Question Time, chiarimenti sulle Officine Grandi Riparazioni di Bologna
L'assessore Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti (Partito Democratico) sulle officine OGR.Domanda del consigliere Mazzanti"In relazione all'ultimo dece...
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L'assessore Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Claudio Mazzanti (Partito Democratico) sulle officine OGR.
Domanda del consigliere Mazzanti
"In relazione all'ultimo decesso avvenuto nelle Officine OGR a causa dell'amianto (notizia riportata dai quotidiani) si chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa inerente i tempi di bonifica del sito da parte della proprietà, Ferrovie dello Stato, e la successiva possibilità di utilizzo degli spazi per la creazione di un polo culturale di interesse pubblico, al fine di rispondere alle necessità sociali del Quartiere e della città di Bologna".
Risposta dell'assessore Orioli
"Purtroppo in questi giorni, come lei ha ricordato, i lavoratori delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna hanno dovuto ancora una volta congedarsi da un loro compagno, Paolo Pio Tomasini, ennesima vittima dell’amianto. Questa vicenda dolorosa ci riporta innanzitutto alla considerazione che il lavoro, che per ciascuno di noi è vita e dignità, può anche diventare causa di morte, come è stato per decine di lavoratori delle Officine Grandi Riparazioni, ad oggi, 301 persone.
Ma gli studi che l’Ausl di Bologna ha effettuato, monitorando gli oltre 3.000 lavoratori assunti alle Ogr fra il 1957 e il 1995, ci ricordano che purtroppo il mesotelioma è una malattia con una latenza molto lunga, di 30 o anche 40 anni, quindi noi non possiamo davvero escludere che non emergano nuovi casi.
Questa è la ragione fondamentale per cui, insieme ai lavoratori delle OGR, insieme alla Afeva (Associazione familiari e vittime dell'aminato), all’Istituto Ramazzini e alla Regione Emilia-Romagna, abbiamo di recente promosso una petizione che ha l’obiettivo di salvare la storia delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna, di ottenere la bonifica totale dall’amianto e di restituire questo luogo alla fruizione di tutti i cittadini. città. Obiettivi molto ambiziosi, ma che non possiamo che condividere e sostenere.
Le Ogr infatti sono un luogo importante della Memoria di Bologna, non solo per queste battaglie dei lavoratori per la loro salute, ma anche per il ruolo che i ferrovieri hanno svolto nella Resistenza all’occupazione tedesca e nella lotta antifascista, oltre che nelle lotte sindacali per il lavoro. Vi invito quindi, se ancora non lo avete fatto, a condividere e a sostenere la petizione che abbiamo promosso, che si può sottoscrivere online, ma si può sottoscrivere anche di persona aderendo presso l’Afeva, li ho sentiti proprio ieri e mi hanno detto che in questi giorni ne stanno diffondendo i contenuti con iniziative pubbliche e con raccolte di firme non virtuali, nelle piazze e nelle strade della città
Intanto, da qualche mese lo stabilimento Ogr è stato chiuso e tutta la produzione spostata al Lazzaretto. Noi pensiamo che questo luogo debba essere bonificato e che le Ferrovie dello Stato abbiano l'obbligo morale di restituirlo alla città di Bologna in modo che possa diventare direi, non un museo polveroso ma, proprio per la sua collocazione, che lei ricordava, strategica, importante in un'area viva e di trasformazione della città, che possa diventare, dicevo, uno spazio pubblico frequentato, un luogo di memoria viva, e anche capace di insegnare a tutti i cittadini bolognesi qualcosa sulla sua storia e della storia di questa città. La petizione che abbiamo promosso e sostenuto ha lo scopo di dare supporto a un processo che sarà certamente lungo, parlando di tempi, ma che si è già avviato grazie alla dichiarazione di Sito di Interesse Nazionale da parte del Ministero dell’ambiente.
Per quanto riguarda la situazione del sito contaminato di interesse nazionale (SIN) "Officina Grande Riparazione ETR di Bologna", il Ministero dell'Ambiente, che è il responsabile del procedimento, quindi i tempi e le volontà in questo momento non sono a capo delle Ferrovie dello Stato, ha attivato nello scorso mese di giugno una prima fase relativa alla definizione del perimetro del sito, che è la prima cosa che si fa quando si apre questa procedura.
Questa fase, si deve concludere entro il mese di settembre, si è svolta attraverso delle conferenze dei servizi a cui il Comune di Bologna ha partecipato, proponendo, sulla base delle informazioni disponibili, un perimetro coincidente con l'intera area dello stabilimento di proprietà di Trenitalia SpA.
Conclusa questa fase di perimetrazione, che ci aspettiamo che si concluda entro il mese, si ritiene inevitabile, e comunque questa sarà la posizione che il Comune esprimerà nell'ambito del procedimento ministeriale, avviare una fase operativa che comprenda delle indagini specifiche sul sito, attraverso prelievo e analisi di campioni del suolo, al fine di accertare concretamente l'eventuale inquinamento e la contaminazione da amianto.
L'accertamento dell'eventuale contaminazione delle matrici ambientali e i conseguenti interventi di bonifica vincolano e sono condizionati dalle ipotesi di riuso del sito, riuso anche temporaneo, che dal punto di vista industriale, oggi è sostanzialmente dismesso ma che, noi sappiamo, contiene al suo interno un museo e contiene i monumenti alla memoria dei lavoratori caduti, quindi adesso, a fine settembre, scatta questa seconda fase, a proposito di tempi, una fase che può essere anche lunga, difficile da stimare data la natura dei processi di bonifica, che comunque è legata ad un procedimento che è in capo al Ministero, non a Trenitalia o alle Ferrovie dello Stato, procedimento che noi non mancheremo di sollecitare e monitorare con attenzione e assiduità, data l’importanza di questo luogo per tutta la città di Bologna".