la frequentazione di materne e nidi, la presentazione della certificazione completa".

Risposta della vicesindaco Marilena Pillati:

"Gentili consiglieri, vi ringrazio per l'opportunità che con le vostre domande mi date di chiarire anche in questa sede alcune questioni che nelle ultime settimane, in modo talvolta un po' confuso come voi stessi avete sottolineato, hanno trovato ampio spazio sui mezzi d'informazione su un tema così importante per la salute dei nostri bambini come quello delle vaccinazioni. Dopo l'approvazione della legge regionale e poi di quella nazionale dello scorso anno, tutte le Istituzioni coinvolte – le Aziende sanitarie prima di tutto - hanno gestito in modo efficace la questione vaccini ottenendo risultati positivi che tutti i dati diffusi in questi mesi dimostrano. Il ruolo che anche le Istituzioni scolastiche, compreso il Comune di Bologna, nella sua qualità di gestore di nidi e scuole d'infanzia, hanno svolto non è stato non sempre facile, ma siamo soddisfatti di avere contribuito a raggiungere importanti risultati.
All'interno del percorso definito dalla legge Lorenzin stiamo assistendo in queste settimane a un dibattito parlamentare che, con emendamenti e contro emendamenti, sta incomprensibilmente introducendo nuovi e forti elementi di incertezza. Abbiamo certamente, per rispondere al Consigliere Mazzanti, accolto molto positivamente la notizia della soppressione di quell'emendamento che di fatto rinviava di un anno l'obbligatorietà dei vaccini per la frequenza dei servizi per l’infanzia, con un danno enorme rispetto a quella che è l'evoluzione positiva della copertura vaccinale. Nel corso della giornata di ieri, però, abbiamo appreso anche noi di un nuovo e diverso emendamento - a questo punto davvero rischiamo di perdere il conto e anche l'orientamento - che parrebbe farci fare di nuovo un passo indietro. Certo il disorientamento che questa situazione sta creando, nelle famiglie prima di tutto, non aiuta nessuno, gli stessi soggetti che devono gestire nidi e scuole dell'infanzia. Noi continueremo a dare applicazione alla legge in vigore e alle sue disposizioni applicative come abbiamo fatto a partire dalla sua approvazione che è avvenuta, lo ricordo, nell'estate del 2017, ma prima ancora a partire dall'approvazione della legge regionale sui nidi nel novembre 2016 che prevedeva l'assolvimento dell'obbligo vaccinale per poter accedere ai nidi di tutta la regione Emilia-Romagna.
Per rispondere in modo più specifico alla domanda del consigliere Sassone sui 136 bambini iscritti ai nidi e alle scuole dell'infanzia comunale che lunedì non risultavano ancora in regola con gli adempimenti, un numero che peraltro sta continuando a ridursi in questi giorni, e che oggi risulta essere pari a 101, è necessaria una precisazione. Essere in regola con gli adempimenti normativi che la legge in vigore ha previsto non significa necessariamente avere effettuato tutte le vaccinazioni o esserne esonerato per motivi di salute, ma anche avere un appuntamento per la somministrazione dei vaccini obbligatori. È comprensibile che una norma che si pone l'obiettivo di aumentare la copertura vaccinale abbia previsto questa possibilità, avendo i calendari vaccinali tempi che non coincidono con le scadenze dei calendari scolastici. Pertanto, se a oggi ci sono 101 bambini non in regola significa che per 101 dei quasi 8 mila iscritti al complesso dei servizi comunali non abbiamo una documentazione idonea, anche nella forma dell'autodichiarazione, che attesti una di quelle situazioni, nonostante, lo voglio sottolineare, le reiterate richieste e le informazioni che sono state fornite alle loro famiglie. Con particolare riferimento ai bambini cosiddetti “vecchi iscritti”, cioè a quelli già iscritti nel corso del primo anno di vigenza della norma, a partire dai primi giorni di settembre 2017 abbiamo provveduto, come tutti i gestori pubblici e privati di servizi per bambini da 0 a 6 anni, a informare le famiglie a più riprese di quanto la legge Lorenzin prevedeva in materia di vaccini per poter frequentare nidi e scuole d'infanzia. Le informazioni di tipo sanitario sono state, invece, ovviamente per competenza, fornite dall'Azienda sanitaria che, oltre ad avere organizzato insieme alla Regione una campagna di informazione, ha svolto numerosi colloqui individuali con le famiglie. Ritornando a quello che ha fatto l'Amministrazione comunale nel suo ruolo di gestore di servizi per l'infanzia, dopo la fase iniziale che è stata sostenuta anche nel nostro caso da colloqui con alcune famiglie presso i quartieri, a marzo del 2018, come previsto dalla legge, si è proceduto alla verifica delle singole situazioni attraverso lo scambio di dati con l'Azienda sanitaria. Tutti coloro che non risultavano ancora in regola secondo quanto previsto dalla normativa per il primo anno di vigenza della legge sono stati contattati e invitati a produrre la documentazione che attestasse la regolarità della situazione vaccinale dei loro bambini o l'avvio di un percorso presso l'Ausl. In ogni occasione è stato sempre ribadito che la regolarità degli adempimenti vaccinali è definito requisito per la frequenza. Per i pochissimi inadempienti si è fatto ricorso anche al provvedimento di sospensione della frequenza.
L'ultima verifica avvenuta a luglio con l'Ausl sugli iscritti all'anno 2018/2019, ha restituito 337 posizioni non regolari, alcune anche di bambini vecchi iscritti, le cui famiglie sanno bene da almeno un anno cosa prevede la legge Lorenzin. Oggi oltre 200 di queste famiglie hanno già chiarito la loro situazione, anche avvalendosi dello strumento dell'autocertificazione, che come ho detto può significare le avvenute vaccinazioni, l'esonero o semplicemente avere già un appuntamento con l'Azienda sanitaria. Per gli altri bambini scatta la sospensione, salvo che le famiglie non decidano di mettersi in regola e allora possono consentire ai propri figli di rientrare a scuola o al nido. Credo di potere affermare con convinzione che in questo lungo percorso non sono certo mancate da parte nostra le informazioni alle famiglie.
Voglio però aggiungere un'altra informazione importante che riguarda gli appuntamenti con l'Ausl, perché non c’è dubbio che i vecchi iscritti che oggi non risultano ancora in regola sono proprio quelli che avevano un appuntamento e quindi sono stati in grado di ottemperare gli adempimenti normativi ma facendo riferimento a quella possibilità. Su questo aspetto la Regione Emilia-Romagna alla fine di agosto ha adottato una delibera che stabilisce che la regolarità della posizione di chi ha un appuntamento, e dunque la possibilità di frequentare il servizio, vale solo fino alla data dell'appuntamento. Non accadeva così lo scorso anno. Dunque dal giorno successivo serve presentare il certificato vaccinale. Quindi trascorso il primo anno di vigenza della norma, che è comprensibilmente un anno di transizione, ora la gestione degli appuntamenti da parte dell'Azienda sanitaria e della Regione assumerà un carattere differente.
Noi, come nostro dovere, continueremo ad applicare quello che prevede la normativa in vigore, una legge che crediamo vada difesa perché tutela la salute dei bambini, di tutti i bambini soprattutto di quelli più deboli. A loro e non alle ragioni della contrapposizione politica mi auguro prestino la massima attenzione tutte le forze che siedono in parlamento, che sono chiamate a un compito di grande responsabilità".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:42
Back to top